Lavoro, a luglio 18mila occupati in meno: primo calo dopo
cinque mesi. Giù i dipendenti stabili. Disoccupazione risale al 9,9%
Il numero delle persone che hanno un posto
scende di 18mila unità rispetto a giugno: dopo quattro mesi di aumento diminuiscono
di 46mila unità i lavoratori dipendenti, soprattutto quelli stabili
(-44mila). Segno meno anche per gli occupati a termine (-2mila), mentre
aumentano gli indipendenti (+29mila). Il tasso di occupazione passa al 59,1% (-0,1
punti percentuali).
La locomotiva tedesca rallenta, ma non si ferma. Stabile la
disoccupazione
Tuttavia, «in parallelo l’occupazione soggetta
a sicurezza sociale continua ad aumentare, seppure non in maniera decisa come
l’anno precedente. La domanda di nuovi dipendenti si sta muovendo al massimo
livello, ma è anche destinata a indebolirsi nel prossimo futuro» rileva il
rapporto mensile della Bfa che dettaglia gli addendi incapaci di variare il
conto finale.
Segnali di rallentamento sul mercato del lavoro
I dati dell’Osservatorio sul precariato
dell’Inps pubblicati ieri hanno confermato un boom delle conversioni dei
contratti a termine in contratti a tempo indeterminato. A questo fenomeno si
deve la gran parte dell’aumento dei contratti registrato a giugno: 321.805
contratti stabili, più 150,7% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Pil
ancora a zero: l’Italia è in stagnazione da 15 mesi
Saipem, lo Scarabeo 9 attraversa il Bosforo. Il primo
passaggio nel 2017 (video)
Le battaglie dei lavoratori al porto di Napoli
https://www.internazionale.it/reportage/riccardo-rosa/2019/08/30/porto-napoli-crisi
L’evoluzione dei confini in Italia dal 1861 a oggi
La storia degli italiani è la storia dei
luoghi in cui vivono. Per ricostruirla abbiamo creato una breve GIF animata che
ripercorre l’evoluzione dei confini in Italia a partire dall’unità, nel 1861.
https://www.infodata.ilsole24ore.com/2019/08/30/levoluzione-dei-confini-italia-dal-1861-oggi/?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter
Italia 2050: più pensionati che lavoratori. L'allarme Ocse
Potrebbe essere questo, secondo l'ultimo studio
dell'Ocse sul mercato del lavoro, il destino del Belpaese, basandosi sugli
attuali schemi pensionistici. Nel rapporto Working
Better with Age, il numero di persone over-50 inattive o pensionate
che dovranno essere sostenute dai lavoratori potrebbe aumentare di circa il
40%, arrivando nell'aera Ocse a 58 su 100.
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