mercoledì 2 gennaio 2019

OROSCOPO DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE SUI TRAFFICI

Sul sito della Agenzia Imprenditoriale Operatori Marittimi di Trieste vi segnaliamo questo breve resoconto con dati estratti dalle tabelle di crescita del PIL del Fondo Monetario Internazionale  vai al sito A.I.O.M.





L’ANDAMENTO DELLE PRINCIPALI ECONOMIE DELL’HINTERLAND NORD ADRIATICO
Analizzando i dati recentemente pubblicati dal Fondo Monetario Internazionale (dicembre 2018) sull’andamento delle principali aree economiche europee per le quali l’arco portuale Nord Adriatico rappresenta un gate-way di primario riferimento, si rileva che nel quinquennio 2019-2023 è prevedibile un generale rallentamento della crescita economica in termini di prodotto interno lordo (PIL), più marcato nelle economie stabili, meno in quelle emergenti.
La tabella ed il grafico che seguono riportano i dati previsionali formulati dal FMI per singolo paese considerato, unitamente al dato medio per area:



I paesi ad economia stabile, Italia, Germania e Austria scendono da una media del 2% registrata nel 2018 all’1,1% nel 2023, quasi un punto, con un significativo calo dell’Italia, mentre quelli emergenti, dalla media del 4% registrata nel 2018 arretrano al 2,6% nel 2023, un punto virgola 4; unico paese che rimane saldo la Slovacchia, seguita dalla Polonia, mentre gli altri tendono ad allinearsi alle economie occidentali.

CONSIDERAZIONI DI FAQTRIESTE :

Questo breve estratto dalle previsioni del PIL del Fondo monetario Internazionale sembra contraddire due visioni che abbiamo pubblicato oggi su questo blog: l'ANSA del presidente D'Agostino e la citazione del cav. Pierluigi Maneschi sulla Gazzetta Marittima.
Andiamo con ordine:

Per trovare il punto condiviso tra le dichiarazioni del pres. D'Agostino e le previsioni del FMI ci è utile pubblicare la rete ferroviaria che serve il porto di Trieste.


E' facile vedere che il porto serve principalmente l'Europa centrale e dell'Est, dove si trovano i paesi emergenti la cui media di crescita resta più alta di quella dei paesi stabili europei. La particolarità di Trieste e del suo porto risulta evidente, e a ben guardare non coincide con quello che si potrebbe definire il sistema dei porti italiani. Questi dati contrastano con la visione proposta dalla Gazzetta Marittima su un coordinamento longitudinale dei porti dell'Adriatico e probabilmente anche con la collaborazione tra Tirreno ed Adriatico nel sud della penisola. Già oggi l'asse Livorno - Venezia ( solo per indicare una direzione )  rappresenta una via che porta dal Tirreno al centroeuropa. Il resto sarebbe tutto da costruire mentre la nuova Via della Seta sembra proprio puntare all'Adriatico più a nord possibile. 




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