Quando
lo incontravi e ci passavi un po’ di tempo assieme imparavi sempre qualcosa.
Non aveva l’aria o i modi di un professore, anzi non gli erano molto simpatici,
li trovava “altezzosi”. Lui che aveva studiato alla London School of Economics
and Political Science, che aveva avuto tra i suoi professori il filosofo Karl
Popper era pienamente autorizzato ad esprimere qualche giudizio.
Come
potrei descriverlo ? Un motore di ricerca sul web potrebbe rendere l’idea. Tu
butti li qualcosa e lui senza fatica ricorda un episodio o un aneddoto, della
sua lunga vita e ti rispondeva a tono. Ti forniva un punto di vista o una
notizia particolare che influenzava inevitabilmente il tuo giudicare e
imparare.
Mai
protagonista. Nel suo argomentare i postulati e i fondamentali erano sempre una
citazione degli insegnamenti ricevuti dal padre. Avevi quasi la sensazione che
suo padre lo accompagnasse ancora e che quando lo vedevi camminare assorto e da
solo in realtà erano in due. Una presenza importante quella del padre che lui
probabilmente utilizzava per non prendersi il merito dei suoi indubbi successi
professionali, assegnandoli al genitore.
Caro
Franco ci mancherai. Nel periodo della tua malattia, quando ti sei ritirato
abbiamo aspettato un tuo ritorno. Ogni piccolo miglioramento segnalato ci
metteva nuova speranza di poter stare di nuovo ad ascoltarti. Eppure altri nel
gruppo di amici erano gli “oratori” gli affabulatori. La tua presenza era
rassicurante. I presenti alla chiacchierata o alla riunione erano certi che
c’era Franco ad ascoltare con attenzione. Che c’era Franco ad analizzare senza
preconcetti ed ideologia e che avrebbe segnalato subito se c’era qualcosa che
non andava o un ragionamento che non funzionava.
“Mio
padre ha voluto che andassi a studiare in Inghilterra alla London School of
Economics and Political Science, università dei laburisti, e al mio ritorno a
Trieste mi costruirono l’alone di essere uno di sinistra. Anche mia madre
alimentava questa definizione. Ma io di politica non ne capisco gran che visto
che ho passato la vita a lavorare.” Così si schermiva quando il discorso finiva
in politica.
Una volta mi telefonò dicendomi “ Il mio grande amico mi ha
parlato molto bene di questo libretto di un politico moderato di sinistra. L’ho
comperato e letto fino a pagina cento. Ora basta. Ma come scrivono e parlano
questi politici ? Se vuoi te lo regalo così magari mi spieghi cosa voleva
intendere.” Lo convinsi a non regalarmelo ma glielo pagai due euro per poter
dire al suo grande amico che Franco aveva snobbato il libretto e rivenduto a
basso prezzo per recuperare qualche euro. Feci pure una foto della consegna del
libro in cambio di due euro ma non riesco a ritrovarla. Così giocavamo tra noi.
Un
giorno che siamo a prendere un caffè riceve una telefonata. Risponde come
sempre gentile, gli era naturale, e poi dice sono qui con il mio amico. Quel
giorno ha ufficializzato che ero suo amico. La cosa mi ha emozionato.
“Sul
mio conto girano delle valutazioni e delle storie. Ad esempio si dice che sono
un profondo conoscitore dei mercati finanziari e che ho venduto molto bene
l’azienda prima della crsi dei trasporti iniziata nel 2008. Una coincidenza
pura e semplice, ma lasciamo che continuino a pensarlo!” Poi sorrideva.
Billitz
significa agrumi, arance, limoni e pompelmi da Israele fino in Germania.
“
Ti racconto di quella volta che sono andato a fotografare le gabbie con cui nel
porto di Anversa movimentavano gli agrumi. Dall’ufficio degli israeliani
abbiamo fatto queste foto. Mi mostra un album di foto Kodaq che spiano la
stiva, la gru e le gabbie piene di agrumi. Stavo in ufficio con questi uomini
del Mossad e intanto fotografavo la stiva e le gabbie al lavoro. Come una spia
a Berlino. Poi a Trieste le abbiamo anche migliorate queste gabbie che usavano
nel Nord Europa”
“
Ma coma fai a sapere che erano agenti del Mossad, del servizio segreto
israeliano”
“E’
chiaro. Devi invertire l’affermazione. Tutti gli israeliani che lavorano
all’estero lavorano anche per il Mossad !”
Non
serviva dire altro. Apprezzava le frasi brevi, semplici e chiare che non
lasciano spazio ad equivoci ed interpretazioni. Un giorno mi regalò una lezione
elogio della lingua inglese che non permette tutti i bizantinismi della lingua
italiana.
Alle
riunioni e alle cene di lavoro dava il meglio di se. Presente e attento.
Interveniva solo a proposito e buttando li qualcosa di assolutamente importante
, ma con noncuranza, quasi fosse poco importante. Questo è l’atteggiamento
migliore per lavorare assieme ad altri, e particolarmente quando si hanno
responsabilità da dirigente.
Siamo
scoppiati tutti a ridere durante una riunione per una sua banale precisazione.
Uno dei presenti a proposito di una grossa società triestina aveva appena
proposto che sarebbe stato necessario istruire una accurata analisi sulle reali
intenzioni del gruppo rispetto a concessioni e accessi del porto. Proponeva di
lavorarci su questa analisi e aveva anche qualche contatto.
Franco aspettò che
si chiudesse la proposta e poi disse : “ L’esatta definizione del Gruppo di cui
lei parla è “ Gruppo & C.”. Ebbene, quel & C. sono stato io per molti
anni. Cosa le interessa sapere ? Siamo scoppiati tutti a ridere per il modo in
cui lo aveva detto.
Ci
mancherai Franco! Ci mancheranno i tuoi preziosi consigli e le tue intuizioni.
Perché non provi a vedere se viene fuori qualcosa di interessante su questa
cosa ? Prova a sentire …..?
Quello
che io ed altri abbiamo visto solo sulle cartine geografiche lui aveva visitato
e visto da vicino in giro per tutto il mondo. Tutto questo lui lo metteva a
disposizione e lo faceva parlandoti dei suoi nipoti di cui era particolarmente
orgoglioso e delle sue figlie che si erano realizzate senza doversi impegnare in
porto. Porto che lui aveva frequentato da ragazzo assieme al padre. Porto che lui
conosceva a menadito.
“Sono
troppo alti i soffitti dei magazzini in Porto Vecchio per farne qualcosa di
utile. Immagina le spese di riscaldamento. In questi anni ho frequentato gli
ambienti portuali e non ho mai trovato qualcuno che mi ha parlato male di lui.
Ho trovato sempre parole cordiali e buoni giudizi.
Uno dei suoi aneddoti
migliore per quanto riguarda i suoi buoni rapporti con le persone era quello
che lo vede durante un viaggio di lavoro in Israele a visitare il Santo
Sepolcro a Gerusalemme assieme a Hikel console comunista della Compagnia
portuale.
Non ho scritto della sua principale attività nei rapporti con
l’Austria perché è la più conosciuta e a questa parte dedicheremo una citazione
da un romanzo che lo descrive.
Ci
mancherai Franco ! Non possiamo abituarci alla tua assenza, ci mancano le
telefonate, i consigli.
Dimenticavo di dirvi prima di chiudere questo mio
ricordo che Franco Gropaiz è stato uno dei fondatori di questo blog cinque anni
fa.
Ci mancherai !
Buona
navigazione Franco !
Cosa
direbbe Franco ? Potevi dire le stesse cose con meno parole.
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