LA NOTIZIA : Il direttore de IL PICCOLO Paolo Possamai saluta
i lettori e va a dirigere quattro testate in Veneto del Gruppo Editoriale
Espresso.
Al suo posto arriva a dirigere il quotidiano di Trieste Enzo
D’Antona. Come si usa i due direttori scrivono il primo e l’ultimo editoriale
rispettivamente per salutare e presentarsi ai lettori.
Senza fretta e seguendo l’ordine dei fatti commentiamo i due
editoriali con l’unico scopo di presentare il nostro blog e il nostro metodo di
lavoro ( le domande più frequenti su Trieste ) al nuovo “potente” direttore de
IL PICCOLO.
Paolo
POSSAMAI ha lasciato
la direzione de IL PICCOLO
FINALMENTE !
…
FAQTrieste è dai tempi della Primavera di Praga con la
conseguente invasione dei carri armati sovietici che l’uso in politica del
termine primavera non porta bene. Le primavere arabe ad esempio ? Siamo certi
che Possamai abbia voluto bene a Trieste ?
P.P. Non vorrei apparire vanamente ottimista, poiché ho per converso
un’attitudine di fondo risolutamente critica. Ma vedo tanti fattori di
effervescenza e di speranza.
FAQTrieste ci dispiace farvi notare che in tutto
l’editoriale non c’è un paragrafo dedicato al ruolo dell’informazione e quindi
questi “fattori di effervescenza e di speranza” sono le sensazioni e le visioni
del direttore , forse i suoi desideri piuttosto che dati di fatto e notizie
certe. Vediamo di porre alcune piccole domande polemiche a riguardo. Per il
resto c’è tutto il nostro lavoro sul BLOG a documentare le nostre domande.
P.P. Li vedo sul versante delle presenze di turisti, che è a un
tempo un dato attinente all’economia e alla scoperta della meravigliosa
peculiare identità di questa terra.
FAQTrieste si può realisticamente pensare a Trieste
come ad una città che vivrà di turismo ?
P.P. Li vedo nel campo dei traffici in porto, che è “il” mestiere
fondamentale tra il Carso e il mare (mentre il ceto politico di norma nel
secondo dopoguerra ha impalcato il pubblico impiego come una sorta di totem, di
modello unico per il lavoro).
FAQTrieste possiamo riconoscere che la sfida e il
futuro dei traffici marittimi per Trieste a partire dai rapporti nell’Alto
Adriatico è lontana dall’essere risolta ?
P.P. Li vedo nell’orientamento dell’Università e di tanti istituti
di ricerca presenti tra Miramare e Carso a cercare strutturali rapporti con
l’industria, ossia con chi può spesare la ricerca in tempi di commesse
pubbliche calanti. Fertilizzazione incrociata.
FAQTrieste dove sono gli esempi di queste ricadute sul
territorio ? Ci sfuggono i nomi delle aziende e i numeri delle startup !
Nell’era delle reti e dell’informatica non necessariamnete c’è un rapporto
diretto e stretto nel luogo in cui hanno sede gli istituti di ricerca.
P.P. Li vedo nel finalmente appropriato percorso avviato per il
recupero di Porto vecchio, dove non sono stati incaricati quattro architetti
improbabili o geometri amici per definire un’operazione di portata europea.
FAQTrieste percorso appropriato da verificare per le
ricadute di costi sul comune che diventerà proprietario dell’area. A chi si
riferisce il direttore ? A chi sono stati affidati gli incarichi ? All’advisor
?
P.P. Li vedo nell’indispensabile salvataggio e rilancio della
Ferriera, posto che solo una politica dissennata ha potuto a vanvera
pretenderne la chiusura tout court (e vedremo, nel caso, se andrà
ridimensionata o chiusa la sola “area a caldo”).
FAQTrieste che produzioni sono state salvate ? E’ stata
solamente allungata l’agonia dell’area a caldo. Quali produzioni risulteranno
salvate se dovrà venir chiusa l’area a caldo ? La Ferriera produceva coke per
sé e per Piombino. Produceva energia con il contributo CIP6 e ora produce solo
per se’. Produceva panetti di ghisa e ghisa liquida per la Sertubi, che ora non
esiste più. Sono tutte produzioni legate all’area a caldo.
