a Livigno, il caso è
chiuso
Giovedì 07 Aprile 2016
La Commissione Tributaria di Sondrio assolve pienamente gli
autotrasportatori valtellinesi che si rifornivano nella zona franca usando i
serbatoi dei loro camion.
La lunga vertenza tra gli autotrasportatori valtellinesi e
l'Agenzia delle Dogane si chiude con una sentenza della Commissione
Tributaria
di Sondrio a favore delle imprese che rifornivano i loro camion nella zona
franca di Livigno, che ha accise ridotte sul carburante. La vicenda iniziò nel
2012, quando la Guardia di Finanza accusò 56 imprese di avere evaso le accise
su quasi un milione di litri di gasolio acquistato a Livigno, perché
utilizzavano anche serbatoi supplementari.
I finanzieri avevano addebitato alle
aziende un'evasione dell'Iva e delle accise per oltre 676mila euro.
Gli autotrasportatori replicarono che le loro azioni sono
legittime, perché è permesso caricare gasolio nei serbatoi che fanno parte
dell'allestimento del camion, anche se montati dopo l'omologazione iniziale.
Così, la questione è finita alla Commissione Tributaria di Sondrio, che a
gennaio si è espressa con una prima decisione favorevole agli
autotrasportatori, stabilendo che non c'è responsabilità oggettiva, ossia
riconoscendo la loro buonafede.
Restava però in piedi l'accusa di comportamento
illegittimo, che però è stato escluso da una seconda sentenza, che conferma la
tesi secondo cui il gasolio nei serbatoi dei camion, anche se supplementari,
serve per il loro movimento e quindi non comporta contrabbando.
SCHEDA tratta da wikipedia
La zona franca di Livigno
Il comune di Livigno gode dello status di zona extradoganale
ed è pertanto esente da alcune imposte statali, come ad esempio l'IVA.
Questo status ha favorito lo sviluppo turistico a partire dalla
fine degli anni Cinquanta.
I prezzi delle merci vendute a Livigno sono esenti IVA. Tra
le più convenienti troviamo lo zucchero, gli alcoolici, i carburanti, i
prodotti cosmetici, ed in genere tutti i prodotti di elettronica non facenti
parte della fascia consumer, come ad esempio le macchine fotografiche digitali
di fascia professionale. Il calo di convenienza rispetto ai prodotti consumer è
dovuto principalmente ai prezzi concorrenziali che le grandi catene di
distribuzione riescono a spuntare acquistando in blocco ingenti quantitativi di
prodotto.
Le dogane
Al fine di regolamentare il traffico di merce esentasse da e
per il territorio di Livigno, è stato istituita la dogana del Passo Foscagno il
cui principale compito è quello di controllare che vengano rispettati i
quantitativi di merce massimi esportabili: esiste infatti una dettagliata
tabella merceologica inerente ai tipi ed ai quantitativi di merce esportabile
dal territorio extradoganale di Livigno. La dogana ha altresì il compito di
controllare anche la regolarità della merce detassata destinata al territorio
di Livigno. Le restanti dogane del passo del Gallo e del passo della Forcola
hanno invece il compito di controllare il transito delle persone e delle merci
da e per il territorio svizzero. Questo compito è ultimamente decaduto in
seguito all'entrata nell'area di Schengen dello stato svizzero.
Le origini ed i motivi
Le origini della zona franca risalgono alle speciali deroghe
che la comunità locale riuscì ad ottenere, sin dal 1538 dalla Contea di Bormio,
successivamente confermate da normative e convenzioni succedutesi nel corso
dell'Ottocento e del Novecento.
I motivi che hanno portato alla nascita della zona franca
erano correlati all'obbligo di pagamento dei dazi alla vicina contea di Bormio
(obbligo che i residenti con molta difficolta riuscivano ad ottemperare, visto
il bassissimo livello di produzione di reddito delle attività economiche
principali del posto) ed all'isolamento che ha lungamente caratterizzato questa
località; si pensi che sino all'inverno del 1952/53 (anno di avvio
dell'apertura invernale del Passo del Foscagno) la comunità di Livigno rimaneva
completamente priva di qualsiasi via di comunicazione con il resto del mondo
per l'intero inverno, fino allo scioglimento delle nevi nella tarda primavera.
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