LA NOTIZIA C'E'
Il deputato Aris Prodani riprende gli argomenti della " Lettera a Renzi per la NO TAX AREA " spedita dalla presidente della regione FVG Debora Serracchiani e riportata dai media e quindi presenta una interrogazione parlamentare rivolta al presidente del Consiglio e ai ministri delle finanze e dello sviluppo economico. Quindi grazie al deputato scrivente dell'argomento si discuterà nel question time della Camera dei Deputati.
Interrogazione a risposta scritta
Prodani Aris
Al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze, al
Ministro dello Sviluppo Economico
— Per sapere – premesso che:
Come riportato dal sito istituzionale dell'Autoritá
Portuale di Trieste, " il referente normativo primario del regime
giuridico del Porto Franco di Trieste è
l’Allegato VIII al Trattato di Pace di
Parigi del 1947" mente negli articoli dall'1 al 20 del Memorandum di
Londra del 1954 "sono contenuti i principi fondamentali della disciplina
del Porto Franco, i parametri generali di riferimento per lo Stato italiano,
competente a darvi attuazione con propri atti";
la legge 28 gennaio 1994, n. 84, sul «Riordino
della legislazione in materia portuale», all'articolo 6, comma 12, fa salva la
disciplina vigente per i punti franchi del porto di Trieste, demandando al
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita l'autorità portuale
competente, il compito di stabilirne con un proprio decreto l'organizzazione amministrativa;
a 22 anni di distanza, il Ministero delle
infrastrutture e dei trasporti non ha ancora emanato nessun decreto in materia,
causando incertezza sull'applicazione della normativa di agevolazione riservata
ai punti franchi triestini e limitandone fortemente lo sviluppo;
in conseguenza dell'art 1, commi 618 e 619, della
Legge 22 dicembre 2014 n.190, in data 26 gennaio 2016 il Commissario di Governo
della Regione Friuli Venezia Giulia ha decretato (Prot. n.19/8-5/2016) il
trasferimento del regime giuridico internazionale di Punto Franco dal Porto
Vecchio a 5 nuove aree individuate come da proposta formulata dall'Autorità
Portuale di Trieste;
in data 01 luglio
2016, il sito online della Regione
Friuli Venezia Giulia, in un comunicato stampa dal titolo “Fiscalità:
Serracchiani a Renzi, Porto Franco Ts diventi “no tax area”” informa di una
missiva inviata dalla Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora
Serracchiani, al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi e per conoscenza anche al Ministro dell’
Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, e al Ministro dello Sviluppo Economico,
Carlo Calenda, per delineare le opportunità offerte in particolare dal Porto di
Trieste nella prospettiva che possa concretizzarsi l'ipotesi di
istituire alcune “no tax area” a seguito della cosiddetta “Brexit”. (il 23
giugno 2016, a seguito del referendum indetto sulla «Brexit», il 51,9
per cento dei cittadini elettori britannici, ha votato per l'uscita
dall'UE);
la nota stampa
riporta quanto scritto dalla Presidente ossia che: «l'uscita della Gran
Bretagna dall'Unione Europea impegnerà gli Stati membri in un processo di
straordinaria complessità, ulteriormente complicata da probabili riflessi
sistemici sulle economie, al momento difficilmente misurabili. In questo
scenario, desta particolare interesse la proposta (…) di istituire nel nostro
Paese alcune “no tax area”, finalizzate ad attrarre investimenti». È in tale
prospettiva, e con particolare riguardo all'individuazione geografica di tali
aree, che Serracchiani, nello scambio epistolare con il Governo, individua
un’opportunità nella Regione del Friuli Venezia Giulia e in particolare a
Trieste in quanto sede di un porto franco che «rappresenta un autentico unicum nell'ordinamento giuridico
italiano e comunitario».
Secondo
Serracchiani «si tratta, in concreto, di uno strumento
caratterizzato, essenzialmente, da due regimi: la massima libertà di accesso e
transito e l'extradoganalità (o “extraterritorialità doganale”) dove i
vantaggi/benefici possono essere raggruppati in un gruppo di norme che
assicurano la libertà di transito e la libera circolazione all'interno del
porto franco. Con queste norme, ad esempio, i TIR provenienti dalla Turchia non
sono sottoposti alle quote bilaterali tra Stati per cui il transito da e per il
Porto di Trieste (Autostrada del Mare Trieste - Turchia) è libero».
Per quanto concerne,
invece, il corredo giuridico dell'extradoganalità, implicante tutta una serie
di effetti favorevoli, Serracchiani ha ricordato nella lettera, a titolo di
esempio, che «le merci provenienti dai paesi non comunitari possono essere
sbarcate e depositate (senza limiti di tempo) immuni da dazio o altra tassa,
fino a quando non varcheranno i confini del punto franco, per essere importate
all'interno del territorio doganale italiano/comunitario. Degno di nota - ha
aggiunto - è che, per le merci in regime di deposito illimitato non è
necessaria la prestazione di alcuna garanzia. Inoltre, poiché le merci unionali
lasciano il territorio dell'Unione non appena fatto il loro ingresso nel porto
franco, l'esportazione non è soggetta ad IVA».
La Presidente ha poi
evidenziato che «un'altra peculiarità del regime in parola, è che attività
quali la manipolazione (imballaggio, etichettatura ecc.) e la trasformazione anche
di carattere industriale delle merci avvengono in completa libertà da ogni
vincolo doganale». E ancora, «con l'applicazione dell'istituto del cosiddetto
“credito doganale”, le merci importate nel mercato comunitario attraverso i
punti franchi godono di una dilazione del pagamento dei relativi dazi e imposte
doganali fino a sei mesi dalla data dello sdoganamento, ad un tasso di
interesse annuo particolarmente contenuto».
La presidente del
Friuli Venezia Giulia ha fatto, infine, notare come «l'Autorità Portuale di
Trieste, grazie ai provvedimenti di spostamento delle aree del punto franco di
Porto Vecchio, conseguenti alle recenti norme nazionali sulla
sdemanializzazione, abbia esteso i benefici del punto franco triestino ad alcune
aree retro portuali: aree nelle quali potranno dunque essere collocate, con
procedure semplificate, attività industriali e logistiche passibili di
beneficiare dei vantaggi sopra descritti, in un habitat fiscale e doganale assolutamente unico nel panorama
europeo».
in data 02 luglio
2016, il quotidiano Il Piccolo di Trieste, nell’articolo dal titolo “Soluzione
strategica per i nostri Punti Franchi” riporta le dichiarazioni del Commissario
dell’Autorità Portuale, Zeno D’Agostino che ha affermato come la No tax area :
«aprirebbe la possibilità di insediamento a Trieste non soltanto di aziende di
logistica o manifatturiere, ma anche di aziende del terziario, fornitrici di
servizi e dell’ambito della finanza»;
come, e se, i Ministri interrogati intendano dare
seguito agli impegni richiesti dalla Presidente della Regione Friuli Venezia
Giulia nella missiva richiamata in premessa.
On. Aris
Prodani
On. Mara
Mucci
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