sabato 16 giugno 2018

PORTOVECCHIO AL PROPELLER CLUB TRIESTE : COMUNICATO




PORTO VECCHIO DI 

TRIESTE, CROCIERE, 

MAXIYACHT E TURISMO:  

PROGETTI DA FARE CONVIVERE PER DARE IL VIA ALLO SVILUPPO DELL'AREA

«E' da un anno che ho ricevuto in consegna Porto Vecchio e credo che sia un miracolo essere riusciti a fare partire i lavori per il parcheggio in tempi così rapidi. Abbiamo creato un interesse incredibile sull’area e adesso voglio creare un movimento d’opinione che dica: andiamo avanti su questo megaprogetto, una grande opportunità per Trieste». 

Il Sindaco del capoluogo giuliano, Roberto Dipiazza, ha risposto ieri a chi nei giorni scorsi lo ha attaccato accusandolo di non avere portato ancora risultati concreti su quella che risulta una delle aree di riqualificazione urbana più estese, oggi, a livello europeo. 

L'occasione è stata fornita, ieri sera, da un dibattito al Propeller Club Port of Trieste, dove si sono alternati, oltre al Sindaco, Mario Sommariva (Segretario Generale dell'Autorità di Sistema Portuale), Serena Cividin (imprenditrice triestina nel settore del turismo), Paolo Spada (responsabile operativo dell'agenzia Samer & Co. Shipping) e Stefano Nursi (Presidente provinciale Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali). 


Il Sindaco Dipiazza ha elencato priorità e progetti già avviati all'interno dell'area recentemente sdemanializzata – più di 60 ettari da recuperare ad uso urbano - , dal Centro congressi al mercato del pesce, passando per l'interesse di Fincantieri (marina turistico) e MSC (terminal crociere), fino alla necessità di costituire una società ad hoc che si occupi della vendita di magazzini e spazi a disposizione. 

«L'Authority ha già fatto passi importanti nella costituzione di un sistema – ha ricordato il Segretario Generale Mario Sommariva – ma ora è importante che sia dato ordine al progetto. Non voglio tirare il Sindaco per la giacchetta in modo che venga realizzato un master plan, però...». 

Lo stesso Sommariva ha poi evidenziato che da qui non si torna più indietro, essendo avviata una fase che porterà al riuso di quel territorio e ad uno sviluppo urbano per i quali certe discussioni non ci saranno più. «Crociere e yacht non sono in contraddizione – ha concluso il Segretario Generale - , si tratta di un turismo diverso, ma possono e devono convivere. Senza dimenticare la tradizione cantieristica collegata ai maxiyacht. Non eliminerei neanche la possibilità di avere attività di manifattura all'interno del Porto Vecchio».  

Della ricerca di un turismo altamente redditizio ha parlato Serena Cividin, che ha portato all'attenzione della platea gli esempi di riqualificazione legati a Liverpool ed Amburgo, dove le aree sono state rese vitali grazie anche ad una completa integrazione con il tessuto urbano esistente.

Paolo Spada, invece, ha regalato una fotografia completa del fenomeno yachting nel Mediterraneo, ricordando che l'ospitare a Trieste una simile attività potrebbe avere ricadute importanti in diversi settori dell'economia cittadina: dall'immobiliare ai servizi, dalla cantieristica al commercio. A Dicembre 2017 la flotta dei grandi yacht risulta pari a 5.185 unità, ma è ragionevole ritenere che nei prossimi 5 anni si possa raggiungere il traguardo delle 6.000 unità. Il 70% circa di questi yacht oggi entra in Mediterraneo e il 18,9% in Italia, dove le strutture sono concentrate soprattutto sul versante tirrenico. 


Di grande sviluppo del mercato grazie agli acquisti da parte di compratori stranieri, ma soprattutto di enormi potenzialità in ambito residenziale e turistico ha parlato invece Stefano Nursi in rappresentanza degli agenti immobiliari che operano a Trieste e dintorni.  

«Sul Porto Vecchio va detto che la realtà è stata molto complessa. Una realtà – ha ricordato il Presidente del Propeller Club Port of  Trieste, Fabrizio Zerbini – strutturale, economica finanziaria e commerciale non sempre nota e che si dovrebbe approfondire. Soprattutto per rispetto ai diversi imprenditori che si sono impegnati provando ad investire senza che ci fossero o che si potessero creare le condizioni per potere realizzare qualcosa. Oggi, però, guardiamo avanti nella prospettiva di ricadute economiche ed occupazionali per la città ed anche sul territorio regionale . Quali opportunità scegliere tra quelle ascoltate stasera? Io direi tutte, perché sono tutte interessanti, correlate e complementari. Il Porto commerciale, già in forte crescita, ed il Porto Vecchio sul quale passare, quanto prima, alla fase realizzativa sono due attività di fortissimo traino economico occupazionale e sulle quali procedere avanti tutta».



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