Così a Napoli il governatore del Friuli Venezia Giulia,
Debora Serracchiani. Un’affermazione che, da parte di un politico d’alto rango,
peraltro molto impegnato sui porti, suona paradossale ma può aprire a qualche
speranza.
“Abbiamo bisogno di gente capace che capisca di portualità,
logistica e trasporti perché chi
fa l’autorità portuale in questo momento è un
soggetto che ha una funzione strategica che deve mettere insieme i pezzi della
nostra portualità e logistica. Tutto questo purtroppo il paese non lo ha fatto
per troppo tempo”, ha spiegato a margine di un incontro sul futuro dei porti
nell’ambito del Future Forum.
“La portualità per questo paese è un asset fondamentale
anche in termini di competitività – ha aggiunto – non a caso il Pd ha impostato
una bozza di riforma insieme anche al ministro Lupi, che auspichiamo possa
essere uno dei primi punti all’ordine del giorno dell’agenda del governo usciti
dall’emergenza della stabilità”.
Per Serracchiani “si tratta di rivedere la
governance dei porti, il problema non è solo su Napoli ma su altri porti,
abbiamo bisogno di semplificare”. “Il comitato portuale è ormai un ordine
corporativo e ai porti servono manager, snellezza, velocità nelle decisioni.
Questa governance rinnovata deve essere però tenuta dentro un piano strategico
nazionale che ci permetta di fare gli investimenti che servono e allo stesso
tempo di puntare sui porti migliori – dice ancora – Napoli può e deve fare la
sua parte come gli altri porti della Campania ma in questo contesto nel quale
rilanciamo tutte le potenzialità del paese sulla portualità.
29 ottobre 2014

Nessun commento:
Posta un commento