Da Transport Logistic China un messaggio alle economie
SHANGHAI – Si è chiusa da qualche giorno l’ottava edizione della
fiera Transport Logistic China cui hanno partecipato, come già abbiamo scritto,
ben dieci sistemi portuali italiani nella collettiva curata da Assoporti.
Mercoledì scorso il salone, che si è svolto presso il nuovo centro fieristico
internazionale di Shanghai (SNIEC) ha visto molto impegno dall’Italia con le
relazioni del presidente di Assoporti Zeno D’Agostino e del presidente del
“sistema” del mar ligure occidentale Paolo Emilio Signorini sulle prospettive
di Genova e Savona anche in relazione alla “Via della seta”, quest’ultima in un
meeting organizzato da Intermed.
Transport
Logistic China ha assunto da tempo un ruolo leader nel continente asiatico,
come confermano i record delle varie edizioni biennali (nel 2016 ci
sono stati 602 espositori provenienti da 48 paesi, oltre 22.000 visitatori da
65 paesi: numeri che sembrano addirittura superati nell’edizione appena
conclusa) e l’alto livello del programma conferenze, definito dagli stessi
organizzatori come ‘l’appuntamento congressuale più completo per la logistica
in Cina’.
Da
Shanghai è arrivata anche la conferma – se ce ne fosse stato bisogno – dello
spostamento dell’asse mondiale della logistica verso il Far East: ma anche la
conferma che le preoccupazioni del mondo dello shipping rispetto alla stretta
protezionistica della politica Usa del presidente Trump vengono prese molto sul
serio. Nuovi dazi, minacce di ritorsioni incrociate ed esibizioni “muscolari”
nel campo dell’economia – è stato ribadito a Shanghai – non aiutano la crescita
equilibrata dei commerci e lo sviluppo di paesi che faticosamente cercando di
emergere dal sotto-sviluppo. Tutti temi che saranno portati a breve anche alla
valutazione dei governi occidentali, compreso quello (si spera in arrivo)
dell’Italia.
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