martedì 11 luglio 2017

RESOCONTI A CONFRONTO SULL'INCONTRO PROPELLER DEL 3 LUGLIO



FRIULI VENEZIA GIULIA, APERTI CANTIERI DA DECINE DI MILIONI DI EURO PER FERROVIE E AEROPORTO. MERCI E TURISMO IN CRESCITA CONTINUA 

Decine di milioni gli investimenti, alcuni dei quali già concretizzati in cantieri, che Rete Ferroviaria Italiana (RFI) sta investendo sulle infrastrutture del Friuli Venezia Giulia, Porto compreso. 
L'aeroporto dovrebbe raggiungere il milione di passeggeri entro il 2020 e tra qualche mese sarà uno dei pochi scali italiani ad essere raggiunto da una linea ferroviaria principale. A tutto ciò va aggiunta la costruzione della terza corsia per l'ultimo tratto della A4. 


Un’ evidente rivoluzione è in atto nella regione all'estremo Nordest d'Italia. «Architettura istituzionale, infrastrutture e servizi: il trinomio sul quale basare lo sviluppo economico. Non aspettiamo più l'evento che ci risolva i problemi, ma ci stiamo muovendo per risolverli da soli: abbiamo messo professionisti a capo delle società partecipate, come nel caso dell'aeroporto». 

Questo il commento dell'Assessore Regionale alle Infrastrutture e Territorio, Mariagrazia Santoro, intervenuta ieri al Propeller  Club di Trieste per il convegno “Trieste troppo lontana dal resto del mondo: progetti e prospettive per i collegamenti a favore di turismo e traffico merci”. 
Il titolo, volutamente provocatorio, ha portato alla luce una situazione che, invece, conforta per il presente per quanto riguarda i traffici portuali e l’utilizzo della ferrovia per detti, fa ben sperare per il futuro a breve e medio termine, seppure evidenziando, invece, numerose criticità da risolvere per quanto riguarda il settore turistico.

Oltre all'Assessore Santoro, presenti in qualità di relatori anche Antonella Galetta responsabile della  struttura di esercizio RFI per il Nordest, Antonio Gurrieri Amministratore Delegato di Alpe Adria (società di logistica ferroviaria), Antonio Marano, Presidente Aeroporto Friuli Venezia Giulia, Serena Cividin dell'omonima agenzia viaggi e Maurizio Bucci Assessore comunale al Turismo.

«Il Friuli Venezia Giulia è al centro di due importanti Corridoi europei TEN-T: Baltico Adriatico e  Mediterraneo. Anche per questo RFI è chiamata in causa per intervenire sui valichi, tenendo presente che resta un obiettivo nazionale quello di favorire i porti per i collegamenti con il resto del mondo» ha spiegato Galetta elencando i lavori in corso sulla rete regionale, compresi gli interventi a favore del Porto di Trieste. 

«Quello di Trieste è l'unico porto in Italia con un network internazionale così sviluppato» ha ricordato Antonio Gurrieri, citando il primato dello scalo che, a livello nazionale, fa il maggior numero di treni merci. Nel corso del 2016 i passeggeri sono stati 726mila e 448 le tonnellate di merce, nello scalo operano 11 compagnie aeree e l'obiettivo è quello di raggiungere il milione di passeggeri entro il 2020. Queste le cifre indicate da Antonio Marano, da poco riconfermato alla guida della società che gestisce l'Aeroporto di Trieste e che a breve (entro Dicembre o comunque entro i primi mesi del 2018) attiverà un Polo intermodale con parcheggi, linee autobus e soprattutto linea ferroviaria a diretto servizio della struttura.

Qualcosa da risolvere, per quanto relativo ai collegamenti, rimane invece nel settore del turismo, che a Trieste vede tuttavia da anni un aumento costante. «Città turistica non si nasce, si diventa. Sono convinta che lo sviluppo del turismo debba vedere seduti allo stesso tavolo pubblico e privato, mentre devo lamentare seri problemi per quanto riguarda le connessioni con la città. A Trieste stiamo vivendo un momento di euforia turistica, serve una strategia per far arrivare i visitatori con maggiore continuità».



Il parallelismo tra il boom del traffico merci e quello dei visitatori al Propeller.
«Serve il centro congressi»

Porto e turismo, politici e manager a confronto

Un doppio boom, ma dalle caratteristiche molto diverse: solido e già strutturale quello legato al traffico delle merci, a rischio contingenza l'altro, relativo all'arrivo dei turisti. È la sintesi finale dell'ultima tavola rotonda organizzata dal Propeller club presieduto da Fabrizio Zerbini sulla presunta lontananza di Trieste dal resto del mondo in tema connessioni condizionata dal fatto che soprattutto i collegamenti ferroviari passeggeri pongono Trieste fuori da un mondo che sembra terminare a Mestre. 

Il doppio momento felice è sotto gli occhi di tutti e ne hanno decantato i rispettivi fasti in particolare Antonio Gurrieri, amministratore delegato della società Alpe Adria che movimenta la maggior parte dei treni del porto, e Maurizio Bucci, assessore al Turismo. 

«Abbiamo raggiunto la quota di 800mila turisti all'anno - ha annunciato Bucci - e Trieste è ormai la quinta città in Italia per interesse di insediamento alberghiero dietro solo a Roma». Ma a riportare alla realtà ci ha pensato Serena Cividin, manager turistico oggi impegnata sull'incoming. «È folle - ha affermato - che una città che intende puntare sul turismo sia priva di un Centro congressi soprattutto considerando che proprio dal turista congressuale arriva la ricaduta più sostanziosa sulla città. 

C'è in questi mesi una sorta di euforia turistica, ma Trieste la sta vivendo passivamente. In realtà molti turisti stanno arrivando per caso, dovrebbero farlo per scelta. Tutto quello che stiamo facendo noi per attrarli è lodare la bellezza della città, ma la bellezza impigrisce e potrebbe trasformarsi in un danno». «Il Centro congressi lo faremo in Porto vecchio accanto a un Centro espositivo, non una fiera ma sale per esposizioni che potranno affiancare gli stessi convegni», ha replicato Bucci. 

Ma non sono certo cadute dal cielo queste due fasi di espansione e lo ha fatto capire l'assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti Mariagrazia Santoro. «Si trattava anche di scegliere professionisti validi da collocare nei posti strategici - ha affermato - perché il porto languiva stretto tra Venezia e Capodistria e l'aeroporto collezionava rossi e stava per essere svenduto». A fine anno sarà conclusa la realizzazione del Polo intermodale con la stazione ferroviaria e nuovi parcheggi, punto di svolta per una regione ancora lontana ferroviariamente dal resto dell'Italia nonostante gli interventi per la velocizzazione della Trieste-Venezia ribaditi da Antonella Galetta, ingegnere di Rete ferroviaria italiana. 

«La Regione mette anche di suo tre milioni all'anno per rafforzare le Frecce con Milano e Roma». Non basta ancora e rafforzare l'incoming con questo tipo di collegamenti («nessuna connessione ferroviaria con Lubiana e rotaie smantellate dalla stazione di Miramare», ha lamentato tra l'altro Bucci), comporta, come ha sentenziato Cividin, una fatica improba.(s.m.)


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