martedì 11 novembre 2014

IL PORTO DI UDINE ?

Friuli contro Rotterdam: ecco il “porto-Regione”


In rete lo scalo di Trieste e quelli delle zone industriali per diventare polo leader nell’Adriatico

di Domenico Pecile   MESSAGGERO VENETO  10 novembre 2014

UDINE. La premessa è una domanda. Eccola. Perché Udine e il Friuli hanno titolo a parlare di porti? La risposta è affidata a Sandro Fabbro, docente universitario: «Perché il porto oggi non è soltanto porto-città (come Trieste e Monfalcone), vale a dire un’infrastruttura legata alla città che lo ospita, ma è un sistema logistico complesso che interessa le strutture sul mare, ma pure un complesso sistema a terra: quello cioè retroportuale. In inglese si parla di dry ports (porti secchi), quando molte componenti di questo sistema logistico stanno sulla terra».


Ecco dunque spiegato il porto-regione. Ecco dunque spiegato anche il perché Udine e il Friuli debbano giocarsi questa importante partita.

Il porto-regione non è una novità, precisa Fabbro, ma un modello di porto che esiste nel mondo e che va oltre il tradizionale porto-città e che si colloca nella prospettiva del porto-network, cioè quei porti che hanno i loro centri intermodali di scambio anche a centinaia e centinaia di chilometri di distanza.

«Bene, con il porto-regione - insiste - ci collochiamo in posizione intermedia tra il porto-città e il porto-network come Rotterdam che ha una serie di centri intermodali collegati col porto che stanno anche a migliaia di chilometri».

Il convegno in programma martedì vuole infatti sottolineare che ci sono le condizioni e le dotazioni infrastrutturali per mettere a sistema queste dotazioni in modo tale da configurare un sistema portuale logistico, il porto regione, che sia capace di generare un valore aggiunto che oggi genera il singolo porto-città. Ma c’è un però per puntare a questo obiettivo.

Spiega ancora Fabbro: «Se prendiamo un porto dell’Alto Adriatico come Trieste lo dobbiamo potenziare al punto di arricchirlo di una capacità di gestione e movimentazione di continer pari a 2-3 volte quella attuale. E ciò è possibile». Insomma, un porto-città potenziato di 2-3 volte con la rete ferroviaria esistente nel territorio regionale, in particolare con l’asse della Pontebbana che da Trieste sale a Cervignano, passa per Udine e poi va a Tarvisio, Vienna o Monaco, ovvero la Baviera.

«Non basta - aggiunge Fabbro – collegare il porto-città con eventuali centri intermodali come Vienna e Monaco, ma è necessario, appunto, che una regione come la nostra costituisca una sorta di piattaforma produttiva su questo asse per ricavarne un beneficio per la sua economia. Altrimenti saremmo solo un territorio di passaggio. L’obiettivo è fare sì che le attività produttive che stanno lungo questo asse ferroviario localizzate all’interno di alcune importanti aree industriali (Aussa Corno, Ziu, Osoppo, Tolmezzo) comincino a trarre vantaggio da questo flusso di merci in diversi modi, intercettando parte delle merci in transito per usarle nel processo di trasformazione».

Diversamente «queste zone industriali diventano aree di attrazione per attività produttive che oggi stanno in Germania e che possono trarre vantaggio a collocarsi vicino a porti dell’Alto Adriatico, che sono quelli più a nord del Mediterraneo e più vicini alla locomativa d’Europa che è la Baviera».

Oggigiorno il 20 per cento dei flussi totali marittimi sulla terra, cioè una quota minimale, va dal Mediterraneo verso l’Europa e l’Estremo oriente, Cina e India, mentre la quota importante va da Suez verso Gibilterra e poi Nord Europa.


«L’obiettivo - insiste Fabbro - sarebbe catturare un’aliquota di questi flussi, portandoli nei nostri porti. Ma serve un solo porto nell’Alto Adriatico. E in concorrenza ci sono Trieste, Venezia e Capodistria. Quest’ultima può contare sui finanziamenti della Deutsche Bank. Possiamo puntare su Trieste senza dimenticare che Venezia può trarre giovamento passando per Udine e utilizzando la Pontebbana. 

