Abbiamo imparato a riconoscere negli anni scorsi i modelli che la pubblicità inseriva nei suoi spot e nelle campagne pubblicitarie.
Il più famoso di tutti è stato sicuramente quello ispirato alla "famiglia del Mulino Bianco". Definizione che è entrata di prepotenza e con ostinata ripetizione nel linguaggio comune come fosse un aggettivo normale.
Per descrivere la complessità del lavoro e il suo relativo mercato di braccia e di cervelli ormai uno spot non basta più e servono a completare l'operazione le pagine "valoriali".
Di seguito il testo della CONAD di cui si potrà discutere in questo blog:
"E" Natale da fine ottobre. Le lucette si
accendono
sempre prima, mentre le persone sono sempre più
intermittenti. lo vorrei un dicembre a luci spente e
con le persone accese". Questo spunto poetico di
Charles Bukowski tocca un nervo scoperto; il suo
insistere sulle "persone" fa pendant con la
nostra
sensibilità, e forse per questo riesce a commuoverci.
La roccaforte etica di Conad, l'abbiamo costruita
proprio attorno al valore della persona. E da
sempre concepiamo la persona come riflesso
di un nucleo identitario più ampio, quello della
comunità.
E" per questa ragione che i nostri
negozi
non sono isole incastonate nel tessuto sociale:
per noi, nessun uomo è un'isola, e neanche un
supermercato lo è.
Siamo un grande arcipelago di 3000 negozi che appartengono a un continente.
Comprendere le ragioni più profonde, le necessità
e le aspirazioni del continente, cioè delle comunità
alle quali territorialmente apparteniamo, per noi
è vitale: comprendere viene prima di vendere,
abbiamo sempre detto.
E allora, anche a Natale, per noi è inevitabile immedesimarci nell'amarezza e nella speranza di tante famiglie che vedono i loro figli partire in cerca di lavoro, non solo da Sud a Nord, ma dall'Italia verso l'Europa e il mondo intero. Sempre più di frequente, i nostri ragazzi vanno a mettere le loro radici in posti lontani, li aspetta un' altra vita sotto altri cieli. C'è troppo silenzio attorno al fatto che all'interno di una città come Londra esista un' altra città, grande come Verona, abitata dai nostri ragazzi. Nelle valigie dei giovani che lasciano l'Italia, c'è tutto l'amore della mamma trasfigurato in magnifici prodotti del territorio; sono valigie troppo piene d'amore e si fa fatica a chiuderle.
All' arrivo, le preziose gemme della nostra tradizione e della nostra
cultura gastronomica fanno capolino e brillano
tra le pieghe di una camicia, sotto lo schermo di
un tablet, all'interno di un pullover di lana che cela
altre meraviglie. Non lasciamo che i nostri ragazzi
ci lascino; la questione che riguarda il valore
del loro bagaglio culturale, teniamola aperta.
Insieme alle luci di questo Natale teniamo accesi i
loro sogni.
www.conad.it
E dopo la famiglia del Mulino Bianco ci becchiamo pure i giovani migranti della Conad che non sono più la generazione Erasmus ma sono nuovamente " I figli... so' pezzi 'e core "
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