Trieste Passeggeri
Monassi candida Monassi
Secondo indiscrezioni triestine, il presidente dell’Autorità
portuale di Trieste, Marina Monassi, avrebbe trovato cosa fare alla scadenza
del suo mandato alla guida della Torre del Lloyd, in scadenza a gennaio
Trieste - Secondo indiscrezioni triestine, il presidente
dell’Autorità portuale di Trieste, Marina Monassi, avrebbe trovato cosa fare
alla scadenza del suo mandato alla guida della Torre del Lloyd, in scadenza a
gennaio.
Monassi avrebbe infatti proposto sé stessa alla presidenza
del Trieste Terminal Passeggeri (Ttp), la società che gestisce il traffico
crocieristico nello scalo giuliano. I patti parasociali infatti prevedono che
l’azionista di maggioranza esprima l’amministratore delegato, mentre il
presidente è appannaggio dell’azionista di minoranza, cioè l’Autorità portuale,
che del Ttp detiene il 40%.
L’auto-candidatura di Monassi pare stia creando qualche
imbarazzo ai soci di maggioranza (la Tami, Trieste Adriatic Marine Initiatives,
con all’interno Unicredit, Costa Crociere, Generali, Giuliana Bunkeraggi e
Reguardia) e tuttavia la manovra non finirebbe qui.
Fonti addentro alla materia infatti confermano che l’attuale
presidente di Ttp, Antonio Paoletti e attuale presidente della Camera di
commercio di Trieste, stia a sua volta preparando una sua auto-candidatura per
la guida dell’Autorità portuale.
“Auto”, perché fino a quando la legge non
cambierà, la Camera di Commercio rimane tra gli enti che devono esprimere la
terna dei papabili presidenti di Authority al momento del cambio.
Il gettone incassato da Monassi sarebbe di 50 mila euro
l’anno, niente a confronto del mega-stipendio da presidente di Authority, ma
comunque un’entrata consistente per un ruolo non esecutivo.
È l’ultimo dei fuochi di artificio che arrivano dal porto di
Trieste: il fine mandato di Monassi si sta rivelando decisamente scoppiettante.
In città ha fatto discutere la raffica di concessioni, già confermate o in
arrivo, assicurate dall’Authority a pochi mesi dalla scadenza del mandato di
Monassi, per un ammontare di quasi 300 anni.
Una in particolare, rivela il
Piccolo, ha fatto infuriare il porto di Marsiglia: quella di 50 anni a Siot, il
gestore del terminal petroli di Trieste. Una concessione senza gara, per un
periodo di 50 anni, al maggiore terminal petrolifero europeo - sarebbe stato il
ragionamento dell’Autorità portuale di Marsiglia - forniscono gli estremi una
denuncia all’Antitrust europea, e così è stato.
Il porto francese lo scorso anno ha dovuto subire inoltre
l’onta del sorpasso triestino - sui traffici petroliferi - per alcune scelte
fatte in Europa Centrale. In particolare, la raffineria di Karlsruhe - prima
cliente di entrambi gli scali - ha preferito concentrare tutto il suo
approvvigionamento su Trieste.
ALBERTO QUARATI - SETTEMBRE 25, 2014
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