venerdì 17 aprile 2015

BRUTTI PRESAGI PER TRIESTE E IL SUO PORTO INTERNAZIONALE

esperto portualità e logistica di FAQ 
" Il tentativo di ridurre il Porto internazionale di Trieste a porto regionale del FVG si è momentaneamente allontanato con il ritiro dell'emendamento prima presentato e poi ritirato dal senatore Russo. Senatore Russo già autore del " blitz sulla sdemanializzazione " con un altro precedente emendamento. Sulla cosiddetta " magica sdemanializzazione " abbiamo già prodotto e pubblicato una serie di pertinenti domande


Altri brutti presagi si stanno preparando per il Porto di Trieste nell'ambito della RIFORMA della Portualità che ormai è diventata quasi una minaccia. 


Se andiamo a leggere le dichiarazioni del premier Renzi sul confronto tra i trenta porti italiani e il porto di Rotterdam dobbiamo iniziare a preoccuparci per la eccessiva semplificazione di questi giudizi. La frase in oggetto è il cavallo di battaglia del genovese Burlando ed è stato lui a suggerirla al premier ( come scrive l'edizione genovese di Repubblica del 16 aprile ) . 

Questi interventi con frasi forti e giudizi netti sono ormai il modo scelto da Renzi per lanciare i suoi annunci. Ostentare sicurezza e decisionismo è il modo scelto per fare o rimandare, ma sempre con sicurezza e decisionismo. Prima è stato annunciato il comitato dei quindici saggi che si sarebbe dovuto occupare della proposta di Riforma o Controriforma dei porti. Senza che si concluda il lavoro del comitato dei quindici saggi è stato convocato un tavolo più ristretto con lo stesso compito ma con solo sei partecipanti. 

Tra i sei non poteva mancare il Ministro delle Infrastrutture Lupi che invece poi è mancato per le note vicende. Il gruppo di coloro che decideranno sulla proposta di riforma dei porti si restringe ad ogni passaggio. 

La questione dei porti non è tra le priorità ( come documenta bene il SOLE24ORE ) del nuovo ministro Del Rio e sembrerebbe che il presidente Renzi l'abbia avocata a se stesso e alle sue esternazioni ( consigliate come abbiamo visto da pochi personaggi potenti che gli fanno da consiglieri : ad esempio Burlando e Maresca di cui abbiamo letto le dichiarazioni a proposito di Trieste e del suo porto )

Sono proprio le affermazioni di Maurizio Maresca a dover preoccupare gli operatori dello scalo triestino, visto il suo ruolo di consigliere particolare dello stesso Renzi.


Dal punto di vista pratico e concreto, sempre in attesa di questa fantomatica Riforma, continua la politica del commissariamento dei porti piuttosto che nominare Presidenti di Autorità Portuali stabili e con pieni poteri. Questa pratica continua, anche a Trieste con la nomina a tempo di D'Agostino e Sommariva, per tenere aperta la porta al desiderio che viene attribuito a Confindustria della abolizione di tutte le Autorità portuali.

In questo quadro è possibile che vengano prese le iniziative e le decisioni necessarie ad un potenziamento dei collegamenti ferroviari e delle infrastrutture necessarie a servire il lavoro proprio di un porto : lo sbarco e l'imbarco delle merci ? Sarà molto difficile che in queste condizioni non ci sia un ulteriore periodo di stasi e di incertezza.




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