martedì 20 settembre 2016

CHE COS'E' L'AGENZIA DEL LAVORO PORTUALE DI TRIESTE ?

Il 1 ottobre è previsto l’inizio dell’attività in porto dell’Agenzia del Lavoro che dovrebbe migliorare la gestione e il trattamento del lavoro portuale. 

Forse è utile a dieci giorni dalla data fissata cercare di capire bene di cosa si tratta per evitare di trovarsi poi a leggere dichiarazioni e prese di posizione che capiscono solo gli addetti ai lavori. L’argomento è già stato trattato dai media e anche dalle riviste dello shipping ma sempre in termini generali. Noi qui proviamo a elencare i passaggi concreti dal punto di vista dei lavoratori. 

Un’assemblea sindacale non è il luogo migliore per cercare informazioni, quelle dei portuali sono particolarmente vivaci, ma questo abbiamo e con questo vediamo di chiarirci le idee. In fondo all’articolo troverete anche qualche indirizzo del dibattito più generale sulla costituzione dell’Agenzia del Lavoro Portuale a Trieste.

Cominciamo:




Il lavoro portuale non è continuativo e uguale ogni giorno. Dipende dalle navi da scaricare o caricare presenti in porto. Per cui i terminalisti hanno una parte fissa di lavoratori dipendenti e poi chiamano a dare man forte lavoratori dalle cooperative per affrontare i picchi di lavoro. 

Semplificando possiamo dire che all’inizio c’era solo la Compagnia Portuale che forniva manodopera agli operatori, poi negli anni la situazione si è modificata e sono comparsi nuovi soggetti. 
Ad esempio la cooperativa Primavera nasce come incubatore di lavoratori che poi avrebbero dovuto passare all’assunzione in Compagnia Portuale. 

Senza entrare nei dettagli, con la legge 84/94 , c’è un soggetto che lavora in base all’art.17 : la Compagnia e poi ci sono altri fornitori di manodopera che lavorano in base all’art. 16. 

Semplificando, per arrivare all’argomento di oggi, questo moltiplicarsi dei fornitori di manodopera ha costruito una competitività con conseguente inevitabile corsa al ribasso del prezzo del costo del lavoro, con il conseguente vantaggio per chi comperava la forza lavoro.

Ma veniamo ai giorni nostri. 

L’Agenzia del Lavoro si propone come principale fornitore di manodopera all’interno dello scalo e di assumere 111 lavoratori che provengono dalle chiusure e dai fallimenti della Compagnia e della cooperativa Primavera, e degli assetti provvisori nei vari passaggi attraverso altre cooperative. 

La Minerva ereditò l’art. 17 dalla Compagnia, la Delta uno con i suoi 50 lavoratori operava con l’art. 16. Per dirla con altri termini la Agenzia del Lavoro Portuale si propone come il Pool di Manodopera, come veniva chiamato l’obbiettivo di parificare i trattamenti dei lavoratori portuali e di eliminare man mano le differenze salariali e di trattamento.

Chi gestirà l’Agenzia del Lavoro ? Sicuramente dalla costituzione e per il primo anno l’attore principale sarà l’Autorità Portuale di Trieste con il 51% della società e che si è spesa per questa soluzione. Alla società partecipano anche i tre maggiori terminalisti dello scalo triestino.

L’Agenzia del Lavoro verrà costituita principalmente o nella prima fase dai lavoratori della Minerva e della Delta 1.

A questo punto l’assemblea comincia a diventare vivace. Molti lavoratori delle cooperative citate hanno in corso una vertenza sui rimborsi per le spese di vestiario, per le percorrenze e l’uso del mezzo proprio. Sarebbe complicato entrare nei dettagli. Ciò che ci interessa sapere è che i datori di lavoro hanno proposto un accordo e riconosciuto che devono pagare ai portuali interessati una certa cifra per chiudere il contenzioso. 

Hanno riconosciuto che c’era qualcosa da rimborsare. A questo punto chiedono ai lavoratori di firmare un accordo che sani tutte le situazioni pendenti precedenti impegnandosi a versare il dovuto ai portuali in tre rate : metà dicembre 2016, 28 febbraio 2017, novembre 2017 (?) .


