ALLA CHIUSURA DELL'AREA A CALDO
Questa volta ci sono andati molto vicini alla chiusura dell'area a caldo della Ferriera di Servola. Una mozione presentata dal Movimento 5 Stelle che impegnava a definire una tempistica certa per la chiusura dell'area a caldo ha ottenuto il pareggio. Il consigliere regionale Ussai - ci ha detto - che avrebbe preferito un dibattito più legato alla mozione e ai suoi contenuti, invece ad un certo punto ha prevalso la polemica e lo scontro politico.
Ussai avrebbe preferito costringere la maggioranza a motivare minuziosamente il perchè della loro opposizione agli impegni che la mozione prevedeva. Questo avrebbe portato ulteriori argomenti alle ragioni di chi si dichiara a favore della chiusura della area a caldo della Ferriera - secondo il consigliere.
Iniziamo quindi dal verbale del voto palese dove sono registrati i voti sulla mozione di ogni consigliere e dalla mozione oggetto della votazione
XI LEGISLATURA ATTI AULA
Mozione n. 194
“Nuova AIA per la Ferriera e rispetto dei limiti di legge”
Ussai, Bianchi, Dal Zovo, Frattolin, Sergo
Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia,
CONSIDERATO che con decreto n. 96/AMB del 27/01/2016 la
Regione autonoma Friuli Venezia Giulia ha completato il riesame del
procedimento di
Autorizzazione integrata ambientale (AIA)
inerente l’attività produttiva di Siderurgica Triestina
s.r.l. presso lo stabilimento della Ferriera di Trieste;
VISTO in particolare l’allegato B a tale decreto, denominato
“Limiti e prescrizioni sulle componenti ambientali”;
CONSIDERATO che dalla documentazione istruttoria AIA si
evince che lo stabilimento siderurgico di Servola supera i limiti di legge previsti per l’impatto
acustico: al gestore è stato imposto un Piano di
risanamento (da presentarsi entro il 27 luglio 2016 e da
attuarsi entro 30 mesi) nonché una serie di interventi urgenti che avrebbero dovuto essere attuati entro
lo scorso 28 febbraio 2016 (intervento
di mitigazione acustica dell’aspiratore della cokeria,
dell’aspiratore dell’altoforno, di modifica dello scarico della condensa, di riparazione del soffiante n. 4
dell’aria calda dell’altoforno);
APPRESO di come la Regione abbia avviato in data 16 marzo il
procedimento di diffida ad adempiere nei confronti di Siderurgica Triestina, in merito
all’eliminazione dell’impatto acustico generato
dall’impianto di Servola;
APPRESO altresì che dopo i venti giorni di tempo per la
presentazione delle controdeduzioni la Regione dovrà decidere se concedere o meno una proroga per
l’esecuzione dei relativi lavori, e
considerato che sulla concessione della proroga si sono già
espressi negativamente Comune,Provincia e Azienda Sanitaria, citando tra le motivazioni “le
segnalazioni dei cittadini originate dal disturbo causato dal rumore”;
PRESO ATTO del fatto che il documento in oggetto appare
carente sotto diversi profili, tra cui emergono certamente quelli inerenti il rischio rumore indotto
nel vicino abitato di Servola e i limiti
troppo generosi, riferititi alle P.M.10, posti a riferimento
per la centralina di rilevazione della qualità dell’aria posta in via San Lorenzo in Selva, in area non
industriale;
CONSIDERATO inoltre che dall’analisi della documentazione AIA
emerge come il Servizio VIA della Regione FVG abbia stabilito in data 7 settembre 2015 che “gli
interventi finalizzati all’attuazione del
progetto integrato di messa in sicurezza […] non comportino
notevoli ripercussioni negative sull’ambiente” e che quindi non debbano essere sottoposti a
procedura di VIA o di verifica/screening
(presa di posizione in evidente contraddizione con le
dichiarazioni della stessa Siderurgica Triestina s.r.l., che ammette un “aumento del 200%” del traffico
veicolare rispetto alle condizioni operative
normali dovuto ai lavori di bonifica e
reindustrializzazione);
RILEVATO altresì che negli allegati prescrittivi (allegato B
ed allegato C) non si fa alcuna menzione specifica in riferimento al D.lgs. 151/2015 (relativo al
controllo del pericolo di incidenti rilevanti
connessi con sostanze pericolose), pur essendo previsto nelle
premesse al testo di dover armonizzare le prescrizioni del decreto AIA con le prescrizioni del