C’è in
allestimento un nuovo laminatoio, che se dovrà esser chiusa l’area a caldo
potrà assorbire quei lavoratori senza alcun incremento occupazionale. C’è stato
un incremento di attività di sbarco e imbarco legate allo stabilimento Arvedi
di Cremona che possono essere definite portuali, ferroviarie, logistiche ma non
siderurgiche. Questi sono i fatti.
P.P. Li vedo nel proliferare di attività legate alla nautica da
diporto, siano i cantieri nell’area di Monfalcone oppure le botteghe artigiane
- nel senso più nobile del termine - dislocate lungo il canale navigabile alle
porte di Trieste.
FAQTrieste ci sono queste attività ma “proliferazioni”
ci sembra eccessivo, basti pensare ad Invitalia e al progetto Porto Lido !
Li vedo nella prossima apertura all’ex Magazzino Vini di un
negozio che sarà tra i più belli di Eataly: la Fondazione CRTrieste presieduta
da Massimo Paniccia con questo intervento ha saputo sconfiggere la
disillusione, gli sbandamenti della politica, il cinismo che largamente pervade
gli animi di chi a Trieste ha vissuto troppi sogni falliti.
FAQTrieste Vedremo cosa comporterà un supermercato di lusso, siamo curiosi.
P.P. Li vedo anche nel prestigio crescente che i vini del Carso
stanno avendo a livello internazionale.
FAQTrieste salute !
P.P. Li vedo nel ricambio di un ceto dirigente che, anziché
limitarsi a occupare poltrone, risponde per numeri sul senso della missione
affidata.
FAQTrieste come varie volte documentato capita che qualcuno di questi politici dia
veramente i numeri
P.P. Saremmo anche più sciocchi di quanto siamo - nel senso
etimologico del termine: non salati, dall’esperienza di questi sette anni a
Trieste - se mettessimo sotto silenzio i tantissimi fattori critici e i rischi
di involuzione incombenti.
La sfida di Porto vecchio, in particolare, è materia da far
tremare le vene ai polsi per la scala internazionale che pretende …
Ma l’ipotesi più suggestiva riguarda l’allestimento in Porto
vecchio della nuova stazione marittima per le crociere. … Ma l’ambizione di
portare le crociere in Porto vecchio, nell’area Adriaterminal, può innescare
finalmente un programma di crescita di lungo periodo.
FAQTrieste l’APT ha accennato in un incontro al
Propeller Club di Trieste di uno studio appena iniziato su questa ipotesi. Come
abbiamo documentato sul nostro blog qualcuno sostiene che il molo più indicato
sarebbe il IV in quanto non comporterebbe problemi legati alla bora grazie al
suo posizionamento “ vento in prua “. Ma non avevamo capito che era questo il
progetto centrale per il Porto Vecchio (?), forse il direttore poteva
illustrarlo meglio sul suo giornale invece di propagandare la città dei musei.
Strana città Trieste dove prima di fare una qualsiasi attività si dedica un
museo all’idea. Si potrebbe raccogliere in un museo tutti i vari progetti per
il Porto Vecchio e far pagare un biglietto d’ingresso.
P.P. E però occorre pur dire che, silenziosamente e senza
particolari strappi, negli ultimi mesi è avvenuto un forte ricambio e una
riqualificazione radicale :
FAQTrieste l’editoriale del direttore Possamai potete
leggerlo integralmente sul sito de IL PICCOLO. Si conclude con un lungo elenco
di nomi dei protagonisti “importanti” nella vita cittadina.
Questa città è
abituata a guardare avanti ed è forse per questo motivo che non abbiamo letto finora pubblici
ringraziamenti a Paolo Possamai per il lavoro svolto o ragionamenti sull’informazione
cittadina nei sette anni della sua direzione.
Trieste volta pagina molto
velocemente e con la città anche tutti coloro che il direttore ha citato nella conclusione del suo articolo. Sarebbe interessante analizzare chi viene citato e chi no in questa pagella finale che Possamai consegna alla città.
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