giovedì 4 settembre 2014

QUALI SONO I CONTENUTI DEL PROGETTO ARVEDI SULLA FERRIERA ?

Vediamo di commentare quella parte che finora il Gruppo Arvedi ha comunicato del suo progetto sulla Ferriera di Servola mettendola a confronto con altre dichiarazioni e documenti come l'accordo di programma.

1  1)      L’autorizzazione integrata ambientale che era in scadenza è stata prorogata ( e quindi gli interventi dilazionati al dopo acquisto dello stabilimento )

2  2)      La consueta contrapposizione ormai ventennale tra ambiente – salute – lavoro  , principalmente tra cittadini e lavoratori  NON VIENE RISOLTA neanche dal punto di vista occupazionale. La posizione sindacale di tutela dei livelli occupazionali risulta indebolita perché le anticipazioni della stampa prevedono una contrattazione al ribasso dei posti di lavoro garantiti

3  3)      Ma a fronte di questi due problemi irrisolti c’è la propaganda rispetto ad un investimento finanziario da parte di Arvedi:

        20            milioni nel 2014
      120         milioni nel 2015 ( probabilmente il laminatoio a freddo principalmente )
        30            milioni nel 2016

Andiamo a vedere da dove arrivano questi soldi 
FOLLOW THE MONEY


a partire da quelli del 2014

Da IL PICCOLO 30 agosto 2014


Sul fronte ambientale Arvedi nel corso del 2014 e del 2015 investirà 25 milioni di euro dei quali 15 per il risanamento degli impianti per ottemperare alle prescrizioni dell’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e 10 per la messa in sicurezza dei suoli, ai quali aggiungere ulteriori 10 per la copertura di perdite di esercizio dovute «all’iniziale inefficienza strutturale del ciclo produttivo». Parte di questi investimenti saranno coperti dai crediti vantati da Servola spa (22 milioni) garantiti dal bando di vendita.

Lasciamo da parte i 10 milioni che Arvedi prevede di perdite di esercizio dovute all'inefficienza iniziale del ciclo che andranno messi nelle passività di bilancio.

rileggiamo la nota: "sul fronte ambientale Arvedi investirà 25 milioni, 22 milioni di questi saranno coperti dai crediti vantati da Servola SPA garantiti dal bando di vendita.

DA DOVE PROVENGONO QUESTI 22 MILIONI ?

I 22 milioni sono il credito che la Servola spa vanta nei confronti di Elettra, la società che gestisce la centrale elettrica che opera all'interno del comprensorio servolano e che in virtù della risoluzione anticipata del cosiddetto Cip6 potrà ottenere una somma ben superiore. I soldi potranno però essere incassati soltanto se andrà a buon fine la compravendita, particolare questo che ha fatto saltare in aria tutta l'operazione com'era stata precedentemente concepita con una fase in cui Arvedi avrebbe dovuto prendere in affitto il ramo d'azienda. I 22 milioni costituiscono comunque un fattore indubbiamente incentivante per il compratore che in base all'Accordo di programma firmato a Roma dovrebbe comunque sborsare anche una parte della cifra necessaria alle operazioni di bonifica. Da IL PICCOLO 29 marzo 2014

Quindi si tratta sempre dei soliti milioni legati allo sconto anticipato del CIP 6.

Per questo motivo l'unica attività rimasta e garantita da Arvedi nell'ultimo periodo è stata la produzione di coke con il recupero dei gas di risulta venduti alla centrale Elettra per garantire la produzione di energia e mantenere in essere il contributo CIP6 e il relativo sconto anticipato. ( Lo sconto anticipato vale molto di più dei 22 milioni e sono soldi che probabilmente verranno ripartiti tra Elettra, Lucchini e appunto i crediti contenuti nel bando di vendita )

 PER CAPIRE QUINDI QUALI SONO I PROBLEMI CHE VENGONO RISOLTI CON QUESTO ACCORDO DI PROGRAMMA E QUALI SONO I PROBLEMI CHE RIMANGONO RIPARTIAMO DA QUELLO CHE ERA IL PIANO INDUSTRIALE DELLA LUCCHINI PER IL 2006 – 2008

Andiamo seguendo l’ordine

Coke – si trattava della fornitura di coke per l’altro stabilimento del gruppo Lucchini (Piombino) a cui Trieste assicurava circa un quinto del fabbisogno giornaliero mentre il resto veniva prodotto a Piombino ( che si è dotato di una nuova cokeria modulare ) e ciò che mancava veniva acquistato sul mercato. C’era ovviamente un vantaggio sull’IVA in quanto non veniva versata perché i due stabilimenti erano dello stesso gruppo.

