TRIESTE: PRODANI (M5S), PRESIDENZA AUTORITA’ PORTUALE,
INDICARE ESPERTO STRANIERO NELLA TERNA DEI NOMINATIVI
(AGENPARL) – Trieste, 23 ott –
«La Camera di commercio di
Trieste ha l’opportunità di ribadire l’unicità del Porto franco indicando per
la presidenza la candidatura di una personalità di peso che non sia italiana».
A sostenerlo è il deputato triestino del MoVimento 5 Stelle Aris Prodani,
segretario della commissione Attività produttive di Montecitorio, riferendosi
al rinvio di una settimana della CCIIA di Trieste che il 19 ottobre scorso
avrebbe dovuto indicare al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti uno dei
tre nominativi per la scelta del nuovo presidente dell’Autorità portuale di
Trieste.
Secondo la legge n. 84/1994, infatti, il nuovo presidente deve essere
nominato dal ministro, previa intesa con la Regione interessata, nell’ambito di
una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei
settori dell’economia dei trasporti e portuale, designati dalla Provincia, dai
Comuni e dalla Camera di commercio.
«La legge n. 84/1994 che istituisce le
Autorità portuali – ricorda Prodani – all’articolo 6, comma 12, fa salva la
disciplina vigente per i punti franchi del porto di Trieste, riconosciuti
internazionalmente dal trattato di pace di Parigi del 1947 e disciplinati dal
contestuale Allegato VIII. Proprio di quest’ultimo – e in particolare degli
articoli da 1 a 20 – è stata riconosciuta la validità dal Memorandum di Londra
del 1956 che a suo tempo ha impegnato il governo italiano a mantenere il Porto
franco di Trieste».
L’articolo 18 dell’Allegato, riferito alla procedura di
nomina del direttore del porto di Trieste, organo oggi inesistente ma
assimilabile nella legislazione italiana al presidente dell’Autorità portuale,
al comma 2 stabilisce che questi non debba essere cittadino italiano o
jugoslavo.
«La scelta di un esperto straniero – conclude Prodani – non solo
consentirebbe di seguire i dettami stabiliti dall’Allegato VIII del trattato di
Pace a garanzia dell’unicità dello scalo triestino e nel rispetto della
normativa nazionale vigente, ma permetterebbe di individuare un professionista
estraneo ai soliti giochi di potere della politica che troppo spesso
danneggiano, e hanno danneggiato, le procedure di nomina e la successiva
gestione di enti e autorità di riferimento. Se vogliamo davvero puntare sul
Porto, è giunta l’ora di cambiare marcia”.

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