LO SCALO TRIESTINO
CONFERMA PER IL TERZO ANNO CONSECUTIVO UNA PERFORMANCE DA PRIMATO:
PRIMO PORTO IN ITALIA PER
TONNELLAGGIO TOTALE MOVIMENTATO
PRIMO PORTO ITALIANO PER
TRAFFICO FERROVIARIO E
PRIMO PORTO PETROLIFERO NEL MEDITERRANEO
61.955.405 tonnellate di
merce movimentate (+4,58%)
616.156 TEU (+26,66%)
8.681 TRENI (+13,76%)
Trieste, 24 gennaio 2018 -
Primo porto in Italia per tonnellaggio totale movimentato, primo porto italiano
per traffico ferroviario e primo porto petrolifero nel Mediterraneo. Lo scalo
triestino conferma per il terzo anno consecutivo una performance da primato.
“Il porto sta tornando ad essere il volano di sviluppo
economico per Trieste, il Friuli Venezia Giulia e il nostro paese, nonché su
scala internazionale”. Lo ha affermato il presidente dell’Autorità di Sistema
Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, commentando i dati di
traffico del 2017 e l’importante rete di relazioni istituzionali e commerciali
intessuta a livello europeo e soprattutto con Middle e Far East negli ultimi
anni.
Sono le statistiche che
rivelano un anno da record per il porto di Trieste, a partire dal dato
complessivo che sfiora i 62 milioni, con 61.955.405 tonnellate di merce
movimentata, pari ad un incremento del +4,58% rispetto al 2016.
I dati più
rappresentativi del 2017 sono quelli relativi ai container e ai treni:
il
settore container registra un traffico mai raggiunto in precedenza nello scalo
con 616.156 TEU (+26,66% rispetto al 2016); ma sommando la movimentazione dei
container con i semirimorchi e le casse mobili (espressi in TEU equivalenti)
nel corso del 2017, si sono raggiunti 1.314.953 TEU (+13,52%).
Crescita che
D’Agostino ha definito “molto positiva in termini quantitativi, ma soprattutto
qualitativi”. Basti guardare al numero dei container pieni sul totale
movimentato: 89%. Per il presidente dell’Autority giuliana si tratta di un dato
“esemplare” se paragonato alla normale performance di un terminal contenitori.
“A Trieste non solo crescono i container, ma crescono in maniera sana: qui
passano merci, non scatole vuote”.
Di rilievo assoluto anche il
dato del traffico ferroviario:
8.681 sono stati i treni, con un aumento del +13,76% sul 2016 e del 45,17%
rispetto al 2015. Tale crescita è stata sostenuta dai treni su direttrice
internazionale legati al traffico container (+34,31%) ma anche da quelli
lavorati nel porto industriale, del settore siderurgico (+24,58%).
Dai numeri
emerge chiaramente l’impulso che il traffico ferroviario ha innescato sul
segmento dei contenitori, ciò significa per D’Agostino che “la strategia del
ferro intrapresa dall’Autorità portuale di Trieste sta pagando e questa è la
via da seguire anche nei prossimi anni.
I forti investimenti di Rfi, della
Regione FVG e del Governo, che sommati ammontano a 83 milioni di euro già
stanziati, lo dimostrano”.
L’elemento che rendo lo scalo
giuliano unico nel panorama italiano non è dato però solo dal consolidamento
del ruolo di porto leader del traffico ferroviario e intermodale su scala
internazionale - che fa di Trieste sempre più un gateway continentale per i
traffici globali - ma anche dalla
presenza di svariati attori del mercato ferroviario che operano nello scalo.
Oltre al gruppo Fs, sono attive
importanti compagnie ferroviarie private italiane (CFI e Inrail) e
alcune società ( Rail Cargo Carrier Italy, Rail traction Company, CapTrain
Italia) partecipate da operatori europei di primaria importanza (Rail Cargo
Austria, DB Schenker, SNCF).
Va rilevato
infine il ruolo fondamentale di Adriafer (controllata al 100% dall’AdSP
giuliana) che come sottolinea D’Agostino “da luglio ha ottenuto la
certificazione a poter operare in rete e non più solo come operatore di manovra
portuale”.
Da osservare, nello
specifico, che il gruppo controllato dall’austriaca Rail Cargo è il maggiore
protagonista, con una quota che corrisponde a più del 28% dei treni totali del
porto. Un dato che fa emergere con evidenza il posizionamento storico dello
scalo triestino rispetto ai mercati finali del centro-Europa.
Ma guardando la
mappa dei collegamenti intermodali del porto, risulta una nuova rete di destinazioni
ferroviarie che nell’ultimo triennio è andata estendendosi progressivamente,
coinvolgendo tutti i principali nodi del continente, molti dei quali non
programmabili fino a qualche anno fa.
Basti citare i servizi operati dalla
Ekol, attivati nel 2017: il Kiel-Göteborg sull’asse Adriatico-Baltico e il
recente collegamento verso Zeebrugge in Belgio che permette di raggiungere la
Gran Bretagna da Trieste.
Sull’asse Est
europeo invece il servizio in partenza dal molo VII (Trieste Marine Terminal)
verso Budapest, è tra i più performanti:
inaugurato nel 2015 con 2 round trip settimanali, è passato da 4 a 7 e quindi
alle attuali 10 coppie di treni a settimana, tanto che l’Ungheria sta
diventando il primo mercato di riferimento di Trieste per il traffico ferroviario
dei contenitori.
Altro elemento
fondamentale della crescita del 2017 sono state le merci varie, 16.565.255
tonnellate di merce movimentata e un aumento a doppia cifra (+14,11%).
Trieste
rimane porta privilegiata per i traffici della Turchia in Europa: in costante
aumento il comparto RO-RO con 314.705 mezzi (+3,99% rispetto al 2016). In
crescita anche le rinfuse liquide con 43.750.555 tonnellate (+2,33%).
Solo le
rinfuse solide portano il segno negativo, arretrando del 16,81%.
Nessun commento:
Posta un commento