
Un operaio, Giacomo Campo, di una ditta dell'appalto, la Steel Service, è morto in un incidente sul lavoro avvenuto nel reparto Afo4 dell'Ilva di Taranto. Da una prima ricostruzione, pare che l'operaio stesse operando sul nastro trasportatore quando la parte finale di un contrappeso avrebbe ceduto facendo precipitare un carrello che lo ha schiacciato.
Un altro operaio ha perso la vita in un incidente sul lavoro avvenuto in un deposito Atac sulla Roma-Viterbo. La dinamica dell'incidente, ha fatto sapere Atac in una nota, è in via di accertamento, ma l'ipotesi è che l'uomo sia rimasto folgorato dopo essersi recato in officina per una riparazione.
E una terza persona è morta in un incidente sul lavoro avvenuto in serata nell'agriturismo "Zollia" a Trieste, in località Samatorza, nella zona del Carso, a ridosso del confine con la Slovenia. La vittima è rimasta schiacciata mentre lavorava con una macchina operatrice. L'uomo è morto sul colpo.
La gravità di queste morti è la stessa e il nostro pensiero recita automaticamente " si lavora per vivere e non per morire". Poi inevitabilmente la nostra mente sente più vicina la morte terribile in provincia di Trieste - per affinità territoriale . Subito dopo il giovane dell'ILVA ci ricorda le vittime degli anni scorsi della Ferriera di Servola e via di seguito.
Questa settimana un'altra morte di fronte ad un luogo di lavoro ha toccato i nostri sentimenti e ricordi.
PIACENZA, OPERAIO TRAVOLTO E UCCISO DA UN TIR DURANTE PICCHETTO DAVANTI AD UN'AZIENDA
È morto nel giorno del suo 53esimo compleanno Abd Elsalam
Ahmed Eldanf, operaio egiziano impiegato da 14 anni alla Seam, ditta che lavora
per il gruppo della logistica Gls nelle sede di Montale a Piacenza. Travolto da
un camion in uscita dall’azienda, durante un picchetto di protesta del
sindacato al quale aderiva, l’Usb, che da mesi porta avanti una battaglia a
suon di blocchi e carte bollate per far riassumere 8 lavoratori licenziati il
23 dicembre scorso. L’uomo aveva 5 figli (uno dei quali ha compiuto 14 anni
proprio ieri, come il padre) e viveva in Italia dal 2002. da IL FATTO QUOTIDIANO
Buona parte del nostro blog si occupa di logistica e questa è la faccia meno conosciuta e meno indagata della catena della distribuzione delle merci. Questa notizia ci ha riportato indietro negli anni, a quando erano altri "ultimi" a portare il peso delle migrazioni e delle morti ai blocchi stradali. Abbiamo collegato le morti dei braccianti di Avola a quella di Piacenza, le migrazioni dei meridionali verso il triangolo industriale di Torino Milano Genova con i migranti di oggi.
Gli emigranti meridionali di ieri furono poi i protagonisti delle lotte operaie del 68/69 nelle grandi fabbriche e costruirono le condizioni per lo Statuto dei Lavoratori.
Al ricordo di Abd Elsalam Ahmed Eldanf dedichiamo questo articolo che abbiamo trovato in rete e che si avvicina molto ai nostri pensieri.
Le lettere su Specchio dei Tempi negli Anni Cinquanta: i pregiudizi che si ripetono
E' vero,è difficile trovare le parole.
RispondiEliminaPerò per quelli come me, che sono stati sotto processo con l'accusa di omicidio colposo per una di quelle TROPPE morti sul lavoro, forse è più facile farlo senza cadere nella "retorica della tragedia".
Se la gente muore al lavoro è in relazione a ciè che vine/non viene fatto da una pluralità di soggetti che, a vario titolo entrano nella vita della gente (imprenditori, sindacati, controllori ed, anche ebbene sì, controllati).
Convegni ad uffa, dure condanne dal Presidente della Repubblica di turno, scioperi sindacali e poi, una ora dopo, torna tutto come prima (anzi, a ben pensarci, peggio di prima perchè l'esperienza serve per "sbagliare meglio").
Caro ...... , anche se non ti ho conosciuto se non dalle carte processuali e dalle voci tua splendida famiglia, non passa giorno che non ti pensi. E il "bello" è che NON SERVE A NULLA.