I lavoratori portuali hanno presentato una serie di richieste contrarie alla " privatizzazione " dello scalo sloveno e all'intervento diretto delle banche tedesche nella realizzazione del "necessario" raddoppio della linea ferroviaria che collega Luka Koper a Divaccia.
Al momento lo sciopero continua. Ci è stato detto che un dirigente di Luka Koper avrebbe dato le dimissioni poco tempo dopo l'inizio della protesta. Ci è stato detto e abbiamo letto sul sito di Radio Capris che la trattativa i lavoratori l'hanno fatta direttamente con esponenti del Governo. Dovrebbero aver ricevuto le risposte positive che si aspettavano. Ora la discussione dovrebbe portare alla chiusura anche del 5° punto delle richieste relativo al fatto che la dirigenza di Luka Koper deve assicurare che non ci saranno ritorsioni sui lavoratori scesi in sciopero spontaneo.
La resistenza spontanea nel porto di Capodistria è ancora in
corso e lo sciopero continua. Tutte le entrate e le uscite sono bloccate. E’
consentito il passaggio consentito solo ai camion con merci deperibili. Attualmente
ormeggiate nel porto ci sono cinque navi, due erano in attesa alla fonda. Per
effetto del blocco dovrebbero essere sei i convogli ferroviari e molti di più
quelli in arrivo che sono fermi. I lavoratori chiedono le dimissioni o il licenziamento
del ministro delle Infrastrutture Petra Gaspersic. Il management della società si
è impegnato nella ricerca di soluzioni per un rapido ripristino della
normalità, ma ha osservato che i lavoratori non vogliono parlare. E’ stata
inviata una lettera di emergenza al
Presidente del Consiglio per invitarlo a stabilire stabilire contatti e
conversazioni con i dipendenti, per evitare le conseguenze disastrose del
blocco del porto, che può causare enormi danni economici, non solo in porto, ma
l'intera logistica.
Nostra pessima traduzione dal sito di Radio Capris.







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