Domanda raccolta dai commenti:
Sempre con questa Italia e Europa in mezzo.
La domanda, anzi, le domande con l'applicazione
dell'allegato VIII del Trattato di Pace di Parigi del 1947, sono:
-quanti sarebbero i dazi doganali da pagare per la merce?
- quali sarebbero i vantaggi per gli importatori (europei e
non)
- quali sarebbero gli svantaggi
- come funzionerebbero le procedure doganali?
Grazie e chi mi può rispondere.
Stefano Fierro
In perfetto stile F.A.Q.Trieste, volentieri rispondo per
quanto posso alle domande qui sopra, che sono peraltro le domande che molti
concittadini si pongono.
Prima di rispondere vorrei ricordare che l’Annex VIII
al Trattato di Pace di Parigi è ancora vivo e vegeto nella legislazione
italiana
essendo stato ratificato dal D.L.n.1430 del 28/11/1947 e dalla Legge
n.3054 del 15/11/1952.
L’articolo 5 dell’Annex VIII parla del trattamento daziario
delle merci sbarcate, imbarcate e in transito attraverso il Porto Libero.
Per
capirlo, bisogna contestualizzare la norma alla situazione del 1947: il porto
di Trieste avrebbe potuto essere utilizzato dalle merci destinate all’Italia,
alla Jugoslavia, all’Austria, alla Germania, alla Cecoslovacchia: su tali merci
il Territorio Libero di Trieste non avrebbe dovuto imporre alcun dazio
d’importazione o esportazione. Ma, ovviamente, queste merci avrebbero dovuto
pagare dazio nei Paesi di destinazione. L’esenzione totale dai dazi ci sarebbe
stata solo nel caso in cui la merce non avesse mai lasciato i confini del Porto
Franco, per essere rispedita via mare o per essere lavorata all’interno del
Porto Franco.
Quindi, se esistesse ancora il Territorio Libero di Trieste
con il suo Porto Franco Internazionale queste sarebbero le risposte:
- Domanda: quanti sarebbero i dazi doganali da pagare per la
merce?
Risposta : la merce pagherebbe il dazio nei singoli paesi
comunitari di destinazione (prego di notare che i dazi sono uniformi in tutti i
Paesi comunitari)
- Domanda: quali sarebbero i vantaggi per gli importatori
(europei e non)?
Risposta: gli importatori europei non avrebbero nessun
particolare vantaggio in relazione ai dazi d’importazione; gli importatori
extracomunitari pagherebbero i dazi nel momento in cui ricevessero le merci nei
loro Paesi, così come avviene adesso
- Domanda: quali sarebbero gli svantaggi ?
Risposta: non trovo alcuno svantaggio
- Domanda: come funzionerebbero le procedure doganali ?
Risposta : Per poter dare una risposta sensata alla domanda
relativa alle procedure doganali, dovremmo prima dare una risposta alla domanda
ben più importante: il Territorio Libero di Trieste farebbe parte o meno
dell’Unione Europea ? Se ne facesse parte, le regole comunitarie si
applicherebbero anche alle procedure doganali.
Nessuno può dire quale sarebbe
l’approccio della Dogana del Territorio Libero di Trieste, ma possiamo ritenere
che per rendere il porto più competitivo sul mercato europeo, l’approccio
sarebbe proattivo nei confronti dei traffici. Chi ha letto il mio intervento
precedente ben capisce come un approccio di corretto controllo ma non punitivo
nei confronti delle merci porta ad un aumento dei traffici e ad un aumento del
gettito proveniente dai dazi.
Invito però i Lettori a riflettere sui vantaggi del regime
di porto franco per le merci in transito estero per estero e per le merci
destinate alla lavorazione all'interno del porto franco. Se il Redattore
dovesse riscontrare un interesse in merito magari potremmo farne un nuovo
articolo.
Spero di aver esaurito le curiosità del Lettore e rimango
come sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti e ringrazio la Redazione
per lo spazio che mi è stato concesso.
Stefano Visintin
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