venerdì 16 agosto 2019

CI MANCHERAI FRANCO !


Quando lo incontravi e ci passavi un po’ di tempo assieme imparavi sempre qualcosa. Non aveva l’aria o i modi di un professore, anzi non gli erano molto simpatici, li trovava “altezzosi”. Lui che aveva studiato alla London School of Economics and Political Science, che aveva avuto tra i suoi professori il filosofo Karl Popper era pienamente autorizzato ad esprimere qualche giudizio.

Come potrei descriverlo ? Un motore di ricerca sul web potrebbe rendere l’idea. Tu butti li qualcosa e lui senza fatica ricorda un episodio o un aneddoto, della sua lunga vita e ti rispondeva a tono. Ti forniva un punto di vista o una notizia particolare che influenzava inevitabilmente il tuo giudicare e imparare.


Mai protagonista. Nel suo argomentare i postulati e i fondamentali erano sempre una citazione degli insegnamenti ricevuti dal padre. Avevi quasi la sensazione che suo padre lo accompagnasse ancora e che quando lo vedevi camminare assorto e da solo in realtà erano in due. Una presenza importante quella del padre che lui probabilmente utilizzava per non prendersi il merito dei suoi indubbi successi professionali, assegnandoli al genitore.

Caro Franco ci mancherai. Nel periodo della tua malattia, quando ti sei ritirato abbiamo aspettato un tuo ritorno. Ogni piccolo miglioramento segnalato ci metteva nuova speranza di poter stare di nuovo ad ascoltarti. Eppure altri nel gruppo di amici erano gli “oratori” gli affabulatori. La tua presenza era rassicurante. I presenti alla chiacchierata o alla riunione erano certi che c’era Franco ad ascoltare con attenzione. Che c’era Franco ad analizzare senza preconcetti ed ideologia e che avrebbe segnalato subito se c’era qualcosa che non andava o un ragionamento che non funzionava.

“Mio padre ha voluto che andassi a studiare in Inghilterra alla London School of Economics and Political Science, università dei laburisti, e al mio ritorno a Trieste mi costruirono l’alone di essere uno di sinistra. Anche mia madre alimentava questa definizione. Ma io di politica non ne capisco gran che visto che ho passato la vita a lavorare.” Così si schermiva quando il discorso finiva in politica. 

Una volta mi telefonò dicendomi “ Il mio grande amico mi ha parlato molto bene di questo libretto di un politico moderato di sinistra. L’ho comperato e letto fino a pagina cento. Ora basta. Ma come scrivono e parlano questi politici ? Se vuoi te lo regalo così magari mi spieghi cosa voleva intendere.” Lo convinsi a non regalarmelo ma glielo pagai due euro per poter dire al suo grande amico che Franco aveva snobbato il libretto e rivenduto a basso prezzo per recuperare qualche euro. Feci pure una foto della consegna del libro in cambio di due euro ma non riesco a ritrovarla. Così giocavamo tra noi.

Un giorno che siamo a prendere un caffè riceve una telefonata. Risponde come sempre gentile, gli era naturale, e poi dice sono qui con il mio amico. Quel giorno ha ufficializzato che ero suo amico. La cosa mi ha emozionato.

“Sul mio conto girano delle valutazioni e delle storie. Ad esempio si dice che sono un profondo conoscitore dei mercati finanziari e che ho venduto molto bene l’azienda prima della crsi dei trasporti iniziata nel 2008. Una coincidenza pura e semplice, ma lasciamo che continuino a pensarlo!” Poi sorrideva.

Billitz significa agrumi, arance, limoni e pompelmi da Israele fino in Germania.
“ Ti racconto di quella volta che sono andato a fotografare le gabbie con cui nel porto di Anversa movimentavano gli agrumi. Dall’ufficio degli israeliani abbiamo fatto queste foto. Mi mostra un album di foto Kodaq che spiano la stiva, la gru e le gabbie piene di agrumi. Stavo in ufficio con questi uomini del Mossad e intanto fotografavo la stiva e le gabbie al lavoro. Come una spia a Berlino. Poi a Trieste le abbiamo anche migliorate queste gabbie che usavano nel Nord Europa”
“ Ma coma fai a sapere che erano agenti del Mossad, del servizio segreto israeliano”
“E’ chiaro. Devi invertire l’affermazione. Tutti gli israeliani che lavorano all’estero lavorano anche per il Mossad !”


Non serviva dire altro. Apprezzava le frasi brevi, semplici e chiare che non lasciano spazio ad equivoci ed interpretazioni. Un giorno mi regalò una lezione elogio della lingua inglese che non permette tutti i bizantinismi della lingua italiana.

Alle riunioni e alle cene di lavoro dava il meglio di se. Presente e attento. Interveniva solo a proposito e buttando li qualcosa di assolutamente importante , ma con noncuranza, quasi fosse poco importante. Questo è l’atteggiamento migliore per lavorare assieme ad altri, e particolarmente quando si hanno responsabilità da dirigente.

Siamo scoppiati tutti a ridere durante una riunione per una sua banale precisazione. Uno dei presenti a proposito di una grossa società triestina aveva appena proposto che sarebbe stato necessario istruire una accurata analisi sulle reali intenzioni del gruppo rispetto a concessioni e accessi del porto. Proponeva di lavorarci su questa analisi e aveva anche qualche contatto. 
Franco aspettò che si chiudesse la proposta e poi disse : “ L’esatta definizione del Gruppo di cui lei parla è “ Gruppo & C.”. Ebbene, quel & C. sono stato io per molti anni. Cosa le interessa sapere ? Siamo scoppiati tutti a ridere per il modo in cui lo aveva detto.

Ci mancherai Franco! Ci mancheranno i tuoi preziosi consigli e le tue intuizioni. Perché non provi a vedere se viene fuori qualcosa di interessante su questa cosa ? Prova a sentire …..?


Quello che io ed altri abbiamo visto solo sulle cartine geografiche lui aveva visitato e visto da vicino in giro per tutto il mondo. Tutto questo lui lo metteva a disposizione e lo faceva parlandoti dei suoi nipoti di cui era particolarmente orgoglioso e delle sue figlie che si erano realizzate senza doversi impegnare in porto. Porto che lui aveva frequentato da ragazzo assieme al padre. Porto che lui conosceva a menadito.

“Sono troppo alti i soffitti dei magazzini in Porto Vecchio per farne qualcosa di utile. Immagina le spese di riscaldamento. In questi anni ho frequentato gli ambienti portuali e non ho mai trovato qualcuno che mi ha parlato male di lui. Ho trovato sempre parole cordiali e buoni giudizi. 
Uno dei suoi aneddoti migliore per quanto riguarda i suoi buoni rapporti con le persone era quello che lo vede durante un viaggio di lavoro in Israele a visitare il Santo Sepolcro a Gerusalemme assieme a Hikel console comunista della Compagnia portuale. 

Non ho scritto della sua principale attività nei rapporti con l’Austria perché è la più conosciuta e a questa parte dedicheremo una citazione da un romanzo che lo descrive.

Ci mancherai Franco ! Non possiamo abituarci alla tua assenza, ci mancano le telefonate, i consigli. 
Dimenticavo di dirvi prima di chiudere questo mio ricordo che Franco Gropaiz è stato uno dei fondatori di questo blog cinque anni fa. 

Ci mancherai !
Buona navigazione Franco !
Cosa direbbe Franco ? Potevi dire le stesse cose con meno parole.


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