Enzo Raugei |
UN APPELLO
DEI PORTUALI
Ecco il testo integrale della lunga nota di Enzo
Raugei, presidente della Cpl sulla “crisi” istituzionale livornese.
LIVORNO – “Le cronache portuali di questi giorni
descrivono situazioni da far tremare i polsi: tentativi di screditamento e
delegittimazione delle istituzioni portuali quali l’Autorità di Sistema
portuale e la Direzione Marittima, le ormai consolidate contese tra due grossi
gruppi armatoriali, una paradossale interrogazione parlamentare per un mancato
accosto, come se il porto di Livorno o il Paese non avesse altre questioni
aperte di ben più alto spessore”. Comincia così il lungo documento firmato da
Enzo Raugei, presidente della Compagnia portuali livornese”.
“Nell’era digitale della comunicazione, – continua
Raugei – che consente di leggere le notizie in tempo reale da Pechino a
Camberra, il fatto certo è che l’immagine del porto di Livorno ne esce a pezzi,
con il rischio di far rientrare le intenzioni di investimenti, ma anche la
possibilità di attrarre nuovi traffici. Traggo spunto da ciò che viene pubblicato
sulla stampa per ribadire che in questo contesto schierarsi con questa o quella
istituzione non serve a niente, anche perché non sono in contrapposizione; così
come non serve stare con un gruppo armatoriale o l’altro. Il problema centrale
è quello legato alle regole in base alle quali deve funzionare il porto è su
questo che la comunità portuale deve trovare un punto di sintesi insieme alle
Istituzioni preposte”.
“Siamo anche nel mezzo di una indagine della
Magistratura che avrà il suo corso e sulla quale nessuno ha dubbi che sarà
portata a termine nel modo più corretto
e garantista possibile. Questa situazione avrà i suoi sviluppi che non devono
condizionare la possibilità di superare le altre criticità che si sono
manifestate in questo ultimo periodo e soprattutto non dovrà generare ritardi
rispetto alle opere in itinere”.
“Personalmente sono preoccupato dello stato dei fatti
– scrive ancora Raugei – che rischia di sfociare in una situazione di non
ritorno, preoccupato perché alla fine ne risentiranno i traffici e con essi i
lavoratori e le loro famiglie. Intorno alla nostra attività trovano di che
vivere direttamente oltre 400 famiglie e intorno a quella più in generale del
porto si quintuplicano, ed è per questo che in noi prevale il senso di responsabilità
rispetto alla situazione, al lavoro e a
coloro che a Livorno portano lavoro, che devono farlo nel rispetto delle regole
di un mercato regolamentato come quello portuale”.
“Credo sarebbe utile avviare e dare corso
all’apertura di un tavolo, che per altro era stato annunciato anche nel
Comitato di Partenariato, – continua il documento del presidente della Cpl –
per affrontare la questione degli accosti, delle banchine e delle regole locali
che in un contesto di quadro, dettato dalla legge 84/94 con le sue ultime
modificazioni, siano definite rispetto alla particolarità del nostro porto e su
questo si apra un nuovo corso nel quale ci sia collaborazione e non
contrapposizione. Le Istituzioni portuali sono guidate da persone di grande
esperienza, serietà e competenza e meritano rispetto anche quando applicano le
regole in modo difforme a come qualche operatore vorrebbe, non è politicamente
etico intervenire a livello Parlamentare su una questione di ordinaria
amministrazione che avrebbe dovuto trovare soluzione in loco, come poi è
avvenuto”.
“Con chi guida le Istituzioni portuali, con le
associazioni degli operatori portuali – sollecita Raugei – va trovata
velocemente una sintesi. Esorto chi fosse d’accordo con questa impostazione a
darne cenno per richiedere alle stesse l’avvio di un confronto; io lo faccio da
subito. Se poi come si legge sulla stampa fosse addirittura il governatore
Rossi a presenziare il tavolo credo che saremmo tutti garantiti, in ragione del
peso politico istituzionale che la Regione Toscana, attraverso il suo
presidente, ha speso per il nostro porto
e per la prospettiva di sviluppo caratterizzata dalla Piattaforma
Europa.
I punti di criticità del porto sono gli spazi a terra
e gli accosti – sottolinea Raugei – e dobbiamo trovare il modo di convivere
fino a quando sarà realizzata la Piattaforma Europa che, è bene ricordare,
oltre alla delocalizzazione e realizzazione di un unico terminal contenitori,
con la conseguente messa a disposizione di importanti aree e banchine, prevede
anche la realizzazione di un adeguato terminal ro-ro: i player di questa
attività dovrebbero guardare a questa realizzazione anziché farsi la “guerra”.
Su questi temi dovrebbe essere incalzato il Governo e la politica, affinché
trovino risorse economiche pubbliche in più a quanto previsto – conclude Raugei
– per una rapida realizzazione completa della infrastruttura che per il porto
di Livorno e per la città, consentirebbe di guardare al futuro con maggiore
serenità e di mantenere un ruolo centrale nel contesto portuale nazionale ed
europeo”.
fonte LA GAZZETTA MARITTIMA
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