"Dispiace constatare che il tema non desti
l'interesse dell'aula, che è semivuota,
e soprattutto quello della Presidente Serracchiani, che pur essendo il
Commissario dell'area di Crisi industriale complessa di Trieste, non ha
reputato importante essere presente oggi in Consiglio regionale.
Vorrei incominciare ad illustrare questa
mozione ricordando proprio quelli che sono gli impegni presi dalla Presidente
Serracchiani e dal Sindaco Cosolini sul tema Ferriera nel corso del 2015, e più
precisamente il 2 marzo 2015 durante una seduta del Consiglio comunale di
Trieste:
Cosolini: “La parte a caldo (dello stabilimento) potrà andare
avanti solamente se non inquinerà più l’ambiente”
Serrachiani : “non posso che ribadire l’impegno che tutti ci
siamo assunti, …. garantire la prosecuzione dell’attività industriale solo alle
condizioni in cui il risanamento ambientale produrrà un’attività industriale
pulita!”
Cosolini “l’area a caldo non ha prospettive di futuro se non
è nelle condizioni di convivere nella maniera adeguata, (cioè buona), con
l’ambiente esterno e quindi
con l’abitato esterno, non intendiamo solo
rispettare i limiti di benzo(a)pirene, previsti dalla legge regionale,
intendiamo un miglioramento sensibile, percepibile anche dai cittadini, quello
sarà il metro di confronto. Non il rispetto dei limiti di benzo(a)pirene.
Qualora ciò non fosse possibile è stato ribadito più volte (l’area a caldo)
verrà superata ….
“Il 2015 è un anno decisivo …. mi pare che le scadenze sono
chiare e stringenti in termini di tempo, … poi ne trarremo tutti quanti le
conclusioni politiche assumendocene le responsabilità.”
Da allora cosa è successo?
Innanzitutto il limite temporale per mantenere questo
impegno, fissato per il mese di dicembre 2015, è stato spostato alla primavera
2016, su sollecitazione della proprietà.
In questo periodo, nonostante le imposizioni impartite dalla
diffida regionale e l’ordinanza del Sindaco,
giunta tardivamente a fine
novembre, si sono registrati
presso la stazione di rilevazione di via San Lorenzo in Selva, considerando il
solo 2015, il quadruplo di superamenti
dei livelli di P.M.10 consentiti dalla legge in un anno (142 contro 35
consentiti), nonché il superamento della media annuale prevista dalla legge.
Inoltre anche per il 2015 non è stato rispettato il valore
soglia per il BENZO(A)PIRENE (di 1
nanogrammo/metrocubo), CANCEROGENO ACCERTATO DI CLASSE 1 IARC che ha
visto un ulteriore incremento nel mese di gennaio 2016;
Nonostante tutti questi dati preoccupanti e dopo un lungo
periodo in cui l’impianto ha continuato ad operare ad autorizzazione scaduta
sulla base dell’autorizzazione precedente, il 27 gennaio 2016 è stata
rilasciata a Siderurgica Triestina una nuova autorizzazione integrata
ambientale di durata decennale, per l’attività di produzione di coke,
sintetizzazione di minerali metallici, produzione di ghisa e per la nuova
attività di laminazione a freddo.
Un’autorizzazione che, nonostante sia esaltata dalla
Presidente della Regione perché terrebbe conto delle nuove direttive europee
che impongono controlli costanti e interventi serrati, ha già dimostrato di
avere seri problemi nell’attuazione con le prime richieste di proroga che di
fatto ne inficerebbero la validità complessiva, nonché l’efficacia in termini
di tutela della salute. Non si tratta di principi astratti: attualmente le
persone che abitano nelle aree limitrofe non dormono la notte perché lo
stabilimento non rispetta i limiti di legge per l’impatto acustico e non sono
ancora stati eseguiti gli interventi urgenti che dovevano essere attuati entro
il 28 febbraio scorso. Bene ha fatto la Regione a diffidare ST in merito
all’eliminazione dell’impatto acustico ma attendiamo di vedere se vorrà
conformarsi o meno alle indicazioni impartite dall’Azienda Sanitaria e dal
Comune di Trieste che chiedono di non concedere ulteriori proroghe, viste
soprattutto le numerose segnalazioni da parte dei cittadini.
Dal decreto di rinnovo dell’AIA emergono inoltre numerose
carenze e criticità, ne elenco solo qualcuna:
• Negli
allegati non si fa alcuna menzione specifica in riferimento alle prescrizioni
in caso di incidenti rilevanti
• Non vengono
fornite sufficienti motivazioni per cui l’intervento non debba essere
sottoposto a procedura di VIA
• viene
innalzato da 50 a 70 microgrammi/m3
(COME MEDIA 24 ORE) il valore limite per le PM10 che diventa valore obiettivo
per la centralina di San Lorenzo in selva,
posta in un’area NON industriale.
• ECC…
Dall’inizio dell’anno presso la stazione di via San Lorenzo
in Selva si sono già registrati più di 25 sforamenti del limite per la media
giornaliera, nonostante tutti i lavori fatti sugli impianti, cioè più del
triplo di quelli registrati presso le altre centraline poste più lontano dallo
stabilimento, e ci stiamo avvicinando rapidamente al numero massimo di
sforamenti consentiti dalla legge che è di 35 in un anno.
I dati ambientali sono sotto gli occhi di tutti! come anche
le emissioni di fumo color nero e rossastro degli scorsi giorni.
Lo ripetiamo: l'amministrazione comunale e quella regionale
avevano preso un impegno con i cittadini: “se lo stabilimento siderurgico di
Servola, avesse continuato a emettere agenti inquinanti in atmosfera, l’area a
caldo sarebbe stata chiusa”.
Il 31 dicembre 2015 è passato ed è arrivata anche la
primavera.
Noi chiediamo che quegli impegni e quelle promesse vengano
finalmente rispettate! Ma lo chiedono
soprattutto i cittadini di Trieste, basti pensare alle 828 segnalazioni alla
polizia locale nel corso del 2015, che evidenziano come l’impianto continui a
non essere compatibile con un’area urbana, e alle oltre 5.000 persone che hanno
partecipato alla manifestazione del 31 gennaio chiedendo la tutela della salute
e un lavoro sano e dignitoso.
Ci auguriamo che la nostra mozione venga accolta, che non si
continui a promettere decisioni future, studi rigorosi, controlli e interventi
rapidi, ma che si concordi da subito con la proprietà, nel rispetto degli
attuali livelli occupazionali, un percorso per la chiusura progressiva
dell’area a caldo entro tempistiche certe, perché, come ripetiamo ormai da
anni, solo così questo impianto siderurgico smetterà di inquinare.”
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