Oltre a sanare questa vertenza chiedono ai lavoratori di firmare la rinuncia a qualsiasi ricorso o rivalsa e di non avere più nessuna rivendicazione nei confronti della cooperativa dove lavoravano in precedenza. E qui c’è un minuzioso elenco di tutte le rivendicazioni legate al precedente rapporto di lavoro sulle quali il lavoratore dichiara di non avere più alcuna rivalsa da fare. Sembra quasi di leggere un lungo elenco di ammissioni di colpe del passato. 

Viene chiesto quindi un colpo di spugna sul passato contemporaneamente al passaggio alla Agenzia del Lavoro, le due cose sono nella stessa lettera accordo che cooperativa e lavoratore si troveranno a firmare. 

Riassumendo: con la firma della lettera accordo il lavoratore riceverà i soldi del contenzioso che abbiamo descritto prima, entrerà nell’Agenzia del Lavoro con passaggio diretto e mantenendo quindi anzianità e altri diritti acquisiti, rinuncerà a qualsiasi rivendicazione o vertenza riguardante il passato rapporto di lavoro. E qui ci fermiamo con il punto uno.

Uno degli effetti della divisione del lavoro in porto tra vari soggetti, tra art. 17 e articoli 16, ha generato una miriade di accordi e di trattamenti diversi. Per questo motivo succede che portuali che andranno a fare lo stesso lavoro perderanno alcuni incentivi che venivano loro riconosciuti nella cooperativa di provenienza. Ad esempio i lavoratori della Delta 1 andrebbero a perdere incentivi come : ralla, generico, dopo 100 pezzi, pioggia. 

Nell’assemblea è stato detto che non si può fare contrattazione sulla operatività ma dovrebbero essere definite alcune linee base. Una contrattazione di base su D.P.I., percorrenze e uso del mezzo proprio ( visto che non esiste un servizio navetta per raggiungere il luogo di lavoro ) sarebbe indispensabile visto che sono proprio questi i temi sui quali c’è stato il contenzioso che i datori di lavoro andranno a sanare pagando le tre rate di cui abbiamo scritto prima. Sarebbe un buon inizio fissare regole base già riconosciute nelle vertenze precedenti.

Per risolvere queste contraddizioni lo strumento è quello della contrattazione di secondo livello ( la contrattazione che si fa a livello di azienda e che si chiama di secondo livello per distinguerla dal contratto nazionale di lavoro che fissa le regole nazionali ).

Su questa questione abbiamo interpellato il segretario generale Mario Sommariva che ci ha rilasciato la seguente dichiarazione:” Occorre precisare che l’Agenzia Lavoro Portuale Trieste da me rappresentata in riunioni sindacali ufficiali ha fornito ampia disponibilità alla contrattazione di secondo livello che è l'unica garanzia di funzionamento efficace produttivo ed equo dell'Agenzia stessa.”

Al momento la contrattazione di 2° livello viene rimandata all’inizio dell’operatività dell’Agenzia del Lavoro per cui i lavoratori in assemblea hanno commentato che come altre volte nel passato sono loro a dover dare garanzie ( non faremo ulteriori vertenze ), che le rate per i pagamenti dovuti sono ulteriormente slittate fino al 2017 e che si ritrovano senza un quadro chiaro all’inizio di una nuova esperienza lavorativa che parte già con contraddizioni e differenze di trattamento.

Sull’altro piatto della bilancia gli stessi portuali sanno che i contratti di Delta1 e Minerva sono in scadenza nel 2017 e che l’occasione rappresentata dalla costituzione della Agenzia del Lavoro sarebbe un passo avanti nella direzione di riunificare i trattamenti e finirla con la corsa al ribasso del costo del lavoro. Ancora una volta si ritrovano a doversi far carico di dare tutte le garanzie sperando che sia la volta buona per il passaggio dalla precarietà attuale a una possibile stabilità del posto di lavoro, dei salari e un recupero di dignità.





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