Ieri abbiamo segnalato un
resoconto sul Convegno organizzato dal Comune di Genova a proposito della Via
della Seta. I nostri lettori avranno notato i toni entusiastici e l’ottimismo
che veniva diffuso a piene mani.
Noi, triestini, non siamo abituati a queste
esternazioni, siamo sempre sospettosi e subiamo un “pessimismo ragionato e
naturale “. Ci è più facile cercare il
tranello e avanzare il dubbio piuttosto che manifestare entusiasmo. Sicuramente
non si può generalizzare e il nostro è un profilo esasperato, che però contiene
qualcosa di reale. Certamente non hanno dimostrato pessimismo gli imprenditori
che continuano ad investire ed impegnarsi in porto. Certamente non sono malati
di pessimismo i lavoratori portuali che hanno scioperato per l’applicazione di
un Trattato e del suo Allegato VIII che è stato redatto alla fine della seconda
guerra mondiale.
Si potrebbe semplificare
dicendo che i genovesi sono pragmatici e non “ buttano via niente, nessuna
opportunità “ mentre i triestini per eccesso di prudenza e paura di illusioni
restano al palo e buttano via molte occasioni. Avremo modo di fare in un
prossimo post un paragone sulle scelte delle due città rispetto alla
siderurgia.
I motivi dei triestini per
essere sospettosi o pessimisti si possono recuperare su diversi blog o siti,
c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Ecco un elenco minimo pubblicato dal blog Rinascita
Triestina scritto pensando :
- ai 23 anni necessari ad avere dei decreti attuativi per
i Punti Franchi,
- ai quasi venti di niente di fatto per il Sito Interesse
Nazionale sito inquinato nazionale che comprende l' intera Zona Industriale,
- ai tre anni di nulla di concreto dalla famosa
"sdemanializzazione" di Porto Vecchio,
- alle tremende lungaggini e complicazioni burocratiche
per qualsiasi cosa attenga il sopracitato SIN che dipende dal Ministero di
Roma,
- ai paralizzanti vincoli architettonici e paesaggistici
sul porto della Soprintendenza dipendente dal ministero di Roma,
- al perdurante atteggiamento ostruzionistico delle
Dogane Italiane riguardo il ruolo strategico dei Punti Franchi,
- all' influenza sui Ministeri romani di lobby contrarie
al Porto Franco Internazionale di Trieste visto come indebita concorrenza
Fortunatamente per Trieste e
il suo Porto Franco Internazionale le scelte non vengono fatte in base ai
profili psicologici con i quali abbiamo anche un po’ esagerato e scherzato.
Prendiamo di petto l’argomento della Via della Seta.
Il passo concreto più
importante sulla via marittima i cinesi lo hanno fatto comperandosi il porto
del Pireo in Grecia e progettando un sistema ferroviario che lo metta in
collegamento con l’Europa dell’Est. La destinazione per le merci da esportare e
importare è chiara quando si compra un porto come quello del Pireo.
Per quanto riguarda la
dichiarazioni del presidente Gentiloni su Genova e Trieste come riferimenti per
la via della seta cinese va osservato che rispetto al centro est europeo il porto di Trieste e la rotta
adriatica sono compatibili con il progetto e le destinazioni scelte dai cinesi
in Europa.
Genova o Trieste più vicina al centro (economico) dell’Europa?
Torniamo alle dichiarazioni di ieri da parte genovese. Il
sindaco di Genova afferma letteralmente “Prendete
la mappa dell’Europa, aggiungeteci il Mar Mediterraneo, e guardate – ha aggiunto il sindaco -: Genova è il centro dell’Europa, un’idea che
mi ha suggerito Renzo Piano. Prendete la stessa mappa e pensate di venire
dall’Asia via mare attraverso Suez, dov’è il centro dell’Europa? Il cancello
d’ingresso è Genova”.
Ne sono così sicuri? Alcuni
anni fa, ma non tanti (2011), il consulente economico Goldman Sacks, affermava: "Dal 1989 al 2009 il
baricentro economico europeo sembra
essere situato in modo permanente nella Germania meridionale”. Inoltre, dal
1989 al 2011 il baricentro si era spostato sempre più verso Est, praticamente
al confine della Repubblica Ceca. La cartina dello spostamento fra 1989 e 2011
è qui sotto e scommetteremmo anche che se ci fossero dati più recenti, il
centro economico dell’Europa sarebbe ancora più a Est! Proprio nel cuore del
retroterra del porto Triestino.
Non crediamo che il sindaco
di Genova possa negare che la distanza fra il centro economico dell’Europa e il
porto di Trieste è di qualche centinaio di chilometri minore rispetto a quella
di Genova.
Ma forse questo i Cinesi lo
sanno da soli.
Come promemoria per coloro che possono essere confusi
dalla terminologia, proprio come nella fisica, dove il centro di gravità di un
corpo è la posizione media attraverso la quale agisce la gravità, l'ECG è la
posizione media dell'attività economica, in particolare il PIL, di una regione
.
Per concludere, semplificando, si può affermare che
faranno più fatica i rematori genovesi che i velisti triestini a raggiungere con le loro rotte marittime e
poi con i treni il baricentro economico europeo che come quello mondiale si
sposta verso Est
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