mercoledì 29 ottobre 2014

UN VENEZIANO ( D'ADOZIONE ) A TRIESTE ?

Zeno D’Agostino, candidato alla presidenza della Port Authority giuliana, è manager di alcune società legate a quella lagunare. E non solo ..

I natali veneti, veronesi per la precisione, sicuramente non sono un plus per concorrere allo scranno più alto dell’Autorità Portuale di Trieste, dove la genovesità del past presidente Maurizio Maresca, ad esempio, non fu mai del tutto metabolizzata, ma del resto non dovrebbero rappresentare neppure un ostacolo.

Piuttosto, ciò che sorprende nella candidatura a tale ruolo di Zeno D’Agostino da parte del
Comune di Trieste è il suo curriculum vitae. Intendiamoci bene: non che sia sprovvisto di esperienze di primissimo piano nel campo dei trasporti, anzi. E non c’è nemmeno bisogno di scomodarsi in paragoni con gli imbarazzanti cursus honorum di molti suoi potenziali colleghi, pur tuttavia designati alla guida di diverse Autorità Portuali italiane nel passato remoto e recente.

No, quello che fa specie è che nella carriera di D’Agostino è indubbiamente presente un non
indifferente tasso di venezianità, che, a guardare con attenzione, fa pensare ad una certa vicinanza al côté politico-intellettuale che ha nel presidente dell’Autorità Portuale veneziana Paolo Costa il suo fulcro.

La carriera dell’attuale Strategy and Development Manager (così nel suo curriculum) del Consorzio ZAI  (società di gestione del Quadrante Europa, l’Interporto di Verona) ebbe infatti i suoi primi acuti sotto l’assessorato regionale ai Trasporti della Campania di Ennio Cascetta (2000-2010).
Da gennaio 2004, anno della sua costituzione, D’Agostino fu chiamato alla guida di Logica, organo di promozione logistica creata da tale assessorato, dopodiché fu presidente di Ferport, titolare delle manovre ferroviarie nel porto di Napoli, e infine segretario generale dell’Authority partenopea. Chiuso il ciclo politico cascettiano, D’Agostino tornò in settentrione, chiamato come general manager all’Interporto di Bologna il cui managing director era Pietro Spirito, manager di lunga data del Gruppo FS.

Tanto Cascetta che Spirito sono con Costa fra i fondatori e i promotori di Sipotra, ambizioso think thank di settore nato poco più di un anno fa, mentre D’Agostino ad oggi siede anche nel board di CFLI - Consorzio Formazione Logistica Intermodale, ente di formazione dell'Autorità Portuale di Venezia, nonché nel Comitato Scientifico della Fondazione ITS Logistica, altra istituto di formazione, veronese, legato all’AP veneziana.

“Non sapevo che Cascetta fosse così vicino a Costa da indurre queste domande” si schermisce scherzosamente il diretto interessato, spiegando con diplomazia come, “imparata in tanti anni a Napoli l’arte della scaramanzia, sia presto per trarre conclusioni che spetteranno solo al presidente dell’Autorità Portuale di Trieste. Io sono lusingato che si sia pensato a me e penso che il progetto offshore di Paolo Costa meriti un approfondimento e un ragionamento che ora non sono possibili per ovvie ragioni”.

Insomma, se la preoccupazione del Partito Democratico triestino (cui fanno capo tanto il Comune quanto la Provincia), sintetizzata ancora pochi giorni fa dal senatore Francesco Russo in un’intervista a Il Piccolo, è quella che il nuovo presidente dell’Authority “combatta contro le megalomanie di Venezia e del suo presidente Costa che, malgrado abbia perso la prima partita sul porto offshore, non demorde”, chissà se D’Agostino è l’uomo giusto per la presidente della Regione Debora Serracchiani?



Andrea Moizo   21/10/14

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