Noli depressi,
partiti i General Increase ma anche il 2016
appare un’incognita
11 novembre 2015
Continua ad essere eccessiva l’offerta di stiva rispetto
alla domanda – Il gigantismo navale e la crisi del trading – I riflessi sulla
portualità italiana anche in vista della riforma
LONDRA – Se lo dicono loro, bisognerebbe prenderli sul
serio. E non soltanto perché Maersk “congela” alcuni ordini di
mega-portacontainers ed Evergreen cancella, con la
CKYHE Alliance, un totale di
9 viaggi dell’attuale collegamento Asia-Nord Europa-Mediterraneo fino a
dicembre.
Sono due episodi che rappresentano solo la punta
dell’iceberg. ................
Drewry cita una cifra significativa: il volume dell’offerta
di stiva nel 2015 è cresciuto del 7,7% mentre il volume del traffico containers
è cresciuto solo del 2,2%. Lo squilibrio crescerà ulteriormente tra pochi mesi,
perché arriveranno nuove mega-navi che se non saranno riempite genereranno
pesanti perdite. ........
C’è anche da dire però che
esiste una scuola di pensiero diversa da quella da tempo espressa dal professor
Bologna (“Il crack che viene dal mare”) sui pericoli delle
maxi-full-containers. Una scuola secondo la quale il processo del gigantismo
navale può registrare qualche rallentamento e anche qualche frenata, ma
fatalmente è destinato a condizionare i traffici del futuro, e a definire i
porti – i pochi porti – che saranno in grado di accoglierle; considerando che
il trade internazionale ........
Va infine detto, in conclusione, che la rivoluzione delle
mega-navi sta impegnando anche in Italia analisti e associazioni di categoria
in tentativi di analisi concrete. Mercoledì 16 dicembre, tra poco meno di un
mese, è in programma a Roma per iniziativa di Federagenti un importante
workshop sul significativo tema “Il confine dei giganti”.
Con alcune domande di
base altrettanto significative: cosa accadrà in Italia?
Quali e quanti porti
saranno in grado di accogliere i giganti?
Per quanto ancora aumenteranno le dimensioni
delle portacontainers?
E con un interrogativo di fondo che aggiungiamo noi: la
prossima, auspicata riforma portuale, sarà davvero in grado di razionalizzare
le tante (troppe) offerte di mega-porti con mega-fondali, concentrando le
risorse pubbliche (e anche quelle private) in un network limitato e ragionevole
di scali?
Antonio Fulvi
NOTA DI FAQTRIESTE :
Su questi temi si è svolto presso l'Università di genova un seminario dal titolo :"L’impatto delle cosidette “mega navi” sulla protezione ambientale e sulle norme ad essa relative". Non per proporre iniziative fotocopia ma forse sarebbe il caso che anche a Trieste si cominciasse a ragionare su questi temi con iniziative appropriate.
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