T.O. DELTA , BOOM INTERMODALE A TRIESTE

T.O. Delta, boom intermodale a Trieste

Trieste - Secondo il gruppo lo scenario sta 

cambiando grazie all’interessamento della 

Cina.

Trieste - Lo sviluppo ferroviario del terminal container di Trieste ha contribuito in maniera decisiva al boom del trasporto su treno dallo scalo giuliano. Trieste marine terminal (Tmt, del gruppo T.O.Delta) ha sviluppato il trasporto intermodale in partnership con gli operatori ferroviari Alpe Adria e Rail cargo Austria, con investimenti importanti per servizi verso l’Europa orientale. Questo ha fatto sì che nel triennio 2014-2016 il volume intermodale di merce inoltrata da nave a treno nel terminal sia cresciuto complessivamente del 154 per cento. Soltanto nell’ultimo anno 2016, la crescita è stata del 90 per cento.

La tendenza positiva è stata confermata dalla società anche per il primo semestre del 2017 (+20 per cento di teu, e +57 per cento di intermodale) grazie ai treni per Budapest, Monaco di Baviera e Salisburgo. Un altro servizio importante è quello fra Trieste e Burghausen, avviato nell’ottobre del 2015 e destinato ai prodotti chimici dell’azienda Wacker, che nella città tedesca ha il proprio impianto principale in cui lavorano 10 mila persone.

27 LUGLIO 2017

Secondo il gruppo, l’impegno dei cinesi a investire in quest’area del Mediterraneo, ammesso che sia rispettato, provocherà un cambio di scenario. L’aria a Trieste sarebbe già cambiata. T.O.Delta ha deciso di investire 180 milioni di euro nell’espansione di Tmt, a seguito del riconoscimento da parte dell’Authority di un consistente allungamento della concessione. Il finanziamento non avverrà però tutto subito e in tempi brevi. La prima tranche di lavori vale 90 milioni di euro. Finora è stato speso qualche milione per progettazione e lavori preliminari. Sono stati avviati i carotaggi, ma non c’è ancora una data prevista di conclusione dei lavori, visto che la concessione non impone tempi stretti. L’obiettivo principale di questo investimento è realizzare due accosti che consentano di ospitare contemporaneamente due navi da 14.000 teu di capacità. Per questo, anche se l’Authority non ha messo paletti temporali, T.O.Delta dice che è interesse dello stesso terminal che i lavori avvengano rapidamente.

T.O.Delta svolge attività logistica a tutto campo ed è presente in diversi porti. A Taranto, dopo la decadenza della concessione del terminal container Tct in cui il gruppo aveva una quota del 10 per cento, accanto a Evergreen e Hutchison, i progetti sono fermi in attesa di capire che cosa potrà succedere. Lo scalo è sospeso fra rilancio dell’area per i container e ipotesi dell’assegnazione a nuove tipologie di traffici, come il project cargo. Recentemente l’Authority ha concluso alcuni importanti lavori di ammodernamento delle banchine, che torneranno presto operative. Intanto però le gare di assegnazione della concessione sono fallite. Anche la società Cpm di Monfalcone fa capo al gruppo. Mentre al Tmt vengono movimentati container, il terminal di Cpm è specializzato in merci varie. Entrambi hanno un’importante quota di project cargo. T.O.Delta è proprietaria di una flotta di camion e di alcuni depositi intermodali. La recente ripresa del progetto di porto franco da parte dell’Autorità di sistema portuale è un altro campo che interessa il gruppo.

FONTE : The Meditelegraph