Questo articolo della rivista CONTROPIANO propne una chiave di lettura che in qualche modo si collega all'articolo che abbiamo citato alcuni giorni fa della rivista SPLASH di Singapore. Hanno una matrice comune queste due analisi ? FAQTRIESTE
ringraziamo la redazione di Contropiano che ci ha autorizzato la pubblicazione del loro articolo
Trump e asse franco-tedesco frenano l’Italia sulla Via
della Seta
di Pasquale
Cicalese 26 gennaio 2019
Si è svolto ieri alla Farnesina e a
Villa Madama il nono Comitato Intergovernativo Italia Cina con la presenza del Ministro degli Esteri italiani
Moavero Milanesi e il Ministro degli Esteri cinese Wang Yi. Alla fine dei
lavori si è adottato un Comunicato Congiunto che spazia in vari ambiti, dal
partenariato strategico globale, al Memorandum per investimenti in Paesi Terzi,
principalmente Africa, dalla collaborazione in materia sanitaria, previdenziale
e culturale allo sport.
In particolare due sono gli ambiti
in cui il Partenariato strategico Italia Cina, in vista del 50° anniversario
dell’allacciamento dei rapporti diplomatici che cadrà l’anno prossimo, si
esplica maggiormente.
Il primo è la connettività
euroasiatica: in questo campo i due ministri hanno raggiunto un accordo per
implementare e rafforzare gli investimenti lungo la Via della Seta nelle
connessioni ferroviarie, aerospaziali e marittime, con specifico intervento
sulla logistica e sulla portualità marittima.
Il secondo punto è la
collaborazione Italia Cina in ambito spaziale: l’Italia fornirà nei prossimi
anni i moduli abitativi della futura stazione spaziale cinese e collaborerà nei
progetti lunari.
Non si è ancora, però, firmato il
Memorandum di adesione alla Via della Seta. Secondo il Sole24ore online di
ieri, la firma slitta con la visita a marzo in Italia di Xi Jinping o al massimo
al forum della Via della Seta che si svolgerà a Pechino il 25 aprile.
L’Unione Europea ha già criticato
il Portogallo due mesi fa per la sua adesione alla Via della Seta e frena
fortemente l’Italia. Francia e Germania bloccano la connessione marittima tra
Cina e Europa per frenare, dicono loro, le ambizioni di Pechino.
Ci si mettono anche gli Usa, che
con Trump criticano fortemente la Via della Seta. Quinta colonna trumpiana in
Italia è Salvini, che non vuole la firma del Memorandum, mentre Moavero, Conte
Tria e Di Maio spingono per l’adesione.
Potrebbe essere questo nei prossimi
mesi motivi di attrito al Governo, ma ci sono due eventi che potrebbero
accelerare il processo.
Il primo è il Trattato di
Acquisgrana, firmato da Francia e Germania. Il Premier Conte sul Corriere di
ieri lo ha criticato fortemente, dichiarando che l’Italia non subirà
passivamente il processo e si “guarderà intorno”.
Il secondo verte sulle relazioni commerciali
Usa Cina: un eventuale accordo che ponga fine allo scontro potrebbe dare
all’Italia il via libera all’adesione. Di certo il nostro Paese aspetta gli
eventi prima di agire. Come sostiene Guidio Salerno Aletta, su Teleborsa di due
giorni, fa “Mentre ora la Francia e la Germania fanno blocco, rinserrandosi, e
quest’ultima sogna di tornare alla egemonia continentale con un nuovo Sacro
Romano Impero, l’Italia deve tornare alla politica mediterranea, unendo tutti i
Paesi rivieraschi, da quelli che si affacciano sull’Adriatico a quelli
Mediorientali. Solo una azione di stabilizzazione dell’area può bloccare il
fenomeno inarrestabile dell’emigrazione incontrollata. USA, Russia, Gran Bretagna e Cina potrebbero
vedere con favore un protagonismo italiano nel Mediterraneo. Washington
troverebbe una sponda politica cui affidare la gestione concreta dell’area,
vista la distanza crescente con la Francia di Macron. Mosca troverebbe
nell’Italia il Paese Occidentale che può guidare un processo di stabilizzazione
non egemonico, come sarebbe invece quello neo-ottomano sognato dalla Turchia di
Erdogan. La Gran Bretagna, sosterrebbe sicuramente Roma, per evitare che sia
fagocitata dall’asse franco-tedesco. La Cina ha bisogno di completare l’approdo
marittimo della Via della Seta, e l’Italia si presenta come il partner ideale“.
L’Italia è dunque in un gioco a
cinque, tant’è che il Ministro degli Esteri cinesi Wang Yi ieri a Roma ha
dichiarato che “I rapporti tra Italia e Cina si sono sviluppati in una
direzione che propone ‘opportunità mai viste in passatoi, come l’Iniziativa
Belt and Road per l’apertura delle nuove Vie della Seta, che vede l’Italia
interessata a partecipare a tutti i livelli e su questo ci sono “contatti molto
stretti”, e “i rapporti Italia-Cina sono all’avanguardia nelle relazioni
Cina-Ue”.
Prospettiva euromediterranea in
vista contro il Trattato di Acquisgrana?
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