Invito ai soci e loro ospiti,
La realizzazione della Tav
fra Torino e Lione sta giocando un ruolo da protagonista nella cronaca
nazionale degli ultimi mesi.
In particolare, si discute
sull'utilità di proseguire nell'impegno di un progetto del quale si parla fin
dagli anni '90 del secolo scorso. Il collegamento tra Italia e Francia
attraverso l’arco alpino occidentale è stato in seguito inserito nella lista
dei 14 progetti prioritari delle reti transeuropee di trasporto, i cosidetti
Corridoi Ten-T. La Torino-Lione, infatti, è una tratta del Corridoio 5 che
unisce Lisbona a Kiev.
rete ferroviaria europea |
Dopo una decina di fasi
progettuali e otto delibere del Cipe, la suddetta tratta è stata sottoposta a
cinque valutazioni di impatto ambientale e supportata da sette trattati e
accordi internazionali. Il valore complessivo stimato è di circa 8,6 miliardi
di euro, con finanziamenti per il 40% da parte dell'UE.
Numerose sono state, negli
ultimi anni, le opposizioni ad un progetto da molti ritenuto inutile e quindi
dannoso per l'ambiente. La recente sospensione del progetto esecutivo ha
evidenziato anche una lotta politica tra chi vuole concluderlo e chi lo vuole
definitivamente eliminare. All'interno della più recente discussione, si è
proceduto ad una valutazione tecnica dei costi e dei benefici, che non ha
mancato di suscitare ulteriori polemiche.
Essendo parte di un
Corridoio Ten-T, il collegamento (o il mancato collegamento) transalpino
avrebbe verosimili ripercussioni anche sullo sviluppo economico dei territori
attraversati dallo stesso Corridoio. Uno di questi è il Friuli Venezia Giulia,
che si è già visto tagliare fuori dall'Alta Velocità.
Decisione, quest'ultima,
non necessariamente negativa, a patto che si utilizzi l'alternativa di
valorizzazione e potenziamento dell'infrastruttura esistente.
Nell'ipotesi di
alcuni, però, abbandonare il collegamento che da Occidente passa per Venezia,
Trieste e Lubiana per poi approdare a Budapest, significherebbe favorire la
tratta da Lione verso Monaco di Baviera, Vienna e quindi Budapest.
Altre realtà economiche,
italiane e straniere, potrebbero essere favorite da questa scelta, con
nocumento per l'economia del Friuli Venezia Giulia e del Porto di Trieste. 2
Quali conseguenze potrebbe
avere per l'economia regionale un simile cambiamento?
Non eseguire la linea Tav
Lione-Torino quale effetto immediato potrebbe avere sui flussi logistici del
Friuli Venezia Giulia?
Quali le ripercussioni sul Porto di Trieste, considerata
la fase attuale di sviluppo?
Di tutto quanto precede si
parlerà durante l’incontro dal titolo:
Tav Lione-Torino:
conseguenze per il
Friuli Venezia Giulia ed il Porto di Trieste
legate alla
realizzazione o meno dell’opera.
Su queste importanti domande
esprimeranno le loro opinioni i relatori dell'incontro che saranno:
Danilo STEVANATO Consigliere
A.I.O.M. Trieste
Lodovico SONEGO On.
Giovanni LONGO Prof.re
di trasporti ferroviari UNITS
Sergio BOLOGNA Presidente
A.I.O.M. Trieste
Zeno D’AGOSTINO Presidente
AdSP MAO.
Moderatore dell’incontro il
giornalista Riccardo CORETTI.
L’appuntamento, Lunedì 11
Marzo alle ore
18.00, è alla PICCOLA FENICE, via San
Francesco, 5 a
Trieste
Il Presidente
Fabrizio Zerbini
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