Comitato tecnico regionale integrato del FVG;
RILEVATO infine come nel decreto 96/AMB del 27/01/2016,
rispetto alla tematica delle acque meteoriche e di dilavamento, sia prevista la realizzazione
del trattamento delle acque di prima pioggia (ancorché si faccia in qualche caso menzione
all’esistenza di vasche di seconda pioggia) e che tale prescrizione non è allineata con le emanande Norme di
Attuazione del Piano regionale di Tutela delle Acque (PTA). In questo strumento pianificatorio la
Regione FVG prevede che gli impianti in AIA operino il trattamento dell’intera portata delle acque
meteoriche e di dilavamento provenienti dalle superfici scolanti. Le emanande Norme di attuazione del PTA citate
inoltre non ammettono lo scarico in continuo in corpo idrico superficiale durante l’evento
meteorico delle acque di prima pioggia,fattispecie che è prevista per la Ferriera. Pertanto questa
prescrizione, pur ampiamente condivisibile e opportuna, rischia di rivelarsi obsoleta nel volgere di
qualche mese;
APPURATO che l’attività industriale dello stabilimento
siderurgico risulta fortemente impattante sull’ambiente e sulla popolazione triestina;
APPURATO altresì che anche dopo il subentro di Arvedi/Siderurgica
Triestina l’impianto continua a non essere compatibile con un’area densamente abitata, stanti
le 828 segnalazioni inoltrate alla
Polizia Locale da parte di cittadini nel corso del 2015 per
esternalità negative derivanti dal succitato impianto;
APPRESO inoltre che nel solo 2015 presso la stazione di
rilevazione di via San Lorenzo in Selva si è registrato il quadruplo di superamenti dei livelli di P.M.10
consentiti in un anno (142 contro 35
consentiti) nonché il superamento della media annuale consentita;
RICHIAMATE le dichiarazioni del sindaco del Comune di Trieste
e della Presidente della Regione, in audizione presso la commissione del Consiglio comunale il 2
marzo 2015, quando affermarono che
non ci si sarebbe accontentati di una riduzione a norma delle
emissioni ma si sarebbe dovuta valutare «la convivenza dell’area a caldo di quello
stabilimento con la residenzialità dell’area, non solo
con miglioramenti nella misurazione di benzo(a)pirene ma
anche nella percezione della situazione ambientale da parte dei cittadini», miglioramenti non
verificatisi, considerando che anche per il 2015
non è stato rispettato il valore soglia di 1
nanogrammo/metrocubo posto a salvaguardia della salute umana, con un ulteriore incremento nel mese di gennaio 2016;
RILEVATO come l’impianto siderurgico della Ferriera di
Trieste risulti costantemente al centro della cronaca cittadina e regionale in quanto l’impatto ambientale
e il disagio creati alla popolazione triestina fanno sì che una parte rilevante della cittadinanza
abbia organizzato nell’ultimo anno marce, manifestazioni di protesta e raccolte di firme per petizioni
a favore della chiusura dell’area a caldo
Tutto ciò premesso; impegna la Giunta regionale
1) attesa la necessità e urgenza degli interventi di risanamento
acustico, ed in conformità alle indicazioni e prescrizioni impartite dall’Azienda per
l’assistenza sanitaria e dal Comune di Trieste, a vigilare affinché non vengano concesse ulteriori
proroghe per l’esecuzione degli interventi di mitigazione acustica;
2) visti gli obblighi previsti dal decreto per il rinnovo
dell’AIA e viste le criticità riguardanti tale documento ed indicate in premessa, a riferire
periodicamente alla Commissione consiliare competente la puntuale osservanza delle
prescrizioni, nonché a verificare e
a riferire ai Commissari il superamento delle criticità
indicate;
3) a concordare –alla luce degli impegni assunti dalla
Presidente della Regione- la chiusura progressiva dell’«area a caldo» entro tempistiche
certe, anche rinegoziando l’accordo di programma e le relative autorizzazioni,
tutelando gli attuali livelli occupazionali.
Presentata alla Presidenza il 11/04/2016
Questa mozione non è stata approvata dal Consiglio regionale del FVG e la votazione si è conclusa con 22 voti favorevoli e 22 voti contrari
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