venerdì 22 aprile 2016

PAOLO POSSAMAI NON E' PIU' IL DIRETTORE DEL PICCOLO

LA NOTIZIA : Il direttore de IL PICCOLO Paolo Possamai saluta i lettori e va a dirigere quattro testate in Veneto del Gruppo Editoriale Espresso. 

Al suo posto arriva a dirigere il quotidiano di Trieste Enzo D’Antona. Come si usa i due direttori scrivono il primo e l’ultimo editoriale rispettivamente per salutare e presentarsi ai lettori.

Senza fretta e seguendo l’ordine dei fatti commentiamo i due editoriali con l’unico scopo di presentare il nostro blog e il nostro metodo di lavoro ( le domande più frequenti su Trieste ) al nuovo “potente” direttore de IL PICCOLO.

Paolo POSSAMAI ha lasciato 
la direzione de IL PICCOLO

FINALMENTE !



Lo ha fatto con un editoriale dal titolo LA PRIMAVERA DI TRIESTE  a cui aggiungiamo alcune nostre note e domande.

FAQTrieste è dai tempi della Primavera di Praga con la conseguente invasione dei carri armati sovietici che l’uso in politica del termine primavera non porta bene. Le primavere arabe ad esempio ? Siamo certi che Possamai abbia voluto bene a Trieste ?                                                  
P.P. Non vorrei apparire vanamente ottimista, poiché ho per converso un’attitudine di fondo risolutamente critica. Ma vedo tanti fattori di effervescenza e di speranza.

FAQTrieste ci dispiace farvi notare che in tutto l’editoriale non c’è un paragrafo dedicato al ruolo dell’informazione e quindi questi “fattori di effervescenza e di speranza” sono le sensazioni e le visioni del direttore , forse i suoi desideri piuttosto che dati di fatto e notizie certe. Vediamo di porre alcune piccole domande polemiche a riguardo. Per il resto c’è tutto il nostro lavoro sul BLOG a documentare le nostre domande.

P.P. Li vedo sul versante delle presenze di turisti, che è a un tempo un dato attinente all’economia e alla scoperta della meravigliosa peculiare identità di questa terra.

FAQTrieste si può realisticamente pensare a Trieste come ad una città che vivrà di turismo ?

P.P. Li vedo nel campo dei traffici in porto, che è “il” mestiere fondamentale tra il Carso e il mare (mentre il ceto politico di norma nel secondo dopoguerra ha impalcato il pubblico impiego come una sorta di totem, di modello unico per il lavoro).

FAQTrieste possiamo riconoscere che la sfida e il futuro dei traffici marittimi per Trieste a partire dai rapporti nell’Alto Adriatico è lontana dall’essere risolta ?

P.P. Li vedo nell’orientamento dell’Università e di tanti istituti di ricerca presenti tra Miramare e Carso a cercare strutturali rapporti con l’industria, ossia con chi può spesare la ricerca in tempi di commesse pubbliche calanti. Fertilizzazione incrociata.

FAQTrieste dove sono gli esempi di queste ricadute sul territorio ? Ci sfuggono i nomi delle aziende e i numeri delle startup ! Nell’era delle reti e dell’informatica non necessariamnete c’è un rapporto diretto e stretto nel luogo in cui hanno sede gli istituti di ricerca.

P.P. Li vedo nel finalmente appropriato percorso avviato per il recupero di Porto vecchio, dove non sono stati incaricati quattro architetti improbabili o geometri amici per definire un’operazione di portata europea.

FAQTrieste percorso appropriato da verificare per le ricadute di costi sul comune che diventerà proprietario dell’area. A chi si riferisce il direttore ? A chi sono stati affidati gli incarichi ? All’advisor ?

P.P. Li vedo nell’indispensabile salvataggio e rilancio della Ferriera, posto che solo una politica dissennata ha potuto a vanvera pretenderne la chiusura tout court (e vedremo, nel caso, se andrà ridimensionata o chiusa la sola “area a caldo”).

