Oggi sulla stampa locale sempre a proposito del toto -
presidente dell'APT viene riportata con grande risalto una lettera aperta di
Pacorini al presidente della Camera di commercio Paoletti.
Pacorini lo invita -
traduzione nostra - a non allargarsi troppo visto che già lo avevano lasciato
fare il presidente della Camera di commercio anche se non aveva tutti i
consensi necessari.
Ma perchè Pacorini
non suggerisce alcuni punti ed alcune idee ai possibili candidati ?
Perchè di
questi argomenti - di cosa fare nei prossimi anni in porto ? - se ne parla solo
tra gli addetti ai lavori, i cittadini devono essere esclusi e lasciar fare.
Ai
lavoratori del porto, alle loro organizzazioni sindacali, ai cittadini con il
loro diritto a farsi una idea e a manifestare una opinione pubblica devono
essere negate le informazioni sui programmi dei vari candidati.
Mentre ad
Arvedi si chiede legittimamente un piano industriale al prossimo presidente del
porto nessuno chiede neanche un'idea su cosa pensa di attuare di pratico e
concreto.
Perchè i possibili candidati non vengono invitati ad illustrare la
loro "idea" del porto in una
seduta pubblica del Consiglio comunale di Trieste ?
Certamente questa proposta di trasparenza in
Consiglio comunale non può venire da Pacorini . Vi ricordate ?
L’uomo della
strada o l’imprenditore Pacorini ha
proposto la trasformazione del Porto Vecchio ma non ha mai partecipato ad
alcuna seduta del Consiglio comunale pur essendo stato candidato a Sindaco. Si
tratta probabilmente di una manifestazione allergica.
E’ troppo richiedere che
Pacorini stesso e gli altri che come lui operano dietro le quinte siano più
espliciti e manifestino il loro pensiero su cosa deve essere questo
comprensorio portuale e cosa deve divenire ?
Ma se - a detta dello stesso Pacorini - la candidatura di
Paoletti è una candidatura debole - perchè ha sentito la necessità di
sconsigliarlo con una lettera aperta alla città?
Non ricordiamo negli ultimi
mesi altre lettere aperte dell'imprenditore Pacorini su doppia manovra
ferroviaria, raddoppio del Molo VII, concessioni ad Arvedi dell'area della
Ferriera, piattaforma logistica ?
Ora che si parla di nomine e quindi del
potere di fare le concessioni in porto l'imprenditore Pacorini prende carta e
penna e scrive a Paoletti, ma in realtà scrive alle istituzioni e alla città
tutta. La lettera è firmata Federico Pacorini ma la firma che lo stesso Pacorini vuole leggere è quella di Riccardo Illy ?
D'altra parte è dai tempi del Distripark che viene celebrato
questo sodalizio come riportato da vari articoli di stampa tra i quali abbiamo scelto questo di INFORmare del 2006:
6 giugno 2006
Pacorini ha ceduto il distripark di Trieste a illycaffè
La vendita riguarda un'area che occupa circa 60.000 dei
120.000 metri quadrati complessivi di proprietà della Pacorini
Il gruppo logistico Pacorini e illycaffè, società
specializzata nella produzione e commercializzazione di un'unica miscela di
caffè espresso, hanno annunciato oggi di aver perfezionato l'accordo relativo
alla cessione a illycaffé del ramo d'azienda denominato "Bruno Pacorini
Distripark", la piattaforma logistica del gruppo Pacorini situata nel
comprensorio industriale di Trieste.
La cessione riguarda un'area - che consiste in piazzali,
magazzini e strutture predisposte per l'insediamento di attività industriali,
nonché un modernissimo stabilimento - che occupa circa 60.000 dei 120.000 metri
quadrati complessivi di proprietà della Pacorini.
«L'acquisizione - hanno spiegato le due aziende - rientra
nell'ambito della strategia di illy che mira a potenziare gli ambiti dei
servizi e della tecnologia che, accanto alla continua ricerca dell'eccellenza
qualitativa del caffè, consentono di ottenere un prodotto completo, integrato e
all'avanguardia. L'area sarà infatti destinata alla gestione della logistica
che viene così internalizzata all'azienda, in modo da rendere ancora più
efficace il flusso di merci che transita verso l'esterno e che è
considerevolmente aumentato nel corso degli ultimi anni».
Pacorini ha ricordato di aver realizzato l'investimento in
tempi molto accelerati tra il 2001 ed il 2003 con l'intento di sopperire con
moderne strutture logistiche, fuori dal porto di Trieste, a quelle che non le
era stato possibile ottenere all'interno dello scalo.
«La crisi prolungata del
sistema portuale triestino, che nel 2003, anno dell'inaugurazione del
Distripark, ha visto un calo dei traffici contenitori del 50 per cento e che
ancora non mostra segni di recupero - ha precisato Pacorini - ha reso
indispensabile trovare una destinazione produttiva che ne valorizzasse le
qualità e liberasse risorse per un gruppo triestino, la Pacorini, che è ormai
diventata una realtà internazionale con basi operative in tre continenti».
«È molto positivo e frutto di particolare soddisfazione -
hanno sottolineato Pacorini e illycaffè - che l'accordo sia stato concluso tra
due realtà tra le più importanti di Trieste, espressioni entrambe della storica
vocazione della città nel comparto del caffè.
llycaffè e la Pacorini, fino ad
oggi accomunate solo da reciproca stima ed amicizia, potranno auspicabilmente
guardare a collaborazioni più strette, agevolate in questo non solo dalla loro
vivacità imprenditoriale, ma anche dalla nuova contiguità operativa.
Con
l'acquisizione del Distripark, illycaffè - oltre a dare ulteriore impulso
occupazionale - continua nella strada della valorizzazione del territorio e
nella creazione di infrastrutture locali come già accaduto con la costruzione
della nuova tosteria, inaugurata nel 2003. La Pacorini continuerà ad essere
impegnata nella realizzazione di nuove iniziative a Trieste, soprattutto nella
Zona Industriale, con progetti specialistici, ma pur sempre rivolti ai comparti
marittimo e dei traffici internazionali della città».

Nessun commento:
Posta un commento