sabato 17 settembre 2016

DILEMMA DEI PORTI - 4 COSTO DEL CARBURANTE

Costo del carburante: il rialzo straordinario del costo del bunker negli ultimi anni ha rappresentato uno dei fattori cruciali della crisi dell’industria marittima internazionale. Con varie oscillazioni il prezzo medio di una tonnellata di carburante è passato da 224 USD del 2008 ai circa 600 USD, con  punte anche superiori negli anni scorsi. Il costo del bunker rappresenta un elemento non comprimibile nella composizione dei costi nave. 

Le aspettative per i prossimi mesi, data la perdurante instabilità nel mondo arabo, sono per un mantenimento degli attuali livelli di costo. Per questo le compagnie di navigazione si sono trovate ad adottare soluzioni fino a qualche tempo fa assolutamente impensabili, vale a dire la riscoperta della lentezza in luogo della velocità. 


La riduzione della velocità di crociera ( Super Slow Steaming ) ha rappresentato il principale strumento di riduzione dei costi nave ed è stata la carta vincente per contenere le perdite molto rilevanti che tutte le compagnie hanno comunque dovuto sopportare a causa dei noli bassi. In questo contesto anche le economie di scala realizzabili con le grandi navi superiori ai 10.000 teu appaiono in discussione. Vi sono studi che stimano in 38 tons il consumo giornaliero di bunker per ogni 1000 teu trasportati. Se così fosse, con i noli attuali, una 18.000 teu vedrebbe “mangiato” dal bunker  quasi l’intero ricavo di un viaggio. Al di là dell’esattezza di simili simulazioni, i margini delle compagnie sono ai limiti. 

Ciò comporta una pressione inaudita sui costi nave che possono essere “ comprimibili”. Ciò spiega il forte “attacco” a tutti i costi portuali, ai servizi tecnico –nautici, alle diverse tasse e diritti portuali, in particolare quelle di ancoraggio che gravano direttamente sulla nave. Inoltre, la sempre più frequente compenetrazione fra armatori e terminalisti, rende molto difficili operazioni di trasferimento o rivalsa di costo da un soggetto all’altro. 

La sovraccapacità di stiva ed il costo iperbolico del carburante indeboliscono l’intera catena del valore della filiera del trasporto marittimo.

Nessun commento:

Posta un commento