A Trieste problemi con le commesse Sertubi a causa del " made in Italy "
Notizie da Terni e Battipaglia
per conoscere Jindall
La vertenza
Treofan: «No all'ennesima fuga col bottino»
di Fabrizio Ricci 11 gennaio 2019
L'azienda chimica, con sedi a Terni e Battipaglia, sta
subendo uno svuotamento da parte della nuova proprietà, la multinazionale
indiana Jindal. Cardinali (Filctem Cgil): “Non possiamo permettere speculazioni
finanziarie che cancellino ulteriori posti di lavoro”
Il timore è che la storia possa essere ancora una volta
la stessa: una grande multinazionale acquista stabilimenti produttivi sul
territorio, poi trasferisce le produzioni e lascia a piedi centinaia di
lavoratori.
Scongiurare questo scenario è l'obiettivo della vertenza aperta
dai sindacati in Treofan, azienda chimica che produce film di polipropilene,
con sedi a Terni e Battipaglia, recentemente acquisita dalla multinazionale
indiana Jindal.
Oggi, venerdì 11 gennaio, le parti torneranno ad
incontrarsi a Roma, presso il ministero dello Sviluppo, dopo un primo incontro
(deludente per i sindacati) svolto martedì 8 gennaio, seguito, nella giornata
di ieri, da due ore di sciopero con assemblee in Umbria e in Campania.
Quello di martedì è stato per le rappresentanze dei
lavoratori il primo vero momento di confronto con Jindal dopo l’acquisizione
del gruppo Treofan. “Il primo incontro in cui abbiamo potuto conoscere
personalmente il ceo tedesco di Treofan/Jindal Film Europe, Manfred Kaufmann –
spiegano i sindacati, Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil - Abbiamo richiesto
come condizione pregiudiziale di rifornire da subito lo stabilimento di
Battipaglia delle materie prime per tornare alla produzione (lo stabilmento al
momento è fermo, ndr), attraverso i quantitativi di ordinativi necessari a fare
marciare gli impianti; alla stessa stregua abbiamo chiesto di fermare qualsiasi
trasferimento in atto dagli stabilimenti italiani verso l’impianto tedesco di
Treofan e soprattutto quello di Brindisi di Jindal. Operazione che ci risulta
essere confermata e che rappresenta una scelta estremamente scorretta e
provocatoria, soprattutto nel trasferimento ordini di specialty”.
La preoccupazione, come spiega Sergio Cardinali, della
Filctem Cgil nazionale, è proprio quella di uno “svuotamento” dei siti Treofan:
“Dalle notizie in nostro possesso è in corso il trasferimento sia del pacchetto
clienti che delle commesse in essere all’azienda indiana – denuncia il
sindacalista – e prova di questo è il fermo impianti del sito di Battipaglia
che prosegue ormai dal 18 dicembre scorso”. "Jindal renda noto rapidamente
un piano industriale di rilancio degli stabilimenti italiani – aggiunge
Cardinali - Le competenze devono essere garantite e salvaguardate. Non possiamo
permettere speculazioni finanziarie che cancellino ulteriori posti di lavoro e
indeboliscano il settore”.
Intanto, lo sciopero di due ore proclamato per ieri ha
visto un'adesione massiccia e dalle assemblee con i lavoratori è emersa
chiaramente la preoccupazione per il futuro dei siti produttivi, non solo
Battipaglia, ma anche Terni. “Al di là delle rassicurazioni che ci sono state
date a parole nell'incontro di martedì – osserva Marianna Formica, segretaria
generale della Filctem Cgil di Terni – noi vogliamo vedere i fatti, cioè un
piano industriale che metta nero su bianco gli impegni per il futuro dello
stabilimento ternano e di tutto il gruppo. Non si può dire che Terni, con i
suoi 150 lavoratori altamente professionalizzati, è uno stabilimento strategico
e poi compiere azioni che vanno nella direzione opposta, spostando materiali e
clienti storici verso il sito brindisino di Jindal.
Se la preoccupazione è alta a Terni, lo è ancora di più a
Battipaglia, dove la produzione si è fermata lo scorso 18 dicembre per mancanza
di materie prima (nonostante il sito produttivo sia in attivo, tanto che per 8
anni di fila è stato raggiunto il premio di risultato) e i lavoratori sono in
presidio permanente (feste comprese) dal 21. “Avevamo delle aspettative che
purtroppo l'incontro di martedì non ha soddisfatto – spiega Antonio Apadula,
segretario della Filctem Cgil di Salerno – sia per l'ambiguità dell'azienda che
per l'assenza del governo. Lo scorso 26 dicembre a Battipaglia il ministro Di
Maio aveva preso l'impegno davanti ai lavoratori di seguire personalmente la
vicenda, ma poi al tavolo non ha mandato nemmeno un sottosegretario. Eppure il
sostegno del governo è importante, visto che Jindal è un gruppo che ha grossi
interessi in Italia, sia a Brindisi che a Piombino, e per questo è sicuramente
attento ai rapporti con il nostro paese”.
Il nuovo incontro di oggi al Mise (ore 10) assume,
dunque, una particolare importanza, in primis per la ripartenza dello
stabilimento di Battipaglia (precondizione per ogni ulteriore passo avanti). Ma
i sindacati ci arrivano con non poco scetticismo. Di certo, le assemblee di
ieri, a Terni e Battipaglia, hanno chiarito come sia fondamentale in questa
vertenza non creare divisioni tra i due territori per contrastare quella che
rischia di assumere sempre più i contorni di un'operazione finanziaria
speculativa fatta sulla pelle di centinaia di lavoratori.
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