giovedì 7 marzo 2019

SI ALLARGA A NAPOLI IL CONFRONTO SUL PIANO ORGANICO DEI PORTI


riceviamo da Genova il documento di solidarietà con i portuali di Napoli :

AL PORTO DI NAPOLI IL PIANO DELL’ORGANICO SECONDO GNV: DUMPING CON I MARITTIMI AL POSTO DEI PORTUALI

GNV è compagnia di traghetti che opera nel Mediterraneo controllata dalla holding Marinvest del gruppo Aponte attraverso cui controlla in Italia anche un numero crescente di terminal portuali, di agenzie marittime e di spedizioni, di servizi logistici e di trasporto multimodale. I traghetti GNV all’approdo di Napoli presso il terminal della stessa GNV, sono serviti per il de/rizzaggio dai lavoratori della compagnia ex art.17, la storica CULP, mentre lo sbarco/imbarco è fornito in appalto da una impresa ex art.16.

Ieri Ship2shore ha dedicato un articolo a questo documento


Il lavoro per GNV produce il 30% del fatturato di CULP che ha 70 soci. CULP è in proroga di autorizzazione, in attesa della gara per un nuovo periodo di autorizzazione. Il Presidente dell’AdSP Spirito preme perché prima della gara la CULP riordini il bilancio in perdita e abbassi le tariffe per corrispondere alle pretese dei terminalisti. Altrimenti, ha minacciato l’annullamento dell’autorizzazione e la trasformazione in Agenzia del lavoro. CULP ha presentato un piano che prevede il riequilibrio di bilancio a parità di fatturato riducendo le spese a condizione di ottenere i contributi previsti dall’art.17 c.15bis. Spirito però non vuole cedere ai contributi perché pretende che CULP abbassi le tariffe. Altrimenti – dice Spirito – i terminalisti lasceranno a casa i lavoratori di CULP svuotandone la funzione e l’AdSP non potrebbe opporsi alla libertà di impresa. Insomma, Spirito vuole che sia il “mercato” a fissare le tariffe e poi l’AdSP le adotta, mentre la legge dà questa responsabilità all’AdSP che deve contemperare gli interessi dell’impresa e quelli dei lavoratori
CULP ha accettato ovviamente di negoziare con GNV, che però le ha imposto la riduzione di 1/3 della tariffa attuale, azzerandone in pratica il margine di contribuzione, da accettare in 8 giorni pena la sostituzione con l’autoproduzione da parte dei marittimi GNV imbarcati sui traghetti. È evidente che si tratta di un ricatto. GNV infatti non ha controproposto un’alternativa legittima, come quella di mettere a lavorare i dipendenti del terminal al posto dei lavoratori di CULP, posto mai che un lavoratore dipendente possa essere più conveniente sul piano economico e organizzativo di uno temporaneo a parità di CCNL applicato. Questo la legge lo prevede e rientra nella logica delle concessioni e dell’organico portuale.
Invece, GNV ha minacciato di mettere a lavorare nelle operazioni portuali dei lavoratori non iscritti tra i lavoratori dell’organico portuale come prevede la legge, ma appartenenti all’organico dei marittimi. Così facendo GNV andrebbe in deroga alla sua stessa concessione. Come è possibile e sostenibile un tale paradosso, se non per una provocazione contro i lavoratori di CULP, i loro diritti e la loro occupazione, per sostituirli con costi in dumping ottenuti grazie allo sfruttamento supplementare del lavoro dei marittimi a bordo dei traghetti? Con la conseguenza che dovendo CULP per legge non favorire delle imprese in confronto a altre, dovrebbe applicare la stessa tariffa in dumping anche agli altri terminal. Così il ricatto e la provocazione di GNV trascinerebbero CULP a diventarne vittima e complice nella pratica di concorrenza sleale. Un’oscena rappresentazione dell’organico portuale al quale tutti i lavoratori devono ribellarsi.
La posizione di GNV nei confronti della CULP non è improvvisata, da anni ci prova con il ricatto dell’autoproduzione insieme agli altri armatori soprattutto dei traghetti, ma oggi si sente più forte e arrogante perché coperta da Assarmatori, la associazione scissionista da Confitarma presieduta da Stefano Messina, e dalla sudditanza politica del governo agli affari di Aponte. Nonostante nella primavera scorsa i portuali di tutta Italia con uno sciopero generale molto partecipato avessero detto a gran voce NO ALL’AUTOPRODUZIONE.

·       ESPRIMIAMO SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI PORTUALI DELLA CULP NAPOLI
·       CHIEDIAMO AL SINDACATO DI RESPINGERE LE PROVOCAZIONI DI GNV E DI APRIRE UNA VERTENZA NAZIONALE CONTRO L’AUTOPRODUZIONE
·       MANIFESTIAMO DAVANTI AI PORTELLONI DELLE NAVI GNV IN TUTTI I PORTI NAZIONALI


LAVORATORI PER L’UNITÀ PORTUALE DI GENOVA
6 marzo 2019

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