giovedì 18 giugno 2020

ESOF SOLO EVENTO O L'INIZIO DI UN NUOVO RAPPORTO TRA SCIENZA E CITTA' ?



SCIENCE IN THE CITY

The Science in the City Festival is an important feature of every ESOF edition and is for people of all ages who are curious about science. Thanks to interactive shows, the Festival is also a great way for delegates to experience how science engages, interacts, and builds bridges between researchers, delegates and the public. 

Continua l’articolo pubblicato martedì 16 giugno 2020:
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3)  Porto vecchio come sede ideale per una ricollocazione e ulteriore sviluppo           delle Istituzioni scientifiche, di ricerca e produzioni ambientalmente       sostenibili e ad alto valore aggiunto . Solo ipotesi o obiettivo da perseguire?                
La scelta di svolgere la manifestazione nell'ambito dell'ex Porto Vecchio,  ha contribuito ad avviare, da parte del Comune e di alcuni imprenditori, il recupero e trasformazione di due vecchi magazzini per destinarli ad attività congressuali, immobili di cui usufruirà ESOF, comportando però il rischio di emarginare  questo evento rispetto la realtà urbana, essendo il comprensorio dell'ex scalo portuale ancora non  ufficientemente connesso al resto della città e di difficile accessibilità oltre a presentare un intorno completamente abbandonato.
Si è scelto pure di trasformare un altro edificio  in Urban Center per insediarvi Start Up, valutando che l'antico scalo portuale è un ambito ideale per sviluppare attività strettamente connesse al mondo della ricerca; inoltre si sta procedendo per trasferire l'Immaginario Scientifico , istituzione che coniuga e divulga a fini didattici il mondo della scienza verso un pubblico che comprende tutte le fasce d'età, all'interno del polo museale nel Magazzino 26, futura sede polimuseale.
Sarebbe utile in prospettiva lavorare per consentire l'insediamento , vista anche la disponibilità di immobili che presentano strutture particolarmente adatte ad usi produttivi , di altre iniziative come quella prima accennata dell'Urban Center in modo da incrementare attività di ricerca con sperimentazione  diretta dei risultati. 
Più volte si è dibattuto sull'opportunità di trasferire, all'interno di questo grande ambito portuale dismesso, gli Istituti scientifici ora presenti a Trieste e dislocati in diversi punti del territorio, ma questa ipotesi si scontra con due problemi di non facile risoluzione: il primo determinato dal costo di una simile operazione, vista la difficoltà di reperire consistenti risorse finanziarie pubbliche per gli investimenti neccessari; la seconda altrettanto importante riguarda l'utilizzo degli edifici, che oggi ospitano gli istituti scientifici e di ricerca, una volta rimasti vuoti. 
Corre l'obbligo di fare un confronto con quanto fino ad oggi si è fatto per il recupero dell'ex Ospedale Psichiatrico, comprensorio di proprietà publica, 22 ettari di superficie e 200 mila mc di edificato. L' ex ospedale,  dismesso da oltre 40 anni,  è stato oggetto dell'interesse di Enti pubblici, Azienda Sanitaria, Università, Provincia, Comune, che hanno promosso rilevanti interventi sugli edifici con nuove  destinazioni d'uso pubblico ma il suo totale recupero non si è ancora concluso, essendovi al suo interno molti edifici in abbandono e non utilizzati. 
Purtroppo, in mancanza di un piano strategico per la trasformazione dell'ex scalo portuale, questa ipotesi appare al momento non verificabile e il combinato disposto del provvedimento che sdemanializza il Porto Vecchio con l'obbligo al Comune di mettere sul mercato gli immobili presenti in esso per fornire le risorse finanziarie ricavate all'Autorità portuale, si scontra con i tempi necessari a valutare la possibilità di insediare in questo ambito attività collegate alla Scienza e Ricerca Sta prevalendo l'idea che il Porto Vecchio possa divenire il contenitore per tutte le necessità che si manifestano nella città, non cogliendo invece che solo in una logica di pianificazione e programmazione in relazione con il resto del territorio si possono sviluppare le potenzialità del comprensorio.
Se si considera la localizzazione delle sedi degli istituti scientifici   nel Comune in una visione d'insieme,  si scopre che è possibile collegarli con una linea continua che coincide con la viabilità principale della città, sulla quale si colloca pure il comprensorio dell'Università, quello dell'ex Ospedale Psichiatrico e l'ambito de Porto Vecchio.
L' infrastruttura viaria allora può considerarsi  come l' asse portante  sul quale costruire il  “Sistema  scientifico e della Ricerca di Trieste” e non trattare più la localizzazione attuale degli Istituti Scientifici come isole a se stanti. Inoltre questa visione consente di elaborare la integrazione con le aree urbanizzate della città, la dotazione di servizi qualificati presenti nelle sedi degli Istituti quali, biblioteche, sale conferenze, mense ecc. aperti anche al pubblico e non solo agli addetti, potrebbe essere un'occasione per facilitare l'osmosi con il territorio circostante.
4) Come procedere?
Al fine di evidenziare che la scienza e tutto quanto ad essa connesso non può permanere in uno stato di separazione con la società, è stato proposto dall'Associazione “Unaltracittà” nell'ambito del Festival, un tema riguardante Trieste: progettazione partecipata sui grandi temi di ESOF declinati sulla città e il territorio.
Tale argomento si articolerebbe attraverso un dibattito pubblico con tavoli di discussione partecipata sui temi dello sviluppo sostenibile di Trieste. Coinvolgimento di esperti urbanisti, architetti, designer, antropologi, scienziati, imprenditori, artisti, insegnanti, politici ma anche e soprattutto di cittadini, per declinare sulla città l'impatto delle sfide scientifico-tecnologico-occupazionale-sociale-culturale discusse ad ESOF 2020. Dibattiti previsti su accessibilità, trasporti, efficienza energetica, inquinamento, economia circolare, ecosistema della ricerca, terza missione.
L’evento mira a coinvolgere cittadini, professionisti di area scientifica e umanistica, politici, imprenditori, insegnanti per un dibattito pubblico sulla rinascita del Portovecchio e il suo ritorno sulla città e il territorio, organizzando l'audience su diversi tavoli tematici.
Le tematiche previste e trattate nel corso della manifestazione in programma lanciano una sfida aperta ai soggetti pubblici e privati per continuare, anche dopo lo svolgimento di ESOF, nella costruzione  di un rapporto stabile di confronto e collaborazione che consenta di trarre il meglio per lo sviluppo e il benessere di questo territorio.

William Starc

1 commento:

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