Energia – I gas recuperati forniti alla centrale di Elettra per la produzione di energia e quindi legati al contributo CIP6

Ghisa liquida per Sertubi – come ben sapete la Sertubi è diventata esclusivamente commerciale e non ha più necessità di questa fornitura

Ghisa solida – i pani di ghisa – legati all’attività dell’altoforno ora chiuso e SEMBRA in rifacimento. Lo smontaggio è stato fatto dai lavoratori della Ferriera ora il rifacimento del refrattario e della bocca dell’altoforno dovrebbero venir fatti da una ditta specializzata.
Vanno verificati in questo caso gli interventi contro le emissioni inquinanti alla eventuale ripresa dell’attività dell’altoforno tenendo presente che Arvedi potrebbe dilazionare i tempi proprio perché le prescrizioni dell’AIA sono slittate, ma non dobbiamo pensare male che si fa peccato.

La valorizzazione delle aree destinate all’attività logistica è un vecchio cavallo di battaglia che non ha avuto grandi successi, ad esempio le operazioni conto terzi verso il cementificio sono scomparse perché l’Italcementi ha smesso la produzione. Sicuramente ci sarebbe un incremento se tutta la movimentazione dello stabilimento di Cremona del gruppo Arvedi venisse dirottata sullo scalo triestino. Anche se il canone di affitto di quell’area non è irrilevante e inciderebbe in maniera importante. Arvedi è un “ siderurgico di livello “ ma non ci si inventa terminalisti portuali.

L’unica novità rispetto alla desolante situazione descritta dopo il piano triennale della Lucchini per il 2006 – 2008 sarebbe proprio il progetto di un laminatoio a freddo ( ? ) . Dal punto di vista industriale e finanziario Arvedi è una autorità in questo settore ma ci sono diverse variabili su un investimento di sicuro minor impatto di cui comunque si riparlerà il prossimo anno.
La prima condizione che deve realizzarsi è quella relativa all’insediamento di un impianto in un’area da bonificare. Può essere il miglior impianto al mondo per impatto ambientale vicino allo zero ma l’area in cui andrebbe ad insediarsi deve essere bonificata – lo prevede l’accordo di programma – e qui iniziano i dolori.

L’accodo fa slittare l’AIA e dichiara che non c’è modo di risalire all’identità dei soggetti inquinatori su cui rivalersi. Arvedi dichiara che non caccerà un euro per la bonifica di quello che è stato fatto in passato. Gli stanziamenti pubblici per la bonifica ( circa 42 milioni ) indicati nell’accordo di programma sono destinati a tutta l’area del SIN ( sito inquinato nazionale ) che coincide con l’Ente Zona Industriale Trieste e non solo all’area della Ferriera.

In questi giorni le notizie stampa riportano la conclusione della vicenda dei ricorsi per la gara di appalto della realizzazione della Piattaforma logistica. Non è difficile prevedere che nei prossimi mesi ci si trovi di fronte ad un ingorgo da bollino nero. ( ingorgo istituzionale e finanziario del tipo : chi paga la rimozione di questa montagna ? )

L'Accordo di programma prevede che sia Arvedi a rimuovere il cumulo alla base di quella che sarà la Piattaforma Logistica:


Nel 2014 buona parte dei 20 milioni che verranno investiti sul fronte ambientale ( che abbiamo già visto essere soldi pubblici legati al contributo CIP6 ) andranno spesi per la rimozione del cumulo alla base della Piattaforma Logistica. Quanti milioni resteranno disponibili per le migliorie agli impianti veri e propri ?


Cumulo                          1.500.000,00
Altri hot spot                          1.000.000,00
Analisi                              10.000,00
Prevenzione sanitaria                      10.000.000,00
Partecipazione barriera idraulica                           500.000,00
Trattamento acque                       1.500.000,00
Monitoraggio                          300.000,00
____________________________________
Totale                      14.810.000,00




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