giovedì 21 aprile 2016

UNA PRECISAZIONE .... CI SCRIVE SERGIO BOLOGNA (2)

Una precisazione

Alcuni amici genovesi e napoletani mi hanno bonariamente rimproverato perché, a loro parere, il tono usato nella mia lettera a FAQ Trieste era troppo “sopra le righe”, come se, invece di una riflessione, io esprimessi soltanto uno scatto di umore. 

Accetto la critica e mi scuso coi lettori di FAQ Trieste ma voglio anche ribadire che non si è trattato di uno scatto di umore, bensì di uno stato d’animo sollecitato da eventi piuttosto importanti, a livello globale, ma soprattutto a livello nazionale. 

Quando parlo di bandiere ombra come di evasione fiscale legalizzata, oltre ad esprimere un’opinione largamente diffusa (v. le dichiarazioni del segretario dell’ITF riportate da “Trasporto Europa”) mi riallaccio
alle dichiarazioni del Presidente Obama, intervistato sullo scandalo dei cosiddetti ‘Panama Paper’, riportate dal ‘Guardian’ di ieri, 19 aprile, laddove afferma The problem is that a lot of this stuff is legal, not illegal.  (Il problema è che un sacco di questa roba è legale , non è illegale) 

Gli armatori che si rifugiano a Panama o in Liberia compiono un atto perfettamente legale ma ciò non toglie che nella sostanza essi lo compiono per evadere il regime fiscale del paese da cui provengono.

Operazione questa che per la stragrande maggioranza degli imprenditori italiani, pur oppressi da un costo del lavoro assurdo, non è così semplice. 

Ancora: nelle mie dichiarazioni relative alla ricerca di marittimi a basso costo deve aver influito la fresca lettura dell’ultimo numero del “Lloyd’s List Intelligence”, la compassata pubblicazione dei Lloyd di Londra, che contiene una bellissima inchiesta sui marittimi filippini e su come siano riusciti a riscattarsi da una posizione di paria ad una posizione dignitosa. 

E’ una storia edificante di progresso civile che commuove persino i redattori della compassata pubblicazione, i quali la raccontano in un numero dove in copertina c’è un pugno chiuso e la scritta People’s Power –roba da scambiarla per un manifesto sandinista! 


Ma veniamo al sodo.


Da mesi si parla e si straparla di riforma dei porti. 

Pochissima attenzione è stata dedicata invece a quello che io ritengo un evento epocale, una svolta che si aspettava da 15 anni. 



Parlo dell’Allegato Infrastrutture al Documento di Economia e Finanza, dove si affermano dei principi sacrosanti: analisi severa del rapporto costi/benefici, utilizzo delle infrastrutture esistenti prima di metterne in cantiere di nuove, selezione degli investimenti ecc.. 






E’ un documento che tutti dovremmo conoscere e discutere, al fine di creare attorno a questa impostazione di policy un consenso che ci permetterà di innalzare una barriera immunitaria contro progetti insensati (dalle ‘piastre logistiche’ a ridosso di porti desolatamente vuoti di traffico e di navi alle autostrade tipo Bre-Be-Mi, dai superporti che qualcuno ancora vaneggia agli aeroporti costruiti a 30 km da altri già esistenti e fiorenti). 

SCARICA LE SLIDES DELL'ALLEGATO


Certo, sono propositi, la realizzazione forse tradirà questi principi. Ma cerchiamo una volta tanto di essere ottimisti ed espelliamo dalla nostra comunità quelli che ancora si fanno paladini degli sprechi di denaro pubblico.

Sergio Bologna


NOTA DI FAQ Trieste : Nessuna scusa è necessaria. Scatti d'umore o valutazioni ponderate in tutti i casi sono di ottima qualità e ben accette. A riprova il documento che segnali e che anche noi dovremmo conoscere e discutere. Regoleremo la rotta in questa direzione piuttosto che a seguire la "telenovela" della governance dei porti. Non avevamo solo "rilanciato" gli interventi di Paolo Costa e Maurizio Maresca, avevamo anche evidenziato in giallo alcune affermazioni, riconosciamo che è poco. Possiamo fare di più e meglio.

Non è una grande soddisfazione o una scusa valida ma rispetto ad esempio al quotidiano locale, che di questo Allegato per le strategie di infrastrutture e trasporti crediamo non abbia mai parlato, noi almeno abbiamo informato del dibattito in corso di cui fanno parte anche gli interventi di Costa e Maresca.


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