FAQTrieste che produzioni sono state salvate ? E’ stata solamente allungata l’agonia dell’area a caldo. Quali produzioni risulteranno salvate se dovrà venir chiusa l’area a caldo ? La Ferriera produceva coke per sé e per Piombino. Produceva energia con il contributo CIP6 e ora produce solo per se’. Produceva panetti di ghisa e ghisa liquida per la Sertubi, che ora non esiste più. Sono tutte produzioni legate all’area a caldo.
C’è in allestimento un nuovo laminatoio, che se dovrà esser chiusa l’area a caldo potrà assorbire quei lavoratori senza alcun incremento occupazionale. C’è stato un incremento di attività di sbarco e imbarco legate allo stabilimento Arvedi di Cremona che possono essere definite portuali, ferroviarie, logistiche ma non siderurgiche. Questi sono i fatti.

P.P. Li vedo nel proliferare di attività legate alla nautica da diporto, siano i cantieri nell’area di Monfalcone oppure le botteghe artigiane - nel senso più nobile del termine - dislocate lungo il canale navigabile alle porte di Trieste.

FAQTrieste ci sono queste attività ma “proliferazioni” ci sembra eccessivo, basti pensare ad Invitalia e al progetto Porto Lido !
Li vedo nella prossima apertura all’ex Magazzino Vini di un negozio che sarà tra i più belli di Eataly: la Fondazione CRTrieste presieduta da Massimo Paniccia con questo intervento ha saputo sconfiggere la disillusione, gli sbandamenti della politica, il cinismo che largamente pervade gli animi di chi a Trieste ha vissuto troppi sogni falliti.

FAQTrieste Vedremo cosa comporterà un supermercato di lusso, siamo curiosi.

P.P. Li vedo anche nel prestigio crescente che i vini del Carso stanno avendo a livello internazionale.

FAQTrieste salute !

P.P. Li vedo nel ricambio di un ceto dirigente che, anziché limitarsi a occupare poltrone, risponde per numeri sul senso della missione affidata.

FAQTrieste come varie volte documentato capita che qualcuno di questi politici dia veramente i numeri

P.P. Saremmo anche più sciocchi di quanto siamo - nel senso etimologico del termine: non salati, dall’esperienza di questi sette anni a Trieste - se mettessimo sotto silenzio i tantissimi fattori critici e i rischi di involuzione incombenti.
La sfida di Porto vecchio, in particolare, è materia da far tremare le vene ai polsi per la scala internazionale che pretende …
Ma l’ipotesi più suggestiva riguarda l’allestimento in Porto vecchio della nuova stazione marittima per le crociere. … Ma l’ambizione di portare le crociere in Porto vecchio, nell’area Adriaterminal, può innescare finalmente un programma di crescita di lungo periodo.

FAQTrieste l’APT ha accennato in un incontro al Propeller Club di Trieste di uno studio appena iniziato su questa ipotesi. Come abbiamo documentato sul nostro blog qualcuno sostiene che il molo più indicato sarebbe il IV in quanto non comporterebbe problemi legati alla bora grazie al suo posizionamento “ vento in prua “. Ma non avevamo capito che era questo il progetto centrale per il Porto Vecchio (?), forse il direttore poteva illustrarlo meglio sul suo giornale invece di propagandare la città dei musei. Strana città Trieste dove prima di fare una qualsiasi attività si dedica un museo all’idea. Si potrebbe raccogliere in un museo tutti i vari progetti per il Porto Vecchio e far pagare un biglietto d’ingresso.

P.P. E però occorre pur dire che, silenziosamente e senza particolari strappi, negli ultimi mesi è avvenuto un forte ricambio e una riqualificazione radicale :

FAQTrieste l’editoriale del direttore Possamai potete leggerlo integralmente sul sito de IL PICCOLO. Si conclude con un lungo elenco di nomi dei protagonisti “importanti” nella vita cittadina.

Questa città è abituata a guardare avanti ed è forse per questo motivo  che non abbiamo letto finora pubblici ringraziamenti a Paolo Possamai per il lavoro svolto o ragionamenti sull’informazione cittadina nei sette anni della sua direzione. 

Trieste volta pagina molto velocemente e con la città anche tutti coloro che il direttore ha citato nella conclusione del suo articolo. Sarebbe interessante analizzare chi viene citato e chi no in questa pagella finale che Possamai consegna alla città.





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