E’ pronto il regolamento sulle concessioni nei porti
LA GAZZETTA MARITTIMA 6 febbraio 2016
Potrebbe entrare immediatamente in vigore entro un paio di
settimane – L’innovazione della durata legata agli investimenti privati e la
“contemporaneità”
ROMA – Il prossimo passaggio per l’attuazione delle riforma
portuale passa attraverso il nuovo regolamento sulle concessioni. Tema
delicatissimo, e forse anche per questo stralciato all’ultimo momento dalla
prima “lenzuolata” Delrio-Madia. Ma che tornerà su un testo che sembra ormai
definitivo entro la fine del mese – forse venerdì 26 febbraio, forse anche
prima secondo il più recente calendario – dopo l’ok che il ministro delle
finanze Padoan ha siglato la settimana scorsa con il collega Delrio.
Il testo definitivo del decreto non è stato ancora
divulgato. Ma quello che si sa
basta per definirlo del tutto innovativo. In
sostanza, il focus del provvedimento – che era atteso dal 1995, quando fu
varata la legge di riforma che ne preannunciava l’uscita, di fatto mai avvenuta
– è nell’eliminazione della durata standard delle concessioni portuali,
sostituita da criteri molto più moderni collegati all’investimento dei
concessionari sulle aree.
Altro elemento importante, il criterio che sulle
concessioni deve diventare norma la “contemporaneità” degli interventi sulle
infrastrutture e sulle sovrastrutture: nel senso che se oggi si chiede allo
Stato di finanziare i lavori infrastrutturali, e poi il concessionario
eventualmente interviene di sua scelta sugli arredi, con le nuove norme le scelte
andranno fatte e sancite in contemporanea.
La durata delle concessioni determinata dal principale
criterio degli investimenti del concessionario risponde alla logica del mercato
e allo stesso tempo garantisce gli imprenditori che affrontano fortissimi
investimenti sulla possibilità di vedere “riallineati” i tempi di ammortamento
degli stessi. Sono stati studiati meccanismi e passaggi che dovrebbero anche
evitare interventi critici dell’Unione Europea, sempre attenta a sanzionare
quanto possa apparire aiuto di Stato diretto o indiretto.
Sul provvedimento l’attesa è alta perché, come sottolinea il
presidente di Confetra Nereo Marcucci – l’associazione che ha seguito in
diretta tutte le complesse fasi del lavoro interministeriale – apre finalmente
una relazione diretta tra le norme dello Stato e le realtà del mercato,
incentivando i privati a investire nella garanzia di poter ammortare i propri
interventi sui porti”.
Antonio Fulvi
Nessun commento:
Posta un commento