Ecco il decreto Delrio: svuotate le direzioni
Genova - I compiti vanno alle Autorità di Sistema Portuale,
le Direzioni eseguiranno le disposizioni. Tutti i dettagli.
Genova - Quattordici Autorità di Sistema Portuale (AdSP)
costituiranno la spina dorsale della riforma firmata Delrio e gestiranno gli
scali accorpati chiamati Direzioni di Sistema Portuale (DdSP). La bozza del
decreto è pronta e il Secolo XIX/TheMediTelegraph è entrato in possesso del
documento: le direzioni hanno poca autonomia e dovranno eseguire le direttive
emanate dalle Autorità di sistema.
Gli accorpamenti
Nonostante le polemiche, Il ministero ha confermato 14
Autorità di sistema: Genova e Savona quindi saranno accorpate, mentre Spezia
assorbirà Carrara. Palermo e Gioia Tauro
saranno invece Authority a sè stanti.
La sede è nel porto core, ma il Ministro può scegliere una sede diversa.
I compiti
Le AdSP sono enti pubblici non economici ad ordinamento
speciale “dotati di autonomia gestionale e finanziaria” e hanno compiti di
indirizzo, programmazione, coordinamento. Inoltre gestiscono in via esclusiva
il demanio marittimo e possono proporre «forme di raccordo con retroporti e
interporti».
Il check dopo due anni
Il decreto spiega che l’assetto però potrebbe variare:
«Decorsi due anni dall’entrata in vigore del decreto, con decreto del
presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro delle
Infrastrutture e dei Trasporti.....possono essere modificate le Adsp. valutati
i volumi di passeggeri e merci». Il minimo tabellare del traffico è individuato
dal Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e in caso di mancato rispetto
dei parametri «le AdSP sono soppresse e le relative funzioni accorpate». .
Il presidente
«Il presidente della Adsp è nominato dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, sentito il presidente o i presidenti delle Regioni
interessate, scelto fra i soggetti di comprovata esperienza e qualificazione
professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale». Il vertice
dell’Authority rimane in carica tre anni e «può essere riconfermato una volta
sola». I poteri del presidente sono molto ampi e comprendono anche la nomina
del Direttore.
Il Comitato di gestione
È il board che sostituisce il comitato portuale e affianca
il presidente. Il terzo pilastro delle governance portuale individuata da
Delrio è il collegio dei revisori dei conti. Il CG invece è costituito da un
membro della regione (o delle regioni), uno designato dal sindaco della città
metropolitana, un posto è assegnato ad una figura nominata dal sindaco della
città ex sede di Autorità portuale accorpata dalla riforma. Infine è previsto
un rappresentante dell’Autorità marittima. Si riunisce almeno una volta ogni
due mesi e viene convocato dal presidente. Decide anche gli emolumenti del
presidente, del segretario generale e dei componenti del comitato.
Direzioni e partenariato
Il direttore rimane in carica quanto il presidente (3 anni
con un rinnovo) e «cura, nello scalo di competenza, l’attuazione delle
direttive del presidente dell’AdSP e riferisce in merito al loro stato di
attivazione». Poco spazio di autonomia quindi e poco peso: le direzioni sono
pensate come esecutori. Il Tavolo di partenariato (composto da presidente,
comandante del porto, associazioni datoriali e sindacali) ha funzioni solo
consultive ed è inserito nella AdSP.


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