Porti: Duci, riforma ok, ma dipende troppo da Delrio
Servono risorse ad hoc per la direzione mare del ministero
GENOVA, 28 APR - "Gli effetti di una regia
nazionale del sistema portuale si iniziano a vedere ma il limite è che il settore oggi è ancora troppo
dipendente dalla 'stampella' Delrio". Gian Enzo Duci, presidente di
Federagenti, la Federazione degli agenti marittimi italiani, promuove la
riforma della portualità, ma chiede di accelerare la costituzione del tavolo
nazionale di coordinamento delle Autorità di sistema portuale, dei tavoli di partenariato della risorsa mare, e dotazioni
finanziarie mirate per la direzione del ministero delle Infrastrutture e
Trasporti che si occupa del settore marittimo. Il timore è che la nuova "macchina" non sia ancora in grado di
andare avanti in modo autonomo.
Il sistema portuale italiano sta dando segnali positivi.
"La nuova organizzazione delle grandi alleanze ha reso, ad esempio,
Trieste più competitiva dei porti del Nord Europa nei servizi per il Centro
Europa" ricorda Duci, che accanto a Genova e Trieste, i due porti sui
quali puntare per i traffici internazionali, ritiene debbano avere spazio anche
gli altri
scali in cui sta aumentando -l'offerta
delle linee ro-ro, al servizio delle economie regionali.
Il Pireo in mano ai cinesi? "Non deve preoccuparci se ci
mettiamo in condizioni di servire i traffici che i cinesi concentreranno al
Pireo attraverso i nostri porti che sono comunque più vicini ai mercati di
sbocco del Centro Europa. Dal Pireo sarà più facile che arrivino feeder su Vado
ligure piuttosto che treni in Lombardia" conclude.
fonte (ANSA)
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