lunedì 21 maggio 2018

COLD IRONING AL PROPELLER CLUB DI TRIESTE



Incontro e conviviale del 22 Maggio 2018


Di un'ipotesi di progetto per l'elettrificazione delle banchine il Propeller Club di Trieste si era occupato già nell'Aprile del 2015.

Allora si pensava ad un collegamento che potesse fornire energia alle “navi bianche” ormeggiate a fianco della Stazione Marittima, in pieno centro città.

Oggi la discussione si è ampliata e il cosiddetto “cold ironing” - termine per descrivere la capacità di alimentare le navi in banchina con energia elettrica fornita da terra – si vorrebbe applicare alle navi del porto commerciale.


Obbiettivo dichiarato è quello di evitare che tali navi, una volta ormeggiate, tengano accesi i motori per mantenere in funzione i vari sistemi di bordo, riducendo così in maniera
drastica le emissioni in atmosfera.

Sembra la scoperta dell'acqua calda, ma in realtà non sono numerosi al mondo gli scali ad essere dotati di questa tecnologia.

Per quanto possa apparire di semplice progettazione, i problemi che si incontrano nella realizzazione di questi impianti risultano importanti e di varia natura.

Non a caso si registrano nei Porti italiani ed europei diversi esempi di come questi sistemi non siano poi, nella realtà dei fatti, applicabili.

Ogni scalo presenta le proprie peculiarità e le proprie, diverse, soluzioni.

Su tutto pesano i risvolti economici, così come va tenuta in debita considerazione la decisione di 170 Paesi aderenti all'IMO (Organizzazione Marittima Internazionale) per
tagliare le emissioni di CO2 del trasporto marittimo di almeno il 50% entro il 2050, rispetto ai livelli del 2008.

In termini pratici, significa che nel 2030 la maggior parte delle navi oceaniche di nuova costruzione funzionerà con carburanti a zero emissioni, ha spiegato in una nota
l'University College di Londra.

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