Come dire che Udine potrebbe diventare porto-regione sia per Trieste sia per Venezia. Se dovesse accadere che invece decollasse l’ipotesi Capodistria, che oggi pare avvantaggiata proprio per l’appoggio tedesco, tutti i traffici transiterebbero via Lubjana verso il resto dell’Europa».

IL PROGRAMMA DEL CONVEGNO

Convegno “Il porto-regione, uno scenario per il futuro del Friuli Venezia Giulia: definirlo, pianificarlo, realizzarlo”

Si terrà l' 11novembre a Udine

Il prossimo 11 novembre a Udine, nella Sala Gusmani di Palazzo Antonini, nell'ambito dell'edizione 2014 di Future Forum, la rassegna per le imprese e il territorio dedicata alle visioni e previsioni di futuro nell'economia, nella società e negli stili di vita in corso dal 20 ottobre al 20 novembre, si terrà un convegno sul tema “Il porto-regione, uno scenario per il futuro del Friuli Venezia Giulia: definirlo, pianificarlo, realizzarlo” organizzato dalla Camera di Commercio di Udine in collaborazione con l'Università degli Studi di Udine, Dipartimento di ingegneria civile e architettura, Dipartimento di scienze economiche e statistiche, Dipartimento di scienze giuridiche, e di Friuli Future Forum.

Il convegno inizierà con la presentazione del libro “Fvg-Europa. Ultima chiamata. Un porto-regione tra Mediterraneo e Centro Europa” a cura di Sandro Fabbro e Maurizio Maresca (Edizioni Forum, 2014) e si articolerà in una serie di interventi specialistici che discuteranno, da diverse angolazioni, la prospettiva del progetto del “porto-regione”.


Programma

registrazione partecipanti
14:30
Avvio del convegno
Presiede Andrea Moretti, direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche
Saluti delle autorità:
Alberto Felice De Toni, Magnifico Rettore Università di Udine
Giovanni Da Pozzo, Presidente Camera di Commercio di Udine
14:40
Giacomo Borruso, già Rettore dell'Università degli Studi di Trieste, presenta il libro FVG-Europa. Ultima chiamata. Un porto-regione tra Mediterraneo e Centro Europa
15:00
Le implicazioni strategiche generali
Presiede Marina Brollo, direttrice del Dipartimento di Scienze Giuridiche
Andrea Moretti, direttore del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche:
Nuovi scenari e sistemi economici locali
Maurizio Maresca, Dipartimento di Scienze Giuridiche:
Politiche e regolazione dei trasporti tra Europa, stato e regione
Sandro Fabbro, Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura:
Progettare e realizzare l'ecosistema territoriale “porto-regione”
16:00
Aspetti funzionali ed operativi
Presiede Gaetano Russo, direttore Dipartimento di Ingegneria Civile ed Architettura
Marco Dean, PhD student, University College London:
definizioni, componenti e casi del porto-regione
Lara Brunello, Assegnista di ricerca, Università di Udine:
componenti funzionali del porto-regione in FVG e loro performance
16:40
Coffee Break
17:00
Maurizio Ionico, amm. unico Ferrovie Udine-Cividale:
aree funzionali e riassetto del territorio in FVG
Bruno Podbersig, Direttivo nazionale Assologistica e Ad Delta 1 di Trieste:
Impresa e lavoro nel sistema logistico e nel porto-regione
Antonio Massarutto, Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche:
Grandi progetti territoriali e loro finanziamento
18:00
Opportunità e azioni nell'area friulana verso il porto-regione
Interventi programmati coordinati da Sandro Fabbro, Università di Udine
Matteo Tonon, Presidente Confindustria Udine
Roberto Muradore, Segretario sindacato Cisl, Udine
Giuseppe Bortolussi, Presidente Interporto di Pordenone
Giuseppe Morandini, Presidente CARI FVG
19:00
Conclusioni
Debora Serracchiani, Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia (*)
(*) È stata data la disponibilità, si attende la conferma definitiva.
Ai presenti in sala verrà distribuita una copia gratuita del libro FVG-Europa. Ultima Chiamata. Un porto-regione tra Mediterraneo e Centro Europa (Ed. Forum, 2014

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