sabato 2 luglio 2016

SCIOPERO E BLOCCO TOTALE DEL PORTO DI KOPER

Ecco qua. Una ricostruzione (tutto tratto da articoli di Dnevnik Lubiana e Primorske Novice) sui fatti dello sciopero totale del porto di  Capodistria dal nostro inviato


Nelle ultime ore é sceso in campo in prima persona anche il premier Miro Cerar, che in una dichiarazione resa ai media e grondante indignazione ha tuonato ai vertici di Luka Koper di convincere imediatamente il consiglio dei lavoratori  portuali a desistere dal blocco che sta danneggiando non solo i traffici del porto, ma anche l'intero paese. 

Le ferrovie slovene riferiscono che il blocco a Capodistria ha causato la paralisi dell'intera rete ferroviaria.



I vertici di Luka Koper hanno risposto al premier a stretto giro di posta: "vorremmo tanto convincere i lavoratori a desistere, ma con noi non vogliono nemmeno parlare. Pretendono sia il premier a scendere sul litorale e ad impegnarsi pubblicamente sul fatto che Luka Koper non sarà privatizzata, nè parcelizzata, nè sarà mutato l'attuale assetto."


La palla ripassa al premier. Ciò che ha fatto infuriare nuovamente i lavoratori é stata la scoperta di un carteggio mail tra il ministro ai trasporti e infrastruttura, Peter Gašperšič ed il sottosegretario del ministero delle finanze Metod Dragonja (che aveva giá fatto infuriare i lavoratori fornendo dati "antichi" e non veritieri sullo stato di salute finanziario di Luka Koper per motivare la sostituzione dei revisori), dal quale emerge chiaramente che il governo intendeva applicare per Luka Koper le ricette consigliate dall'SDH (istituire un'Autoritá portuale ed un nuovo regime concessionario per consentire l'entrata in campo di investitori privati e stranieri).

Il blocco di venerdì ha portato ai lavoratori alcuni risultati concreti: i revisori non sono stati sostituiti, si é dimesso Marko Jazbec, presidente dello SDH (holding statale incaricata di occuparsi di vendite di aziende statali - bad bank slovena), il blocco ha impedito l'entrata in porto di 40 treni (e la conseguente paralisi ferroviaria di cui sopra). 

5 navi sono ferme ai moli in attesa di scarico, altre 2 ancorate in rada. 

Oltre alle garanzie sul futuro di Luka Koper, che vogliono sentire direttamente e pubblicamente dalla bocca del premier, i lavoratori chiedono anche le dimisioni immediate del ministro Gašperšič e del sottosegretario Dragonja, in più le scuse del Presidente del Parlamento, Milan Brglez, che ha usato parole fortemente offensive nei confronti dei manifestanti. Queste, per ora, le condizioni poste per togliere il blocco.



Va ricordato che la battaglia per Luka Koper é allo stesso tempo una battaglia per la tutela del tessuto economico del territorio - il litorale sloveno, anchè perchè esistono disegni "superiori" che riguardano anche altre importanti realtà aziendali locali (Vinakoper, alcuni hotel di lusso a partecipazione pubblica a Portorose e Pirano).




1 commento: