SCIENCE IN THE CITY
The Science in the City Festival is an important feature of every ESOF
edition and is for people of all ages who are curious about science. Thanks to
interactive shows, the Festival is also a great way for delegates to experience
how science engages, interacts, and builds bridges between researchers,
delegates and the public.
Continua l’articolo
pubblicato martedì 16 giugno 2020:
………..
3) Porto vecchio come sede ideale per una
ricollocazione e ulteriore sviluppo delle
Istituzioni scientifiche, di ricerca e produzioni ambientalmente sostenibili e ad alto valore aggiunto .
Solo ipotesi o obiettivo da perseguire?
La scelta di
svolgere la manifestazione nell'ambito dell'ex Porto Vecchio, ha contribuito ad avviare, da parte del
Comune e di alcuni imprenditori, il recupero e trasformazione di due vecchi
magazzini per destinarli ad attività congressuali, immobili di cui usufruirà
ESOF, comportando però il rischio di emarginare
questo evento rispetto la realtà urbana, essendo il comprensorio dell'ex
scalo portuale ancora non
ufficientemente connesso al resto della città e di difficile
accessibilità oltre a presentare un intorno completamente abbandonato.
Si è scelto pure di
trasformare un altro edificio in Urban
Center per insediarvi Start Up, valutando che l'antico scalo portuale è un
ambito ideale per sviluppare attività strettamente connesse al mondo della
ricerca; inoltre si sta procedendo per trasferire l'Immaginario Scientifico ,
istituzione che coniuga e divulga a fini didattici il mondo della scienza verso
un pubblico che comprende tutte le fasce d'età, all'interno del polo museale
nel Magazzino 26, futura sede polimuseale.
Sarebbe utile in
prospettiva lavorare per consentire l'insediamento , vista anche la
disponibilità di immobili che presentano strutture particolarmente adatte ad
usi produttivi , di altre iniziative come quella prima accennata dell'Urban Center
in modo da incrementare attività di ricerca con sperimentazione diretta dei risultati.
Più volte si è
dibattuto sull'opportunità di trasferire, all'interno di questo grande ambito
portuale dismesso, gli Istituti scientifici ora presenti a Trieste e dislocati
in diversi punti del territorio, ma questa ipotesi si scontra con due problemi
di non facile risoluzione: il primo determinato dal costo di una simile
operazione, vista la difficoltà di reperire consistenti risorse finanziarie
pubbliche per gli investimenti neccessari; la seconda altrettanto importante
riguarda l'utilizzo degli edifici, che oggi ospitano gli istituti scientifici e
di ricerca, una volta rimasti vuoti.
Corre l'obbligo di
fare un confronto con quanto fino ad oggi si è fatto per il recupero dell'ex
Ospedale Psichiatrico, comprensorio di proprietà publica, 22 ettari di
superficie e 200 mila mc di edificato. L' ex ospedale, dismesso da oltre 40 anni, è stato oggetto dell'interesse di Enti
pubblici, Azienda Sanitaria, Università, Provincia, Comune, che hanno promosso
rilevanti interventi sugli edifici con nuove
destinazioni d'uso pubblico ma il suo totale recupero non si è ancora
concluso, essendovi al suo interno molti edifici in abbandono e non
utilizzati.
Purtroppo, in
mancanza di un piano strategico per la trasformazione dell'ex scalo portuale,
questa ipotesi appare al momento non verificabile e il combinato disposto del
provvedimento che sdemanializza il Porto Vecchio con l'obbligo al Comune di
mettere sul mercato gli immobili presenti in esso per fornire le risorse
finanziarie ricavate all'Autorità portuale, si scontra con i tempi necessari a
valutare la possibilità di insediare in questo ambito attività collegate alla
Scienza e Ricerca Sta prevalendo l'idea che il Porto Vecchio possa divenire il
contenitore per tutte le necessità che si manifestano nella città, non
cogliendo invece che solo in una logica di pianificazione e programmazione in
relazione con il resto del territorio si possono sviluppare le potenzialità del
comprensorio.
Se si considera la
localizzazione delle sedi degli istituti scientifici nel Comune in una visione d'insieme, si scopre che è possibile collegarli con una
linea continua che coincide con la viabilità principale della città, sulla
quale si colloca pure il comprensorio dell'Università, quello dell'ex Ospedale
Psichiatrico e l'ambito de Porto Vecchio.
