Pubblichiamo invece come notizia a se il commento di Fabio che è una "memoria storica" dello scalo triestino:
Talvolta,
anzi spesso, si perde il senso della misura
e delle proporzioni. Al di là del chiaro risvolto politico di quel
lenzuolo: “porti aperti ai migranti “ , in quanto slogan elettorale di
Salvini/Lega a cui si contrappone la sinistra ( ma Minniti era stato un
precursore… ) per ragioni altrettanto elettorali , ideologiche e probabilmente
anche economiche, per rimanere nel concreto dell’ambito portuale si può
rilevare che quattro generatori, seppur
“militari” non erano né carri
armati, né autoblindati con mitragliatrice, né cannoni, né mine anticarro/uomo.
Semplicemente verranno imbarcati in
un altro porto e chi di noi è abbastanza anziano e sorretto da un po’ di
memoria si ricorda delle navi cilene nel
’73..….degli accordi sindacali con Capodistria per boicottarle e che poi
sbarcarono le marci proprio nel porto di Capodistria….!
Cordiali
saluti
Fabio
Dominicini
PS/
A proposito sapete quanti trasformatori/generatori vengono imbarcati “impunemente “ con destinazione paesi arabi
del NordAfrica ? Saranno civili…militari…chissà !?
FAQTRIESTE caro Fabio siamo abbastanza anziani anche noi di FaqTs e infatti abbiamo pubblicato questa nota che da l'idea dell'atteggiamento poco "militante" dei portuali triestini rispetto ai camalli genovesi.
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e purtroppo, se ricordo bene, boicotaggio degli agrumi israeliani
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