Noi non crediamo ale coincidenze e dopo aver letto in particolare i due interventi scritti dal presidente dell' AP di Venezia e dal consulente del Governo ci siamo fatti l'idea che sono stati studiati i tempi in modo di non lasciare la scena al Porto di Trieste. In particolare il commento di Maurizio Maresca riassume le ipotesi per un terminal container adeguato alle mega portacontainer nell'Alto Adriatico elencando diverse ipotesi e mantenendo come l'unica possibile quella dell'offshore veneziano, dimenticando del tutto il parere negativo del Consiglio dei Lavori Pubblici.
Trieste - Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio ha
fatto visita al porto di Trieste, accompagnato dalla presidente della Regione
Debora Serracchiani, dal sindaco Roberto Cosolini e dal commissario
dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino.
Il ministro ha effettuato un
sopralluogo ai Moli Quinto, Sesto e Settimo (dove i terminalisti hanno
illustrato le rispettive attività e gli investimenti al terminal frutta per
portare il 100% dei tir turchi su rotaia e i lavori al Molo Sesto dove ad oggi
sono impegnate risorse per 15 milioni di euro) e nel bacino di carenaggio della
Ocean dove Marino Quaiat ha illustrato l’operazione di refitting da quasi 5
milioni di euro che si sta effettuando sul megayacht Chopi Chopi dell’ex
premier libanese Taha Mikati.
Il ministro ha visitato anche le aree del Porto
Vecchio confermando l’impegno del Governo ad essere al fianco degli investitori
privati.
Ma sono stati i numeri i protagonisti della giornata: nel
2015 il tonnellaggio complessivo è stato di 57 milioni mentre quello del primo
trimestre del 2016 registra un incremento del 9%. D’Agostino ha specificato che
«il trend è supportato da tutti i settori con il peso dei prodotti petroliferi
in calo dal 78% al 72% rispetto al dato generale e ciò grazie alla crescita di
altre attività». Il commissario che, stando alle parole di Delrio («una volta
terminato l’iter della riforma vorrei partire subito con le nomine d’intesa con
le Regioni») ha buone chance di essere nominato presidente dell’Autorità, ha
rilanciato la sua strategia di sviluppo ossia che il sistema deve essere
logistico per attirare imprese: a fine marzo le tonnellate hanno raggiunto
quota 14 milioni e 879 mila euro (+9%), 1680 sono i treni (122 a settimana)
contro i 1364 dell’anno scorso.
Per il ministro Delrio: «Trieste è un esempio
avanzato da imitare per quanto riguarda l’economia del mare» e poi, riferendosi
anche al sistema ligure ha aggiunto che entrambe «vengono viste come
eccezionali risorse di sviluppo dagli europei per quanto riguarda le merci da
far viaggiare via mare e via ferro» ma «l’Italia ha ancora molto da lavorare
per creare un contesto competitivo adeguato, c’è l’impegno di cambiare il
modello di sviluppo sfruttando proprio la risorsa mare nell’ottica di una
mobilità sostenibile perchè i porti rappresentano una risorsa per il Paese in quanto
sono un’opportunità di attrarre investimenti e creare posti di lavoro».
Per quanto riguarda la riforma portuale in atto: «Non c’è
alcun rinvio ma la possibilità, per chi ritiene di non essere pronto al
coordinamento, alla fusione delle autorità di sistema portuali, di un periodo
transitorio ma ci auguriamo che non venga sfruttata se non in minimissima
parte». Nel suo insieme «la riforma è passata, integra e in poche settimane
saremo alla fine».
Ma il ministro ha anche evidenziato lo sforzo che il governo
sta facendo sul fronte delle infrastrutture: «Stiamo investendo per avere
connessioni adeguate e gli ulteriori 150 milioni di euro previsti per la
velocizzazione della tratta ferroviaria Venezia-Trieste va in questo senso,
abbiamo scelto di essere parte integrante dei corridoi europei, dei quali
Trieste è un nodo fondamentale, e di compensare la trascuratezza degli ultimi
anni sulla cosiddetta pianificazione dell’ultimo miglio per portare i binari in
tutti i porti italiani per offrire un sistema efficiente» dunque «brindiamo al
primato di Trieste ma l’impegno è quello di non fermarci perchè il 2016 non
sarà un anno facile per nessuno perciò piedi ben piantati a terra».
Serracchiani ha ricordato il tesoretto da 50 milioni di euro
grazie all’impegno congiunto con Rfi e Governo per interventi nella rete
ferroviaria a servizio della portualità in modo da finalizzare la piattaforma
logistica in fase di realizzazione. Tutti d’accordo sulla necessità di una
“cura del ferro” ossia di un sempre più massiccio utilizzo della ferrovia per i
porti italiani e che a Trieste parte direttamente senza costruire nuove
infrastrutture ma semplicemente utilizzando l’esistente. Intanto il 18 aprile
prossimo partirà dal Molo Sesto il nuovo collegamento merci per Novara con tre
partenze settimanali per direzione: «Il nuovo servizio intermodale permetterà
di collegare direttamente il Nord Italia da Est a Ovest - commenta D’Agostino -
oltre a rafforzare i rapporti con l’interporto di Novara potremo guardare a
nuove direttrici di traffico verso Svizzera, Belgio e Olanda».
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