domenica 18 febbraio 2018

ELEZIONI E PORTO : UN CASO CONTROCORRENTE

PRIMO EDITORIALE DELLA DOMENICA * :

ELEZIONI & PORTO UN CASO DIVERSO


L'altro giorno vi abbiamo segnalato un articolo del IL PICCOLO che raccoglieva le preoccupazioni di alcuni protagonisti delle vicende portuali sotto il titolo " ROMA NON RITORNI INDIETRO ". Un rapporto dal porto in vista delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo e poi delle regionali del FVG.

Oggi abbiamo sfogliato le pagine iniziali dello stesso quotidiano e abbiamo trovato cinque pagine dedicate alle strategie elettorali. L'articolo sul porto e sulle prossime elezioni che abbiamo apprezzato rischia di rimanere un caso isolato in questa campagna elettorale.
VEDIAMO PERCHE' :

Gli analisti politici e i loro cugini sondaggisti dedicano tutte le loro parole ed energie a spiegare ai lettori e ai telespettatori quale sarà il comportamento del voto di protesta. Le loro analisi partono dal dato che gli elettori sono insoddisfatti e quindi usano la loro arte nel tentativo di prevedere in che modo si esprimerà il voto di protesta. 


Tutte le opzioni di voto si presentano come voto di protesta:

Astensionismo e non voto prevedono una percentuale molto alta

Movimento 5 stelle protesta contro la casta e contro tutti i partiti

Forza Italia - Lega - Fratelli d'Italia voto classico di protesta che spetta alle forze di opposizione

Liberi e Eguali a sinistra voto di protesta contro le politiche di Renzi 

ma a chiudere il cerchio del voto di protesta c'è pure il voto per il Partito Democratico per Renzi e gli alleati della sua coalizione che votano contro tutti coloro che sono antieuropeisti e che hanno impedito la vittoria del referendum e delle riforme. In fondo anche questo è un voto di protesta firmato rottamatori?

IL PORTO DI TRIESTE : UN CASO A PARTE

Risulta evidente che il caso del porto di Trieste non prevede - in questa fase - alcun voto di protesta. Il problema che l'articolo del IL PICCOLO dell'altro giorno poneva tra le righe era quello di individuare il modo migliore per garantire che questo momento favorevole per lo scalo triestino non venga modificato o ostacolato dal risultato elettorale.

Dalle dichiarazioni degli operatori portuali, dei sindacalisti , dei terminalisti emerge la preoccupazione che la politica nei confronti dello scalo internazionale di Trieste non debba rallentare o cambiare direzione.

Ma sarà un voto a garantire questa continuità ? Ai cittadini basterà scegliere il partito giusto da votare per garantire un futuro al Porto Franco Internazionale ?

Come e chi scegliere quando tutti i politici in campo si dichiarano d'accordo e uniti dalla volontà di collaborazione sul progetto ? 
Ma veramente il vincitore nelle urne elettorali avrà il potere di vita e di morte sul futuro dello scalo triestino ?

Noi pensiamo che sia necessario in prima battuta individuare quali e quante sono state le forze sociali, imprenditoriali, sindacali e politiche che hanno spinto e provocato fino a questo punto il cambiamento.

Potrebbe essere utile anche individuare possibili pericoli e imboscate che forse si nascondono sotto e dietro queste dichiarazioni unanimi e senza contrasti.

Per questo motivo abbiamo accettato benvolentieri l'invito del Coordinamento Lavoratori Portuali Trieste al loro incontro con la presidente della Regione FVG per conoscere l'agenda del lavoro già svolto e gli impegni per il futuro dalla voce della Serracchiani che è stata tra i principali protagonisti "politici" del rilancio del porto di Trieste.



Stiamo lavorando sul montaggio dell'audio - video che pubblicheremo nei prossimi giorni su questo blog

PER FINIRE

* Oggi pubblichiamo il primo editoriale della domenica che potrebbe diventare una abitudine di questo blog. Invitiamo tutti i nostri esperti e collaboratori, invito esteso anche ai lettori, di farci arrivare entro il sabato un editoriale che faccia il punto o sulla settimana appena trascorsa o su quella che inizia.
Proviamoci assieme.  FAQTRIESTE







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