FRIULI VENEZIA GIULIA, APERTI CANTIERI DA DECINE DI MILIONI DI EURO
PER FERROVIE E AEROPORTO. MERCI E TURISMO IN CRESCITA CONTINUA
Decine di
milioni gli investimenti, alcuni dei quali già concretizzati in cantieri, che
Rete Ferroviaria Italiana (RFI) sta investendo sulle infrastrutture del Friuli
Venezia Giulia, Porto compreso.
L'aeroporto dovrebbe raggiungere il milione di
passeggeri entro il 2020 e tra qualche mese sarà uno dei pochi scali italiani
ad essere raggiunto da una linea ferroviaria principale. A tutto ciò va aggiunta
la costruzione della terza corsia per l'ultimo tratto della A4.
Un’ evidente
rivoluzione è in atto nella regione all'estremo Nordest d'Italia. «Architettura
istituzionale, infrastrutture e servizi: il trinomio sul quale basare lo
sviluppo economico. Non aspettiamo più l'evento che ci risolva i problemi, ma
ci stiamo muovendo per risolverli da soli: abbiamo messo professionisti a capo
delle società partecipate, come nel caso dell'aeroporto».
Questo il commento
dell'Assessore Regionale alle Infrastrutture e Territorio, Mariagrazia Santoro,
intervenuta ieri al Propeller Club di
Trieste per il convegno “Trieste troppo lontana dal resto del mondo: progetti e
prospettive per i collegamenti a favore di turismo e traffico merci”.
Il
titolo, volutamente provocatorio, ha portato alla luce una situazione che,
invece, conforta per il presente per quanto riguarda i traffici portuali e
l’utilizzo della ferrovia per detti, fa ben sperare per il futuro a breve e
medio termine, seppure evidenziando, invece, numerose criticità da risolvere
per quanto riguarda il settore turistico.
Oltre all'Assessore Santoro, presenti
in qualità di relatori anche Antonella Galetta responsabile della struttura di esercizio RFI per il Nordest,
Antonio Gurrieri Amministratore Delegato di Alpe Adria (società di logistica
ferroviaria), Antonio Marano, Presidente Aeroporto Friuli Venezia Giulia,
Serena Cividin dell'omonima agenzia viaggi e Maurizio Bucci Assessore comunale
al Turismo.
«Il Friuli Venezia Giulia è al centro di due importanti Corridoi
europei TEN-T: Baltico Adriatico e
Mediterraneo. Anche per questo RFI è chiamata in causa per intervenire
sui valichi, tenendo presente che resta un obiettivo nazionale quello di
favorire i porti per i collegamenti con il resto del mondo» ha spiegato Galetta
elencando i lavori in corso sulla rete regionale, compresi gli interventi a
favore del Porto di Trieste.
«Quello di Trieste è l'unico porto in Italia con
un network internazionale così sviluppato» ha ricordato Antonio Gurrieri,
citando il primato dello scalo che, a livello nazionale, fa il maggior numero
di treni merci. Nel corso del 2016 i passeggeri sono stati 726mila e 448 le
tonnellate di merce, nello scalo operano 11 compagnie aeree e l'obiettivo è
quello di raggiungere il milione di passeggeri entro il 2020. Queste le cifre
indicate da Antonio Marano, da poco riconfermato alla guida della società che
gestisce l'Aeroporto di Trieste e che a breve (entro Dicembre o comunque entro
i primi mesi del 2018) attiverà un Polo intermodale con parcheggi, linee
autobus e soprattutto linea ferroviaria a diretto servizio della
struttura.
Qualcosa da risolvere, per quanto relativo ai collegamenti, rimane
invece nel settore del turismo, che a Trieste vede tuttavia da anni un aumento
costante. «Città turistica non si nasce, si diventa. Sono convinta che lo
sviluppo del turismo debba vedere seduti allo stesso tavolo pubblico e privato,
mentre devo lamentare seri problemi per quanto riguarda le connessioni con la
città. A Trieste stiamo vivendo un momento di euforia turistica, serve una
strategia per far arrivare i visitatori con maggiore continuità».
Il
parallelismo tra il boom del traffico merci e quello dei visitatori al
Propeller.
«Serve
il centro congressi»
Porto
e turismo, politici e manager a confronto
Un
doppio boom, ma dalle caratteristiche molto diverse: solido e già strutturale
quello legato al traffico delle merci, a rischio contingenza l'altro, relativo
all'arrivo dei turisti. È la sintesi finale dell'ultima tavola rotonda
organizzata dal Propeller club presieduto da Fabrizio Zerbini sulla presunta
lontananza di Trieste dal resto del mondo in tema connessioni condizionata dal
fatto che soprattutto i collegamenti ferroviari passeggeri pongono Trieste fuori
da un mondo che sembra terminare a Mestre.
Il doppio momento felice è sotto gli
occhi di tutti e ne hanno decantato i rispettivi fasti in particolare Antonio
Gurrieri, amministratore delegato della società Alpe Adria che movimenta la
maggior parte dei treni del porto, e Maurizio Bucci, assessore al Turismo.
«Abbiamo raggiunto la quota di 800mila turisti all'anno - ha annunciato Bucci -
e Trieste è ormai la quinta città in Italia per interesse di insediamento
alberghiero dietro solo a Roma». Ma a riportare alla realtà ci ha pensato
Serena Cividin, manager turistico oggi impegnata sull'incoming. «È folle - ha
affermato - che una città che intende puntare sul turismo sia priva di un
Centro congressi soprattutto considerando che proprio dal turista congressuale arriva
la ricaduta più sostanziosa sulla città.
C'è in questi mesi una sorta di
euforia turistica, ma Trieste la sta vivendo passivamente. In realtà molti
turisti stanno arrivando per caso, dovrebbero farlo per scelta. Tutto quello
che stiamo facendo noi per attrarli è lodare la bellezza della città, ma la
bellezza impigrisce e potrebbe trasformarsi in un danno». «Il Centro congressi
lo faremo in Porto vecchio accanto a un Centro espositivo, non una fiera ma
sale per esposizioni che potranno affiancare gli stessi convegni», ha replicato
Bucci.
Ma non sono certo cadute dal cielo queste due fasi di espansione e lo ha
fatto capire l'assessore regionale a Infrastrutture e Trasporti Mariagrazia
Santoro. «Si trattava anche di scegliere professionisti validi da collocare nei
posti strategici - ha affermato - perché il porto languiva stretto tra Venezia
e Capodistria e l'aeroporto collezionava rossi e stava per essere svenduto». A
fine anno sarà conclusa la realizzazione del Polo intermodale con la stazione
ferroviaria e nuovi parcheggi, punto di svolta per una regione ancora lontana
ferroviariamente dal resto dell'Italia nonostante gli interventi per la
velocizzazione della Trieste-Venezia ribaditi da Antonella Galetta, ingegnere
di Rete ferroviaria italiana.
«La Regione mette anche di suo tre milioni
all'anno per rafforzare le Frecce con Milano e Roma». Non basta ancora e
rafforzare l'incoming con questo tipo di collegamenti («nessuna connessione
ferroviaria con Lubiana e rotaie smantellate dalla stazione di Miramare», ha
lamentato tra l'altro Bucci), comporta, come ha sentenziato Cividin, una fatica
improba.(s.m.)
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