L'ITF
esorta i governi a non fare dei
marittimi il parafulmine delle tensioni
geopolitiche
Il
sindacato invita a concentrare l'attenzione piuttosto sul sistema delle
bandiere di convenienza
I
governi usano i marittimi come burattini. Lo denuncia l'International Transport
Workers' Federation (ITF) sottolineando come tale bassa considerazione e
comprensione nei confronti del lavoro svolto dalla gente di mare siano stati
messi in evidenza una volta di più dalla recente comunicazione del Dipartimento
di Stato
«Come
federazione sindacale globale - ha commentato il presidente della Sezione
Marittimi dell'ITF, Dave Heindel - siamo consci che le questioni geopolitiche e
le sanzioni ufficiali ricadono al di fuori della nostra sfera di competenza.
Tuttavia è anche al di fuori delle competenze di un marittimo aspettarsi che
lui o lei possa avere una qualche influenza sulla destinazione di una nave o
del suo carico. I marittimi, siano essi marinai o ufficiali - ha specificato
Heindel - raramente sanno dove è diretta la nave. Di norma è una società di
ship management a indirizzare una nave su una determinata rotta e a trasmettere
successivamente ulteriori istruzioni. È normale che se una nave viene diretta verso
un porto iraniano, solo il comandante sia l'unico messo a conoscenza della
destinazione uno o due giorni prima dell'arrivo. L'equipaggio, e in particolare
i marinai e gli ufficiali di grado inferiore, non la conoscono e non hanno
alcuna possibilità di opporsi o di sbarcare durante il viaggio».
«Inoltre
- ha evidenziato ancora il rappresentante dell'ITF - di solito i marittimi non
hanno idea di chi sia effettivamente il proprietario della nave su cui stanno
lavorando, e tanto meno chi è il proprietario del carico. Questo - ha ricordato
Heindel - è il motivo per cui l'ITF dal 1948 ha avviato una campagna contro il
sistema delle bandiere di convenienza (FoC) che domina il settore dello
shipping e che consente ai proprietari delle navi, che dovrebbero essere
ritenuti responsabili, di nascondersi dietro un velo di segretezza».
«Non
è giusto - ha concluso il presidente della Sezione Marittimi dell'ITF -
rifiutare recisamente i visti a marittimi che potrebbero essere stati arruolati
a bordo di una nave che si ritenga violi delle sanzioni, e non attribuire le
responsabilità alle persone che veramente le hanno. I governi, incluso quello
degli Stati Uniti, dovrebbero piuttosto rivolgere le proprie attenzioni al
sistema FoC e cambiare le regole che consentono a questo sistema e alle sue
norme di riservatezza relative alla proprietà di prosperare liberamente».
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