lunedì 15 ottobre 2018

BARCOLANA , LEGGI RAZZIALI E UN REFOLO DI BORA

Solitamente la mia scrivania è abbastanza ordinata, anche perché la maggior parte dei materiali, dei testi e delle foto sta  nel caos delle cartelle del personal computer o addirittura sulla nuvola. Un refolo di bora, complice una finestra rimasta aperta ha rimescolato e sparso per la stanza alcuni appunti fotografici e scritti. Tutto ciò è successo domenica 14 ottobre 2018 mentre mi gustavo le belle immagini della regata BARCOLANA nel golfo di Trieste.


dal sito Corriere dello Sport

La regata si sviluppa su tre bordi, un triangolo, quindi quando "Spirit of Portopiccolo" sta per finire il terzo bordo sta per concludere la gara e si prepara a tagliare il traguardo.
Vale la pena vederla. Le immagini alla televisione sono ottime ma mi alzo, esco in giardino e la vedo passare con le vele tese davanti al Porto Vecchio. Ora la regata è vera. Ora che dalla porta di casa vedo la barca a vela lanciata tra i flutti tutto ha un'altro spessore. Ritorno alla scrivania e raccolgo i fogli che quel refolo di bora aveva sparso per la stanza.




Siamo tutti nella stessa barca è lo slogan scelto da Marina Abramovic per il manifesto della Barcolana 50° edizione. Polemiche tra gli organizzatori e il Comune di Trieste. Il risultato è un compromesso: il manifesto non verrà usato a Trieste ma solo fuori città. All'estero ?



La guerra dei manifesti non finisce qui. Il Sindaco e l'assessore comunale alla cultura hanno trovato da ridire sul manifesto della mostra "Razzismo in cattedra" costruita dagli studenti del Liceo Petrarca. La mostra ha rischiato di essere vista in altre città ma non a Trieste. Si è chiusa l'altro giorno registrando 6500 visitatori. La Barcolana si è svolta domenica con 2700 barche iscritte. 

Lasciatemi dire che l'intuizione che sta alla radice della mostra su Razzismo in cattedra è la stessa che ho avuto quando ho aperto la porta di casa e sono passato dalla visione della regata in televisione alle vele viste dal giardino.

Gli studenti del Petrarca hanno aperto la porta della loro scuola e hanno indagato non su grandi ragionamenti ma su tragici episodi di persecuzione ed omicidio a seguito delle leggi razziali che si sono svolti solo ottanta anni fa. Ottanta anni fa sorelle e padri, madri e figli sono stati perseguitati, uccisi e bruciati perché ebrei. Non tutte le vittime sono state uccise e bruciate nei campi di concentramento in Germania.

 Una parte di queste persone non è stata deportata e ha trovato invece la morte nella Risiera di San Sabba. Fuori dalla porta delle nostre case, non molto lontano da quella piazza Unità dove Benito Mussolini proclamò le leggi razziali.

Sarebbe stata Piazza Unità d'Italia la sede più giusta per la mostra allestita dagli studenti del Liceo Petrarca ? Se c'è stato spazio per metterci un treno con un po' di coraggio questa amministrazione comunale poteva trovare un luogo adatto proprio in quella piazza dove lo sterminio era stato annunciato. 

Sento già le parole di distinguo dei cittadini che vogliono solo passeggiare, come ho già ascoltato le parole dell'assessore alla cultura che chiedendo scusa per le polemiche sul manifesto della mostra ancora cercava di giustificare questa città e i suoi cittadini che tanto hanno già sofferto.

Ecco altre tre idee per altrettante mostre che gli studenti del Petrarca o di altri istituti scolastici cittadini potrebbero allestire nei prossimi mesi:

Mostra sulla Manifestazione per la Vittoria della Prima Guerra Mondiale organizzata da Casa Pound per il 3 novembre 2018 a Trieste titolo consigliato "Connivenze e complicità."

Mostra - sempre dalle pagine del PICCOLO - su come e perchè siano state vietate negli anni settanta le manifestazioni del MSI di Almirante a Trieste.




Mostra - sulle strane coincidenze tra la carta annonaria - che nel periodo fascista indicava le quantità che i cittadini potevano comperare di beni e merci  - e la card elettronica legata al "reddito di cittadinanza versione Di Maio " 




FAQTRIESTE : ringraziamo l'autore di questo articolo per aver scelto il nostro blog.

1 commento:

  1. Suggerisco di aggiungere un'altra proposta, di cui ho un vago ricordo avendo poco più di quattro forse cinque anni e mi dolgo di non avere la fotografia che avrebbe dimostrato che è accaduto , nel mio caso poteva accadere , questa : Quanti sono i Triestini che hanno dovuto emigrare in Australia , Europa insieme agli Istriani nel dopoguerra in quanto il lavoro , la casa ed i posti nella pubblica amministrazione erano condizionati dal prima gli esuli. Penso sia un pezzo di storia della città o del territorio che sia assente nella discussione di ieri e oggi

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