Friuli contro Rotterdam: ecco il “porto-Regione”
In rete lo scalo di Trieste e quelli delle zone industriali
per diventare polo leader nell’Adriatico
di Domenico Pecile
MESSAGGERO VENETO 10 novembre
2014
UDINE. La premessa è una domanda. Eccola. Perché Udine e il
Friuli hanno titolo a parlare di porti? La risposta è affidata a Sandro Fabbro,
docente universitario: «Perché il porto oggi non è soltanto porto-città (come
Trieste e Monfalcone), vale a dire un’infrastruttura legata alla città che lo
ospita, ma è un sistema logistico complesso che interessa le strutture sul
mare, ma pure un complesso sistema a terra: quello cioè retroportuale. In
inglese si parla di dry ports (porti secchi), quando molte componenti di questo
sistema logistico stanno sulla terra».
Ecco dunque spiegato il porto-regione. Ecco dunque spiegato
anche il perché Udine e il Friuli debbano giocarsi questa importante partita.
Il porto-regione non è una novità, precisa Fabbro, ma un
modello di porto che esiste nel mondo e che va oltre il tradizionale
porto-città e che si colloca nella prospettiva del porto-network, cioè quei
porti che hanno i loro centri intermodali di scambio anche a centinaia e
centinaia di chilometri di distanza.
«Bene, con il porto-regione - insiste - ci collochiamo in
posizione intermedia tra il porto-città e il porto-network come Rotterdam che
ha una serie di centri intermodali collegati col porto che stanno anche a
migliaia di chilometri».
Il convegno in programma martedì vuole infatti sottolineare
che ci sono le condizioni e le dotazioni infrastrutturali per mettere a sistema
queste dotazioni in modo tale da configurare un sistema portuale logistico, il
porto regione, che sia capace di generare un valore aggiunto che oggi genera il
singolo porto-città. Ma c’è un però per puntare a questo obiettivo.
Spiega ancora Fabbro: «Se prendiamo un porto dell’Alto
Adriatico come Trieste lo dobbiamo potenziare al punto di arricchirlo di una
capacità di gestione e movimentazione di continer pari a 2-3 volte quella
attuale. E ciò è possibile». Insomma, un porto-città potenziato di 2-3 volte
con la rete ferroviaria esistente nel territorio regionale, in particolare con
l’asse della Pontebbana che da Trieste sale a Cervignano, passa per Udine e poi
va a Tarvisio, Vienna o Monaco, ovvero la Baviera.
«Non basta - aggiunge Fabbro – collegare il porto-città con
eventuali centri intermodali come Vienna e Monaco, ma è necessario, appunto,
che una regione come la nostra costituisca una sorta di piattaforma produttiva
su questo asse per ricavarne un beneficio per la sua economia. Altrimenti
saremmo solo un territorio di passaggio. L’obiettivo è fare sì che le attività
produttive che stanno lungo questo asse ferroviario localizzate all’interno di
alcune importanti aree industriali (Aussa Corno, Ziu, Osoppo, Tolmezzo)
comincino a trarre vantaggio da questo flusso di merci in diversi modi,
intercettando parte delle merci in transito per usarle nel processo di
trasformazione».
Diversamente «queste zone industriali diventano aree di
attrazione per attività produttive che oggi stanno in Germania e che possono
trarre vantaggio a collocarsi vicino a porti dell’Alto Adriatico, che sono
quelli più a nord del Mediterraneo e più vicini alla locomativa d’Europa che è
la Baviera».
Oggigiorno il 20 per cento dei flussi totali marittimi sulla
terra, cioè una quota minimale, va dal Mediterraneo verso l’Europa e l’Estremo
oriente, Cina e India, mentre la quota importante va da Suez verso Gibilterra e
poi Nord Europa.
«L’obiettivo - insiste Fabbro - sarebbe catturare
un’aliquota di questi flussi, portandoli nei nostri porti. Ma serve un solo
porto nell’Alto Adriatico. E in concorrenza ci sono Trieste, Venezia e
Capodistria. Quest’ultima può contare sui finanziamenti della Deutsche Bank.
Possiamo puntare su Trieste senza dimenticare che Venezia può trarre giovamento
passando per Udine e utilizzando la Pontebbana.
Come dire che Udine potrebbe
diventare porto-regione sia per Trieste sia per Venezia. Se dovesse accadere che
invece decollasse l’ipotesi Capodistria, che oggi pare avvantaggiata proprio
per l’appoggio tedesco, tutti i traffici transiterebbero via Lubjana verso il
resto dell’Europa».
IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO
Convegno “Il
porto-regione, uno scenario per il futuro del Friuli Venezia Giulia: definirlo,
pianificarlo, realizzarlo”
Si terrà l'
11novembre a Udine
Il convegno
inizierà con la presentazione del libro “Fvg-Europa. Ultima chiamata. Un
porto-regione tra Mediterraneo e Centro Europa” a cura di Sandro Fabbro e
Maurizio Maresca (Edizioni Forum, 2014) e si articolerà in una serie di
interventi specialistici che discuteranno, da diverse angolazioni, la
prospettiva del progetto del “porto-regione”.
Programma
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registrazione
partecipanti
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14:30
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Avvio del
convegno
Presiede Andrea Moretti, direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche |
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Saluti
delle autorità:
Alberto Felice De Toni, Magnifico Rettore Università di Udine Giovanni Da Pozzo, Presidente Camera di Commercio di Udine |
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14:40
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Giacomo
Borruso, già Rettore dell'Università degli Studi di Trieste, presenta il
libro FVG-Europa. Ultima chiamata. Un porto-regione tra Mediterraneo
e Centro Europa
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15:00
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Le
implicazioni strategiche generali
Presiede Marina Brollo, direttrice del Dipartimento di Scienze Giuridiche |
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Andrea
Moretti, direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche:
Nuovi scenari e sistemi economici locali |
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Maurizio
Maresca, Dipartimento di Scienze Giuridiche:
Politiche e regolazione dei trasporti tra Europa, stato e regione |
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Sandro
Fabbro, Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura:
Progettare e realizzare l'ecosistema territoriale “porto-regione” |
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16:00
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Aspetti
funzionali ed operativi
Presiede Gaetano Russo, direttore Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura |
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Marco
Dean, PhD student, University College London:
definizioni, componenti e casi del porto-regione |
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Lara
Brunello, Assegnista di ricerca, Università di Udine:
componenti funzionali del porto-regione in FVG e loro performance |
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16:40
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Coffee
Break
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17:00
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Maurizio
Ionico, amm. unico Ferrovie Udine-Cividale:
aree funzionali e riassetto del territorio in FVG |
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Bruno
Podbersig, Direttivo nazionale Assologistica e Ad Delta 1 di Trieste:
Impresa e lavoro nel sistema logistico e nel porto-regione |
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Antonio
Massarutto, Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche:
Grandi progetti territoriali e loro finanziamento |
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18:00
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Opportunità
e azioni nell'area friulana verso il porto-regione
Interventi programmati coordinati da Sandro Fabbro, Università di Udine |
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Matteo
Tonon, Presidente Confindustria Udine
Roberto Muradore, Segretario sindacato Cisl, Udine Giuseppe Bortolussi, Presidente Interporto di Pordenone Giuseppe Morandini, Presidente CARI FVG |
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19:00
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Conclusioni
Debora Serracchiani, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (*) |
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(*) È
stata data la disponibilità, si attende la conferma definitiva.
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Ai
presenti in sala verrà distribuita una copia gratuita del libro FVG-Europa.
Ultima Chiamata. Un porto-regione tra Mediterraneo e Centro Europa (Ed.
Forum, 2014
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