giovedì 11 febbraio 2016

QUANTO VALGONO I DAZI DOGANALI A TRIESTE ? PARTE DUE

Domanda raccolta dai commenti:

Sempre con questa Italia e Europa in mezzo.

La domanda, anzi, le domande con l'applicazione dell'allegato VIII del Trattato di Pace di Parigi del 1947, sono:

-quanti sarebbero i dazi doganali da pagare per la merce?
- quali sarebbero i vantaggi per gli importatori (europei e non)
- quali sarebbero gli svantaggi
- come funzionerebbero le procedure doganali?
Grazie e chi mi può rispondere.

Stefano Fierro


In perfetto stile F.A.Q.Trieste, volentieri rispondo per quanto posso alle domande qui sopra, che sono peraltro le domande che molti concittadini si pongono. 

Prima di rispondere vorrei ricordare che l’Annex VIII al Trattato di Pace di Parigi è ancora vivo e vegeto nella legislazione italiana
essendo stato ratificato dal D.L.n.1430 del 28/11/1947 e dalla Legge n.3054 del 15/11/1952.
L’articolo 5 dell’Annex VIII parla del trattamento daziario delle merci sbarcate, imbarcate e in transito attraverso il Porto Libero. 

Per capirlo, bisogna contestualizzare la norma alla situazione del 1947: il porto di Trieste avrebbe potuto essere utilizzato dalle merci destinate all’Italia, alla Jugoslavia, all’Austria, alla Germania, alla Cecoslovacchia: su tali merci il Territorio Libero di Trieste non avrebbe dovuto imporre alcun dazio d’importazione o esportazione. Ma, ovviamente, queste merci avrebbero dovuto pagare dazio nei Paesi di destinazione. L’esenzione totale dai dazi ci sarebbe stata solo nel caso in cui la merce non avesse mai lasciato i confini del Porto Franco, per essere rispedita via mare o per essere lavorata all’interno del Porto Franco.

Quindi, se esistesse ancora il Territorio Libero di Trieste con il suo Porto Franco Internazionale queste sarebbero le risposte:

- Domanda: quanti sarebbero i dazi doganali da pagare per la merce?
Risposta : la merce pagherebbe il dazio nei singoli paesi comunitari di destinazione (prego di notare che i dazi sono uniformi in tutti i Paesi comunitari)

- Domanda: quali sarebbero i vantaggi per gli importatori (europei e non)?
Risposta: gli importatori europei non avrebbero nessun particolare vantaggio in relazione ai dazi d’importazione; gli importatori extracomunitari pagherebbero i dazi nel momento in cui ricevessero le merci nei loro Paesi, così come avviene adesso

- Domanda: quali sarebbero gli svantaggi ?
Risposta: non trovo alcuno svantaggio

- Domanda: come funzionerebbero le procedure doganali ?
Risposta : Per poter dare una risposta sensata alla domanda relativa alle procedure doganali, dovremmo prima dare una risposta alla domanda ben più importante: il Territorio Libero di Trieste farebbe parte o meno dell’Unione Europea ? Se ne facesse parte, le regole comunitarie si applicherebbero anche alle procedure doganali. 

Nessuno può dire quale sarebbe l’approccio della Dogana del Territorio Libero di Trieste, ma possiamo ritenere che per rendere il porto più competitivo sul mercato europeo, l’approccio sarebbe proattivo nei confronti dei traffici. Chi ha letto il mio intervento precedente ben capisce come un approccio di corretto controllo ma non punitivo nei confronti delle merci porta ad un aumento dei traffici e ad un aumento del gettito proveniente dai dazi.

Invito però i Lettori a riflettere sui vantaggi del regime di porto franco per le merci in transito estero per estero e per le merci destinate alla lavorazione all'interno del porto franco. Se il Redattore dovesse riscontrare un interesse in merito magari potremmo farne un nuovo articolo.

Spero di aver esaurito le curiosità del Lettore e rimango come sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti e ringrazio la Redazione per lo spazio che mi è stato concesso.


Stefano Visintin

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