sabato 2 luglio 2016

SCIOPERO BLOCCO TOTALE DEL PORTO DI KOPER 1 / 2 LUGLIO

Ieri mattina attorno alle ore 9.00 c'è stata una fermata spontanea dei lavoratori, senza che alcuna sigla sindacale abbia indetto uno sciopero. Rapidamente la fermata si è trasformata in un blocco totale dello scalo sloveno e sono stati piazzati dai portuali i mezzi meccanici dietro le porte del porto.






I lavoratori portuali hanno presentato una serie di richieste contrarie alla " privatizzazione " dello scalo sloveno e all'intervento diretto delle banche tedesche nella realizzazione del "necessario" raddoppio della linea ferroviaria che collega Luka Koper a Divaccia.

Al momento lo sciopero continua. Ci è stato detto che un dirigente di Luka Koper avrebbe dato le dimissioni poco tempo dopo l'inizio della protesta. Ci è stato detto e abbiamo letto sul sito di Radio Capris che la trattativa i lavoratori l'hanno fatta direttamente con esponenti del Governo. Dovrebbero aver ricevuto le risposte positive che si aspettavano. Ora la discussione dovrebbe portare alla chiusura anche del 5° punto delle richieste relativo al fatto che la dirigenza di Luka Koper deve assicurare che non ci saranno ritorsioni sui lavoratori scesi in sciopero spontaneo.


La resistenza spontanea nel porto di Capodistria è ancora in corso e lo sciopero continua. Tutte le entrate e le uscite sono bloccate. E’ consentito il passaggio consentito solo ai camion con merci deperibili. Attualmente ormeggiate nel porto ci sono cinque navi, due erano in attesa alla fonda. Per effetto del blocco dovrebbero essere sei i convogli ferroviari e molti di più quelli in arrivo che sono fermi.   I lavoratori chiedono le dimissioni o il licenziamento del ministro delle Infrastrutture Petra Gaspersic. Il management della società si è impegnato nella ricerca di soluzioni per un rapido ripristino della normalità, ma ha osservato che i lavoratori non vogliono parlare. E’ stata inviata una lettera  di emergenza al Presidente del Consiglio per invitarlo a stabilire stabilire contatti e conversazioni con i dipendenti, per evitare le conseguenze disastrose del blocco del porto, che può causare enormi danni economici, non solo in porto, ma l'intera logistica.


Nostra pessima traduzione dal sito di Radio Capris.





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