domenica 19 gennaio 2020

FRANCESCO RUSSO VICE PRESIDENTE REGIONE FVG SU PORTOVECCHIO

Quella che abbiamo definito dubbiosi " la magica sdemanializzazione " ha preso le mosse dall'emendamento Russo ben cinque anni fa. Ci sembra giusto proporvi le considerazioni di questi giorni dell'allora senatore e oggi vice presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia.

(testo recuperato sulla pagina Facebook di Francesco Russo.)




" Credo che chiunque voglia bene a Trieste faccia il tifo perché Porto Vecchio si trasformi in qualcosa di bello. Un luogo che sia cuore pulsante di un nuovo sviluppo economico, uno spazio di aggregazione, un laboratorio per importare le migliori cose fatte nelle città europee.


Porto Vecchio è la principale possibilità di sviluppo per una città che da 30 anni continua lentamente a decrescere: è l’ultimo treno per dare un futuro di speranza ai nostri figli.
Credo che qualunque amministrazione (comunale e regionale) dovrebbe mettere al primo posto della propria agenda politica la riqualificazione di quest’area. E impegnarsi a fondo.
Invece a cinque anni dall’emendamento che ha sdemanializzato l’Antico Scalo le cose fatte si contano sulle dita di una mano: un centro congressi, una rotonda e un parcheggio.
E con l’amara sensazione che si pensi a Porto Vecchio come il contenitore in cui inserire le cose che non si sa più dove mettere: un Luna Park, una Piscina, un Museo.
Così si rischia di perdere anche quest’ultima opportunità.
In questi anni di dialogo con il Sindaco Dipiazza ho sempre dato la mia disponibilità a dare una mano ma ho capito di essere considerato persona non gradita da molti dei compagni di viaggio del Sindaco.
Ho comunque insistito sull’importanza di creare, fin da subito, la società di gestione pubblica che prendesse in mano il progetto. Leggo oggi che vedrà la luce forse a giugno 2020.
Non si sa chi la gestirà, né come, né con quali soldi.
Le uniche certezze ad oggi sono che la giunta Fedriga in due anni ha stanziato 0 euro per Porto Vecchio (bocciando tutti i miei emendamenti sull’argomento) e che il Comune ha intenzione di darne 300 mila euro.
Una cifra davvero bassa per provare ad essere ambiziosi. Ma soprattutto 700 mila euro in meno della cifra che, grazie ad un mio emendamento al Senato era stata stanziata per la fase di lancio della società.
Voglio sperare che salteranno fuori a breve, ma intanto sarebbe interessante capire perché sono spariti."

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