giovedì 7 luglio 2016

IL PROTOCOLLO SUL PORTO VECCHIO ? I 50 MILIONI PER IL PORTO VECCHIO ?

Interrogazione a risposta scritta presentata dal deputato

Aris Prodani

Al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo

 Per sapere




come intendano giustificare il mancato rispetto del

termine previsto dal Protocollo d’Intesa e se 

intendano indicare chiaramente le tempistiche per 

l’istituzione del Tavolo dei Sottoscrittori  che, ad 

oggi, all'interrogante non risulta sia stato ancora 


istituito.  -:

premesso che:


Lo scorso 28 maggio, a Trieste, è stato siglato il "Protocollo di intesa per la valorizzazione delle aree già facenti parte del compendio del Porto Vecchio di Trieste”  tra il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, la Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e il Commissario dell'Autorità Portuale di Trieste Zeno d'Agostino;

nella medesima giornata, l'articolo de Il Piccolo illustra come il patto «sblocca 50 milioni di investimenti per l'infrastrutturazione dell'antico scalo» e che «le parti firmatarie s'impegnano in particolare a realizzare le opere per l'infrastrutturazione e l'inserimento dell'area del Porto vecchio nel tessuto cittadino e a elaborare il Piano strategico di valorizzazione predisponendo gli strumenti urbanistici necessari (…)»;

l' articolo 3 del Protocollo prevede una serie di azioni, concordate tra le Parti firmatarie, volte a definire dei percorsi condivisi per coordinare, interconnettere, fluidificare ed accelerare gli iter burocratici indispensabili dal punto di vista catastale, tavolare, fiscale, vincolistico, urbanistico, infrastrutturale e finanziario per il recupero ed il riutilizzo dei quasi 60 ettari del compendio del Porto Vecchio di Trieste;

l' articolo 4, nello specifico, al  comma 1, riporta che: “le Parti si impegnano ad attuare in tempi certi le azioni previste, in quanto priorità indifferibile ed elemento essenziale della stipula del presente Protocollo”; il comma 2 stabilisce che: “l’inerzia, l’omissione, il ritardo ingiustificato e l’attività ostativa all’esecuzione di quanto necessario, agli effetti del presente Atto costituiscono fattispecie di inosservanza degli impegni assunti”; il comma 3 recita come: “il Tavolo dei sottoscrittori di cui all’articolo 5, ove riscontri una delle possibili cause di inosservanza di cui al comma 2, invita il soggetto al quale la fattispecie sia imputabile a rimuoverla entro un termine prefissato. (…)”;

in particolare, l’articolo 5 comma 1 definisce che: “per l’attuazione del presente Atto è istituito, entro 30 giorni dalla stipulazione, il Tavolo dei Sottoscrittori composto da un rappresentante di ciascuna Parte, coordinato dal rappresentante della Regione”; mentre l’articolo 2 prevede che: “le Parti si impegnano ad attuare le azioni di propria competenza dirette a dare piena attuazione agli obiettivi fissati dall’articolo 1, commi 618 e 619, della legge 23 dicembre 2014, n. 190 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – legge di stabilità 2015)”; mentre al comma 2 riporta come: “il Tavolo è sempre convocato a richiesta della Presidenza del Consiglio dei ministri o di almeno una delle altre Parti e ha il compito di assicurare la corretta ed efficace attuazione del presente Atto, monitorare lo stato di attuazione del medesimo, proporre alle Parti l’attivazione, in coerenza con il principio di leale collaborazione, dei poteri sostitutivi e definire eventuali ulteriori linee di intervento.”;

all'interrogante non risulta che, ad oggi, il Tavolo dei Sottoscrittori sia stato ancora istituito.  -:


come intendano giustificare il mancato rispetto del termine previsto dal Protocollo d’Intesa e se intendano indicare chiaramente le tempistiche per l’istituzione del Tavolo dei Sottoscrittori.

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