L' infrastruttura
viaria allora può considerarsi come l'
asse portante sul quale costruire
il “Sistema scientifico e della Ricerca di Trieste” e non
trattare più la localizzazione attuale degli Istituti Scientifici come isole a
se stanti. Inoltre questa visione consente di elaborare la integrazione con le
aree urbanizzate della città, la dotazione di servizi qualificati presenti
nelle sedi degli Istituti quali, biblioteche, sale conferenze, mense ecc.
aperti anche al pubblico e non solo agli addetti, potrebbe essere un'occasione
per facilitare l'osmosi con il territorio circostante.
4) Come procedere?
Al fine di
evidenziare che la scienza e tutto quanto ad essa connesso non può permanere in
uno stato di separazione con la società, è stato proposto dall'Associazione
“Unaltracittà” nell'ambito del Festival, un tema riguardante Trieste:
progettazione partecipata sui grandi temi di ESOF declinati sulla città e il
territorio.
Tale argomento si
articolerebbe attraverso un dibattito pubblico con tavoli di discussione
partecipata sui temi dello sviluppo sostenibile di Trieste. Coinvolgimento di
esperti urbanisti, architetti, designer, antropologi, scienziati, imprenditori,
artisti, insegnanti, politici ma anche e soprattutto di cittadini, per
declinare sulla città l'impatto delle sfide
scientifico-tecnologico-occupazionale-sociale-culturale discusse ad ESOF 2020.
Dibattiti previsti su accessibilità, trasporti, efficienza energetica,
inquinamento, economia circolare, ecosistema della ricerca, terza missione.
L’evento mira a
coinvolgere cittadini, professionisti di area scientifica e umanistica,
politici, imprenditori, insegnanti per un dibattito pubblico sulla rinascita
del Portovecchio e il suo ritorno sulla città e il territorio, organizzando
l'audience su diversi tavoli tematici.
Le tematiche previste e trattate nel corso
della manifestazione in programma lanciano una sfida aperta ai soggetti
pubblici e privati per continuare, anche dopo lo svolgimento di ESOF, nella
costruzione di un rapporto stabile di
confronto e collaborazione che consenta di trarre il meglio per lo sviluppo e
il benessere di questo territorio.
William Starc
A causa del COVID-19 ho perso tutto e grazie a dio ho ritrovato il mio sorriso ed è stato grazie al signore Pierre Michel, che ho ricevuto un prestito di 65000 EURO e due miei colleghi hanno anche ricevuto prestiti da quest'uomo senza alcuna difficoltà. È con il signore Pierre Michel, che la vita mi sorride di nuovo: è un uomo semplice e comprensivo.
RispondiEliminaEcco la sua E-mail : combaluzierp443@gmail.com
A causa del COVID-19 ho perso tutto e grazie a dio ho ritrovato il mio sorriso ed è stato grazie al signore Pierre Michel, che ho ricevuto un prestito di 65000 EURO e due miei colleghi hanno anche ricevuto prestiti da quest'uomo senza alcuna difficoltà. È con il signore Pierre Michel, che la vita mi sorride di nuovo: è un uomo semplice e comprensivo.
Ecco la sua E-mail : combaluzierp443@gmail.com
A causa del COVID-19 ho perso tutto e grazie a dio ho ritrovato il mio sorriso ed è stato grazie al signore Pierre Michel, che ho ricevuto un prestito di 65000 EURO e due miei colleghi hanno anche ricevuto prestiti da quest'uomo senza alcuna difficoltà. È con il signore Pierre Michel, che la vita mi sorride di nuovo: è un uomo semplice e comprensivo.
Ecco la sua E-mail : combaluzierp443@gmail.com
A causa del COVID-19 ho perso tutto e grazie a dio ho ritrovato il mio sorriso ed è stato grazie al signore Pierre Michel, che ho ricevuto un prestito di 65000 EURO e due miei colleghi hanno anche ricevuto prestiti da quest'uomo senza alcuna difficoltà. È con il signore Pierre Michel, che la vita mi sorride di nuovo: è un uomo semplice e comprensivo.
Ecco la sua E-mail : combaluzierp443@gmail.com