venerdì 4 marzo 2016

9. LA GHIGLIOTTINA : IL CASO COOPERATIVE OPERAIE TRIESTE - UNA STORIA TUTTA DA SCRIVERE



Nel dicembre 2014, oltre la metà del mandato del sindaco Cosolini , c’è stata l’istanza di fallimento nei confronti delle Cooperative Operaie di Trieste con la conseguente revoca dell’organo amministrativo e la nomina di un amministratore giudiziario, l’avv. Maurizio Consoli.

In ballo più di 100 milioni di prestiti da parte di circa 17.000 soci, il futuro di 700 dipendenti e di una struttura cooperativa storica per la città con una ricaduta importante sull’indotto locale.

A gestire la grave situazione si ritrova da subito il sindaco Cosolini  che annuncia un primo aiuto  davanti ai tanti soci risparmiatori delle
Cooperative operaie di Trieste, Istria e Friuli, che sugli spalti del PalaChiarbola attendono notizie fra preoccupazione e rabbia per i loro soldi e libretti bloccati causa crisi Coop.

 «Il Comune nei prossimi giorni disporrà il rinvio generalizzato della prima scadenza della Tari (la tassa sui rifiuti, ndr) dal 30 novembre al 28 febbraio», cioè alla data in cui è fissato il saldo. Una proroga per tutti i cittadini, «generalizzata», ma decisa in particolare per «dare sollievo ai risparmiatori Coop e – continua il primo cittadino – alle imprese danneggiate dal maltempo» di metà ottobre. 

Un rinvio accompagnato da uno scetticismo – come riportano le cronache di quei giorni – rispetto alla class action che gruppi di cittadini si propongono di intraprendere. A parte questo rinvio su un pagamento il sindaco risulta in perfetto allineamento con quella che sarà la gestione dell’intera vicenda promossa dai vertici della Regione.

In quei giorni l’ex sindaco Roberto Dipiazza, il sindaco “ bottegher “ come veniva indicato con un po’ di malizia affida alla sua pagina Facebook un commento. 

Commento autorevole in quanto l’ex sindaco Bottegher – Dipiazza è veramente consapevole e conosce bene il mercato della distribuzione alimentare .

“  Dipiazza sulla Coop: «Situazione che va avanti da anni: l'allarmismo crea solo danni»

- L'ex sindaco dice la sua sul caso Cooperative operaie: «A tutti verrà restituito il dovuto»
Sul caso delle richiesta di fallimento delle Cooperative operaie di Trieste, Istria e Friuli arriva una voce fuori dal coro: l'ex sindaco di Trieste Roberto Dipiazza infatti ha una visione ottimistica della vicenda, almeno per quanto riguarda i risparmiatori.

Sulla sua pagina  Facebook  Dipiazza ha scritto il seguente messaggio: «La mia opinione sul problema dei risparmiatori che hanno consegnato i loro risparmi alle cooperative operaie non esiste. A tutti verrà restituito il dovuto. Certo se tutti i risparmiatori vogliono ritirare tutto subito si crea un problema di liquidità. Questo allarmismo ha creato dei danni notevoli oltre che una gestione un po' allegra adesso le cooperative subiranno una speculazione per essere aquistate, questo non farà né l'interesse delle cooperative, né quello dei lavoratori, né quello della città. È un operazione che va avanti da molti anni e siamo arrivati al dunque».

Insomma Dipiazza vede la situazione meno grave di quello che hanno prospettato i sindacati e politici questa mattina nella riunione dei capigruppo, una piccola (perchè fino al 27 ottobre, data della prima udienza, non si potrà che ipotizzare) speranza in più i risparmiatori.  “

Allo stato attuale, una parte dei rimborsi sono già stati incassati dai soci prestatori, sembra che l’ex sindaco Dipiazza abbia avuto ragione. 

Nessuno ha inteso approfondire questo suo ragionamento che apre a diverse domande. Si tratta di una storia che non è finita ma che andrebbe scritta.

Quanto avranno rimesso i soci prestatori alla conclusione della vicenda ?

Quanto ci hanno rimesso i lavoratori in posti di lavoro e condizioni salariali ?

Quanto ha pesato sull’indotto locale in termini di posti di lavoro e di aziende l’arrivo dei grandi gruppi della distribuzione in posizione dominante ?

Per una ricostruzione completa dell’intera vicenda vanno aggiunte altre questioni

A che prezzo sono stati acquistati i vari negozi e il patrimonio delle Cooperative Operaie di Trieste dopo l’istanza di fallimento ? Sono stati svenduti ?

Se una parte importante delle quote prestate dai soci sono state restituite la situazione non era del tutto drammatica ?

Come nel caso EZIT , è lecito chiedersi se era possibile evitare il fallimento ?


Esisteva un piano “ B “ per il salvataggio delle Cooperative Operaie ?

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